Ecco la giunta Musumeci nel 2021: senza Messina e senza una donna. Catania-centrica

Ecco la giunta Musumeci nel 2021: senza Messina e senza una donna. Catania-centrica

Rosaria Brancato

Ecco la giunta Musumeci nel 2021: senza Messina e senza una donna. Catania-centrica

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mercoledì 30 Dicembre 2020 - 08:15

Fuori l'unica donna e l'unica messinese della giunta Musumeci: Bernadette Grasso. Una squadra con 5 catanesi e tutti uomini

Il 2021 vedrà la giunta Musumeci riveduta e corretta, almeno per il momento solo con cambi in Forza Italia. Dopo settimane di discussioni insieme all’addio al 2020 due assessori saluteranno il governo regionale: Bernadette Grasso ed Edy Bandiera.

Messina senza assessori

La querelle è tutta azzurra, ci sono equilibri interni da sistemare e il coordinatore regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichè che è pure presidente dell’Ars, dopo la campagna acquisti, incassa il rimpasto. Ma a farne le spese è Messina. Fuori Bernadette Grasso dalla giunta Musumeci equivale a non avere nessun messinese nella giunta regionale e per di più a non avere più nessuna donna. A meno di sorprese nelle prossime poche ore. Due pessimi segnali.

Giunta senza donne

Grasso e Bandiera hanno presentato ieri le dimissioni ed in giornata, al massimo domani, dovrebbero entrare in giunta Toni Scilla (imprenditore di Mazara del Vallo) in rappresentanza dell’area geografica di Trapani e l’ex sindaco di Agrigento Marco Zambuto. Se il nuovo assetto del governo Musumeci sarà questo ci ritroveremo una squadra totalmente al maschile (pessimo segnale) e senza un rappresentante della città di Messina.

Grasso ha lavorato bene

Bernadette Grasso ha lavorato bene, anzi benissimo alla guida dell’assessorato alla Funzione pubblica. Ha avviato il traghettamento verso la riforma della Pubblica amministrazione della Regione Siciliana a dir poco elefantiaca, ha incassato l’avvio dei nuovi concorsi, le stabilizzazioni dei precari. Certo, lo ha fatto senza enfasi e senza essere tutti i giorni sulla stampa, ma per lei, ex sindaco di Rocca di Caprileone, deputata regionale, abituata al lavoro sul territorio, è preferibile lavorare piuttosto che parlare. A tre anni dal suo ingresso in giunta lascia la carica dimettendosi seguendo così le disposizioni di Miccichè. In cambio è arrivata la nomina di coordinatrice provinciale di Forza Italia.

Giunta Catania-centrica

Il risultato è che Messina non è rappresentata nella giunta Musumeci mentre nel frattempo, giusto per fare un esempio, Catania ha il presidente, gli assessori Razza, Falcone, Messina e Scavone. Una giunta Catania-centrica con 5 esponenti, e senza una donna. Complimenti ad una classe politica che evidentemente in riva allo Stretto è molto leggera, quasi evanescente. Evidentemente a livello regionale non riusciamo a pesare quando sono in gioco equilibri che riguardano la Sicilia. Purtroppo è una storia antica e sono lontanissimi i tempi in cui Messina esprimeva anche presidenti della Regione (e di peso).

Quanto al ruolo di coordinatrice provinciale di Forza Italia a Bernadette Grasso, sa di un “contentino” che francamente non ha alcun peso di rilievo se non un movimento di pedine nello scacchiere. Per di più all’interno di un partito che a Messina sta per essere monopolizzato dal deputato Ars Tommaso Calderone. Il 2021 inizia per la giunta Musumeci, almeno su questo fronte, già malissimo.

3 commenti

  1. Maria Luisa Roberto 30 Dicembre 2020 08:47

    Condivido la stima per Bernadette Grasso e mi rammarico per le sue dimissioni
    La presenza di Donne Valide e’auspicabile e questa Sicilia in controtendenza e’decisamente grigiastra
    Mi meraviglia che Musumeci risulti cosi ‘assai poco illuminato

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    1. Io mi meraviglio che si meravigli

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  2. Anche se ci sono stati tempi in cui Messina esprimeva etc etc…..(l’unico che io ricordo è stato Leanza ma con scarsissimo peso politico…..) non è che abbiano fatto cambiare “passo” a Messina (città scartata era, è e sarà….). Proprio in questi giorni ricorre l’anniversario del terremoto ed a questo proposito c’e una frase del grande scrittore Leonardo Sciascia: ” se bisogna pensare a Messina come ad un’alacre città bisogna andare indietro nel tempo molto più indietro del terremoto, altrimenti Messina non si estende Messina non esiste”.

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