Il lavoratore? Statisticamente anziano, maschio e precario. Parola di Inps
Messina – Sono due i dati che emergono allarmanti, dalle oltre 100 pagine del rendiconto sociale 2024 tracciato dall’Inps di Messina e presentato stamane al salone delle Bandiere dal direttore provinciale Gaetano Minutoli. Si tratta dei principali indicatori che riguardano l’occupazione e il dato demografico giovanile e quelli che analizzano le dinamiche dell’occupazione.
Giovani in fuga
E se negli anni passati appena recenti il rapporto dell’istituto previdenziale aveva acceso un lieve ottimismo, confermando un trend dell’occupazione in crescita dal 2022, negli ultimi mesi invece è tornato a crescere il numero dei giovani in fuga. Ed è un dato ancora più sconfortante se si pensa che ad andarsene sono soprattutto i giovani tra i 18 e 39 anni: 832 dei 1300 complessivi.
L’occupazione c’è ma è part-time
I lavoratori che sono stati assunti nel 2024 sono, come nell’anno precedente, più di quelli che sono usciti dal mercato del lavoro. Ma – ha evidenziato il direttore Minutoli anche nell’intervento al Palazzo delle Bandiere di Palazzo dei Leoni – restano diverse criticità: la maggior parte dei rapporti di lavoro sono part-time, ben il 41%, e sono soprattutto lavoratori e lavoratrici che hanno tra i 40 e i 65. Insomma, il lavoro resta precario, “anziano” e con molte disparità, soprattutto salariali, di genere.

Un convegno inutile, invece di fare un convegno come curare questa città si svolge un convegno di filosofia solo parole e senza un programma di soluzioni.