Messina. Scuola di Mili San Pietro, mancano i soldi per i lavori

Messina. Scuola di Mili San Pietro, mancano i soldi per i lavori

Marco Ipsale

Messina. Scuola di Mili San Pietro, mancano i soldi per i lavori

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venerdì 17 Gennaio 2020 - 15:30

I consiglieri Mangano e Merlino: "Il progetto è stato presentato in ritardo e dunque non ammesso a finanziamento"

Era il 12 aprile 2016 e un incendio aveva devastato la scuola di Mili San Pietro. Da allora i bambini delle elementari sono costretti ad andare ogni giorno a Larderia Inferiore, con conseguenti disagi alleviati solo dall’arrivo, dallo scorso settembre, del servizio scuolabus. Quelli della scuola dell’infanzia, invece, una cinquantina, sono ospitati dalla parrocchia.

“Il Comune di Messina ha fatto eseguire una perizia idrogeologica che ha evidenziato l’assenza di grandi rischi e la necessità di interventi minimi per la salvaguardia del plesso – dicono il consigliere comunale Paolo Mangano ed il collega della I circoscrizione, Andrea Merlino -. Poi aveva chiesto alla Regione i 350mila euro necessari ma inspiegabilmente il progetto preliminare, con quelli riguardanti altri 7 plessi del territorio comunale (di cui 5 di villaggi collinari), è stato presentato in ritardo rispetto alla scadenza e dunque non ammesso a finanziamento.  Il Comune dovrà adesso recuperare in altro modo le somme necessarie. Così, nel piano triennale delle opere pubbliche, i lavori sono stati spostati dal 2020 al 2021”.

L’anno scorso, in un affollato incontro pubblico nella chiesa parrocchiale, le famiglie avevano ottenuto rassicurazioni dall’assessore Salvatore Mondello sull’impegno dell’Amministrazione comunale per superare i problemi.

«La scuola primaria è un presidio educativo di fondamentale importanza per il villaggio» dice Sebastiano Busà, del Centro Turistico Giovanile, associazione radicata sul territorio sin dal 1975 e che, dallo scorso anno, si è fatta parte attiva nella mobilitazione per la scuola. «Combattere lo spopolamento dei villaggi significa prima di tutto garantire a chi vi abita la presenza dei servizi come la scuola. Non si può permettere che i villaggi si trasformino definitivamente in quartieri-dormitorio».

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