Messina. Ponte sullo Stretto, Musumeci e Faraone: "Ora o mai più"

Messina. Ponte sullo Stretto, Musumeci e Faraone: “Ora o mai più”

Alessandra Serio

Messina. Ponte sullo Stretto, Musumeci e Faraone: “Ora o mai più”

lunedì 29 Novembre 2021 - 19:23

Il presidente della Regione torna a chiedere l'impegno di Roma per sbloccare la grande opera

MESSINA – “Il governo deve dire se vuole fare il Ponte o non vuole farlo. Ci sono tutte le condizioni per la realizzazione dell’opera, non si capisce perché non si proceda, temo si miri a prendere tempo per lasciare questa decisione a chi verrà dopo”. Nello Musumeci a Messina torna a chiedere l’impegno di Roma per sbloccare la grande opera. Al Governatore siciliano ha fatto eco il senatore Faraone: “Io credo che questo non imprimere l’ultima accelerata sia dovuto all’importante passaggio politico del Quirinale. Definita questa partita, se Draghi rimane presidente del Consiglio credo che sarà la volta buona. E dico: ora o mai più, in questa legislatura. Ora abbiamo i due presidenti di Regione favorevoli e la maggioranza del parlamento favorevole. In più il Pnrr se non serve per l’opera, libera comunque risorse ordinarie dello Stato, che possono quindi essere utilizzate”. Il presidente della Regione e Faraone hanno preso parte al dibattito a Villa Cianciafara, moderato da Milena Romeo, in occasione della presentazione del libro di Mario Primo Cavaleri

11 commenti

  1. Forse potrebbero chiedere ai Messinesi la loro opinione prima di esprimere il loro pensiero.

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  2. C’è la statale 114 chiusa a Capo Alì e parlate di ponte? Incapaci!

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    1. Secondo questo intelligentissimo e ” capace” cittadino, se c’è la interruzione a Capo Alì,non si può o parlare di Ponte. Ed io affermmo invece che sinché esistono tali concittadini irrazionali col cervello fragile e manipolato, la città è destinata ineluttabilmente a morire..

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      1. Se lei ritiene necessario parlarne faccia pure, può farlo per i prossimi 50 anni mentre le strade cittadine vanno in rovina. Buon dibattito.

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    2. Perché questi discorsi non li ha fatti con il viadotto Morandi e i 43 morti e per il quale in appena un anno lo stato ha speso 1 miliardo per ricostruirlo. O con i 120 miliardi spesi sinora al nord per la tav che si ferma a Salerno? O con i 13 miliardi gettati al vento per Alitalia o i 7 miliardi per acquisire MPS? Siete capaci solo di dire banalità. Paragonare 8 miliardi di lavori sul territorio e 10.000 occupati, con 4 pietre cadute ad Alì. Vergognoso…

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      1. Intanto le “4 pietre” cadute ad Alì mettono in grave difficoltà le popolazioni della costa jonica ormai da anni senza che sia stato prodotto alcun progetto per risolvere definitivamente l’annosa questione. Sentire parlare di ponte fa ridere perchè anche le “4 pietre” cadute ad Alì sanno che il governo si è definitivamente disimpegnato per il ponte sullo stretto.

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      2. Il bello è che lei cita il Ponte Morandi, ed indirettamente le “malefatte” di Aspi, società per la quale si è spesa Italia Viva e il buon Faraone, che farebbe meglio a tacere quando si parla di ponti

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  3. Il ponte, si farà! Da non credere: il ponte si farà, verrà inchiodato come opera a sostegno della condizione di “Insularità”. Non si capisce Roma come intenda ingranarlo: è impantanato in certe maglie perchè le parti in causa ancora sono non decise e silenti. La rete di oscure decisioni sono motivo di future intese che tardano a manifestarsi, con eminenti oscuri soggetti che ancora non entrano in partita, perchè? Vogliono stabilire partecipazioni? Chi saranno i soggetti ufficiali? Il ponte non è solo una partita non solo politica con situazioni non del tutto chiare, il Ponte SI quale attrattore economico, con giochi non solo politici che esprimono il SI, ma ancora indecisi. La componente economica che entra in gioco, è quella che “vede” convenienze diffuse e ma ancora inespresse perchè? Sicuramente ancora l’opera mostra soluzioni non complete, che alimentano dubbi e convenienti nebulose del Ponte SI e del Ponte NO. Il risultato? Il silenzio.

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  4. Mai più, grazie.
    L’altra sera aspettavo il treno che dalla Sicilia sale al “Nord”. 2 ore di ritardo da Catania per 4 gocce di pioggia. Sai quanto me ne frega del ponte sullo Stretto quando in Sicilia abbiamo infrastrutture da terzo mondo…

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  5. bonanno giuseppe 30 Novembre 2021 07:59

    ma andate a …….. ridicoli ,siamo nella Merda in Sicilia e volete fare il PONTE …riunendo la COSCA CALABRA alla COSCA SICULA……

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  6. La vera opera epocale da parte di un governo (qualsiasi) italiano è una seria guerra di liberazione dell’economia siciliana e meridionale in generale dal sistema feudale, corruttivo, criminale che ci ha condannato alla decadenza anche morale ed allo spopolamento. In questo contesto immutato il ponte sarebbe solo una manna dal cielo per le solite cosche politico/mafiose, già lo è solo parlandone

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