"Messina ritrovi la sua identità", il confronto tra i cinque candidati a sindaco

“Messina ritrovi la sua identità”, il confronto tra i cinque candidati a sindaco

Marco Olivieri

“Messina ritrovi la sua identità”, il confronto tra i cinque candidati a sindaco

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venerdì 13 Maggio 2022 - 18:21

Nella chiesa di S. Maria Alemanna il confronto all'americana organizzato da Slc Cgil sui programmi culturali per la città

MESSINA – “Politiche culturali in città tra prospettive ed elementi critici”. Confronto a cinque fra i candidati a sindaco di Messina. Organizza il Dipartimento artiste e artisti Slc Cgil di Messina e coordina il responsabile nazionale Luigi Tabita. Introduce il segretario della Slc Cgil Antonio Di Guardo: “Il rilancio di Messina passa da cultura e arte. Perché con la cultura si mangia e si attrae il turismo. Vorrei che ci si prendesse cura di Santa Maria Alemanna, qui dove siamo, e di ogni altro spazio culturale”.

“L’incontro di oggi è necessario perché la cultura deve essere centrale in una città”, afferma Tabita, responsabile regionale e nazionale di Slc Cgil. “La cultura produce occupazione e attrae investimenti”, dice Tabita, che aggiunge: “Unico rammarico l’assenza di candidate donna”.

Subito dopo al via il confronto all’americana in una Santa Maria Alemanna affollata, con due minuti riservati a ogni candidato.

Il segretario della Slc Cgil Antonio Di Guardo

Inizia Federico Basile, candidato per Sicilia Vera: “Una nuova energia ci anima dopo la pandemia e abbiamo realizzato programmi specifici, fino al dicembre 2021, per una Messina città di arte e cultura. Io parlo nel segno della continuità con la precedente amministrazione. Programmazione culturale e turistica sono stati avviati dalla Giunta De Luca e io continuerò il lavoro. Una novità è il marchio “Messina città di Antonello”: la struttura, al servizio di un’idea nuova, è in fase avanzata di progettazione. Messina città della cultura 2020-2026 è l’altra nostra sfida”.

Continua Maurizio Croce, candidato della coalizione del centrodestra: “Dobbiamo dare a Messina una identità. Questa è una città senza anima e deve essere rivitalizzata attraverso il turismo, in combinazione con la cultura. Un errore parziale è quello di puntare solo sul mare. Il waterfront non basta perché non è sufficiente il turismo mordi e fuggi. Badiazza e il monastero di Santa Maria di Mili (importante chiesa normanna, n.d.r.) sono esempi di percorsi storici e turistici da promuovere per fare conoscere realtà spesso ignorate. Con un obiettivo: quello di valorizzare il nostro patrimonio artistico. Per gli eventi, occorrono siti come il Giardino Corallo e l’arena Cicciò, ad esempio, da utilizzare al meglio. Il palazzetto Palarescifina è un’altra realtà da potenziare in questo ambito”.

A seguire Franco De Domenico, candidato della coalizione del centrosinistra: “Pensiamo a dare risposte ai lavoratori dello spettacolo e dell’arte, intanto. Sono loro tra i più penalizzati dalla pandemia. Hanno bisogno di aiuti concreti. Dobbiamo ripartire, insomma, dopo la penalizzante emergenza. Nuovi spazi e possibilità di lavorare per produzioni qui: ecco le priorità. Messina è fucina di idee e eccellenza, in campo artistico, ma occorrono prezzi calmierati per gli artisti in modo da immaginare nuovi spazi a misura loro. Dobbiamo dare agli artisti, professionisti che vivono di questo, prospettive concrete. L’ascolto degli artisti è il primo dovere di un sindaco”.

Prosegue Luigi Sturniolo, candidato di Messina in Comune: “Escluso l’indipendente Totaro, gli altri candidati dovrebbero essere in imbarazzo per le politiche nazionali che hanno distrutto i Comuni. Se siamo in un Comune in predissesto, è ovvio che la conseguenza è il taglio della cultura. La mancanza di risorse economiche e di lavoratori impedisce di poter prendersi cura della cultura e di tanti altri servizi. Come Messina in Comune, chiediamo una negoziazione politica con il governo nazionale: le amministrazioni comunali devono avere possibilità economiche per investire nella cultura e nei servizi Pensiamo a quanto sia sottodimensionata la macchina comunale. I beni immateriali, come clima e paesaggio, sono inoltre fondamentali e vanno valorizzati dal Comune. Spazi in tutti i quartieri, come presidi culturali e di processi decisionali, sono elementi imprenscindibili di un nuovo governo della città e autogoverno dei quartieri”.

Salvatore Totaro, candidato di Ftl (Futuro Trasparenza Libertà) e dell’Ucdl – Unione per le cure, i diritti e le libertà, propone invece “un connubio con il bello per Messina. Arte e musica devono crescere insieme. Senza creatività in rete, ad esempio fra le associazioni musicali, non si cresce davvero come città. Una spinta all’arricchimento spirituale si deve alla musica, ma oggi le maestranze e la produzione nell’arte soffrono. Io ammiro chi fa produzione a Messina ma è grande l’elenco di artisti e musicisti che abbiamo lasciato andare. Abbiamo abbandonato tanti artisti messinesi. La cultura può dare alla politica un incremento delle potenzialità decisionali. Ma noi abbiamo ignorato questo patrimonio culturale a Messina”.

Interviene l’artista teatrale Cristiana Minasi che cita Italo Calvino e invita a superare “l’inferno: ovvero voi sindaci dovete diventare attori di un processo creativo per prendervi cura di teatro e arte. Noi siamo promotori dei teatri contemporanei. Riconosceteci come artisti, lontano da eventi e turismo. Chi cura e chi progetta serve per avere una idea di città. Favorire l’accesso alla cultura e creare rapporti con nuovi pubblici: ecco la vostra sfida. Dalla periferia al centro, il teatro è negato a noi artisti”, afferma Minasi, del duo Carullo Minasi.

Dichiara a sua volta il regista teatrale Roberto Bonaventura: “Il teatro Vittorio Emanuele è stato chiuso negli ultimi anni agli artisti messinesi e ora hanno chiuso la Laudamo alla prosa. Il teatro di Messina è sempre stato punto di riferimento per artisti nazionali e ora ci manca. Mancano bandi, provini, produzione e stagioni: il teatro è chiuso agli artisti messinesi e il Comune ha responsabilità perché nomina due consiglieri e ha un ruolo importante nella gestione”.

Maria Chiara Millimaggi, come operatrice culturale, analizza bisogni e criticità: “Mancanza di spazi non convenzionali e residenze artistiche. Chiediamo di recuperare spazi aggregativi e di arte: c’è un censimento e si può utilizzare per rilanciare davvero l’arte”.

Rispondono poi i candidati a sindaco rispetto agli interventi.

Basile: “Noi abbiamo proposto una Fondazione autonoma per ascoltare e reperire le richieste degli artisti”. Ed ecco Croce: “Dobbiamo ascoltare voi artisti per attuare un programma serio culturale. Si tratta di un dovere, quello di di sentire le parti in gioco: il programma di governo si fa ascoltando gli artisti e rendendo teatro e cultura prioritari”.

Ora tocca a De Domenico: “Il teatro ha bisogno di spazi praticabili, dando certezze agli artisti. Stabilità degli spazi e necessità di incrementarli sono le mie priorità”.

Sturniolo: “Noi occupiamo spazi in disuso, siamo per un rapporto della città con il teatro come autogoverno e la Laudamo non può essere strappata al teatro”.

Totaro, infine: “È la politica a servire la cultura e non viceversa. Io, che non ho capi, posso lavorare per contribuire alla bellezza e all’arte. Quando la cultura è asservita alla politica, non si fa un servizio alla città”.

2 commenti

  1. bonanno giuseppe 14 Maggio 2022 09:15

    li ho visti in copisteria si passavano i fogli dei vari programmi………..si dividevano i compiti ……….fra correzioni passaggi di fogli e loro numerazione copiatrice , spillatrice e assemblaggi del programma….., e divisione alla romana del pagamento fotocopie….ahahahahahahahahah

    N.B. videmu giornu 14 all’attu du spogliu i missinisi senza sangu nte vini cu ficiru vinciri o mannari o ballottaggiu…..

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  2. …cominciamo male… se c’è una cultura da promuovere è la cultura della pulizia…

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