Messina, scontro sulle quote rosa nella giunta De Luca: "Da che pulpito viene la predica"

Messina, scontro sulle quote rosa nella giunta De Luca: “Da che pulpito viene la predica”

Rosaria Brancato

Messina, scontro sulle quote rosa nella giunta De Luca: “Da che pulpito viene la predica”

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lunedì 04 Gennaio 2021 - 08:50

A contestare le dichiarazioni della vicesindaca Previti sono i movimenti che hanno sostenuto Accorinti (che in giunta aveva due donne, poi scese a una sola assessora)

La vicesindaca Carlotta Previti, intervistata da Tempostretto a inizio 2021 ha dichiarato, alla luce dei fatti, che la giunta De Luca è tra le più rosa dei comuni d’Italia, e sicuramente tra le più rosa (in realtà con ogni probabilità la più rosa) delle giunte comunali di Messina. Aggiunge anche che le deleghe attribuite in giunta alle donne (Previti, Musolino, Calafiore, Tringali) sono di “peso” rispetto al passato e che oltre ad essere rispettata la presenza numerica nelle partecipate c’è Valeria Aquino che guida la Messina Social City, nonché Rossana Carrubba che è segretario generale ed è stata fino a poche settimane fa anche direttore generale.

La nota di Reazione a Cateno

Il paragone peraltro è stato fatto nelle stesse ore in cui il governo regionale Musumeci si appresta, salvo interventi in corner, ad essere tutto al maschile. A replicare con una nota sono stati i promotori di Reazione a Cateno: Articolo Uno Messina, Cambiamo Messina dal basso, MessinAccomuna, Più Europa, Rete 34+ e Partito Rifondazione Comunista. Com’è noto MessinAccomuna è il movimento creato dagli ex amministratori della giunta Accorinti e CMdB è il movimento che ha sostenuto la candidatura di Accorinti sindaco e la sua sindacatura.

“Tecnica ingannevole”

Nella nota i movimenti accusano la Previti di usare una una tecnica manipolatoria ingannevole e sistematica, resa possibile da uno stile informativo che non contempla domande e verifiche. E che si limita, dunque, a fare da cassa di risonanza passiva di notizie spesso infondate. Il documento evidenzia le altre giunte rosa d’Italia, dal Comune di Livorno (55% di quote rosa) a Milano (41%), Messina risulta pari merito con Reggio Calabria con il 44% di donne in squadra quindi penultima sul campione di 10 comuni (i Comuni in Italia sono 7.903).

“Altro che medaglia”

“Certamente non c’è da assegnare a Messina nessuna “medaglia” specie per un’amministrazione che spesso, anche al proprio interno, non usa un linguaggio paritario – scrivono i movimenti di Reazione a Cateno – Facciamo inoltre notare che la questione di genere negli ultimi anni si sta rapidamente ampliando, includendo altri orientamenti e superando i rigidi binarismi uomo-donna o quelli semplicemente omosessuali. Sarà dunque il caso di riconoscere e includere pienamente la questione queer (ndr. termine usato per indicare quelle persone il cui orientamento sessuale e/o identità di genere differisce da quello strettamente eterosessuale o cisgender) nella vita politica locale?

Le quote rosa accorintiane?

E’ evidente sin dal 2018 che il sindaco De Luca è attaccabile su decine di fronti, ma proprio sul rispetto delle quote rosa, per di più da parte degli ex rappresentanti e sostenitori della giunta Accorinti è quantomeno opinabile. L’assessora Previti, che peraltro oltre ad essere vicesindaca ha anche una delega che rappresenta per Palazzo Zanca il motore per portare a casa risorse e progetti, ha replicato ribadendo che Messina è tra le città con il maggior numero di donne in giunta (infatti è tra le prime dieci) a cui, soprattutto, sono state conferite deleghe di peso (dalla vicesindacatura alla programmazione dei fondi, dalle attività produttive e al commercio alla pubblica istruzione, ai servizi sociali).

Da che pulpito viene la predica

Poi la frecciata a quel pulpito da quale viene la predica: “E’ paradossale che le associazioni che oggi contestano siano le stesse che hanno sostenuto la sindacatura di Accorinti senza mai contestare la presenza di una sola assessora in squadra e per di più con delega alle pari opportunità. Ricordo anche con rammarico le dichiarazioni proprio di Accorinti a proposito della presenza di una sola donna: non ho nominato un assessore donna perché non ne ho trovato una con le competenze adatte”.

Con Accorinti una sola assessora

Frase che suscitò non poche polemiche, ma la sindacatura si chiuse con solo Nina Santisi in giunta, mentre negli anni precedenti erano state due (Patrizia Panarello e Daniela Ursino). Con le quote rose al minimo e con quelle dichiarazioni di Accorinti difficile che il sindaco iniziasse a pensare alla questione queer nelle politiche sociali né che i movimenti che lo sostenevano glielo suggerissero.

Un commento

  1. quante stupidaggini: bisogna mettere donne per forza, anche se non adeguate, escludendo uomini magari preparati; bisogna dare voti piu’ alti alle studentesse, per forza…: dico alle femministe: attente, i figli maschi saranno penalizzati..

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