Messina, sensori e strisce blu dove ci saranno gli alberi di ForestaMe: "Inutilizzabili, perché farli?"

Messina, sensori e strisce blu dove ci saranno gli alberi di ForestaMe: “Inutilizzabili, perché farli?”

Redazione

Messina, sensori e strisce blu dove ci saranno gli alberi di ForestaMe: “Inutilizzabili, perché farli?”

giovedì 01 Febbraio 2024 - 11:40

Felice Calabrò (PD) ha chiesto chiarimenti sulla "sovrapposizione" delle due azioni in via Maddalena: "Gli uffici non si parlano, di chi è la colpa? E i costi?"

MESSINA – In via Maddalena, nel tratto compreso tra la via Risorgimento e il viale San Martino, sono stati prima programmati i lavori di rimozione dell’asfalto per le postazioni rettangolari per gli alberi di ForestaMe o quelli per la segnaletica orizzontale, i sensori di parcheggio e le etichette di numerazione di ogni stallo? Non una domanda da poco quella del capogruppo del Pd in consiglio comunale Felice Calabrò, che il 31 gennaio ha posto il quesito, tramite una interrogazione, al sindaco di Messina, Federico Basile.

La “sovrapposizione” delle due azioni

Nel documento il consigliere spiega che il taglio e la rimozione dell’asfalto nei “rettangoli” al cui interno andrà piantato ogni singolo albero del progetto ForestaMe cozzano con le postazioni sistemate nelle scorse, tra strisce blu e sensori, che non potranno essere utilizzate. Calabrò la considera una “sovrapposizione di due azioni” che “ha inevitabilmente reso inutile l’installazione dei sensori di parcheggio e delle relative etichette nel tratto di strada in esame”. E questo a causa di quella che chiama “una chiara assenza di sinergia e coordinamento tra i vari uffici”. Poi prosegue: “Ancora una volta la predetta assenza di dialogo e pianificazione tra i vari soggetti interessati all’applicazione delle progettualità in esame determina un palese spreco di risorse pubbliche, configurandosi in tal modo un potenziale rischio di condotta sanzionabile in termini amministrativi ed erariali in capo alle figure preposte alla direzione dei lavori e all’esecuzione dei progetti”.

Le domande: dalla previsione cronologica al costo dei danni

Calabrò, con l’interrogazione, punta a fare chiarezza su responsabilità e possibili rimedi, chiedendo “l’esatta previsione cronologica di esecuzione dei cantieri sul tratto di strada in questione, stabilendo quale dei due interventi sia stato previsto come anteriore; se vi sia stata la prevista e necessaria concertazione tra i Rup responsabili dei due interventi in termini di esecuzione dei lavori, vista la sovrapposizione delle opere sul medesimo tratto di strada, e se di tale sovrapposizione i Rup responsabili abbiano avuto conoscenza onde porre le azioni conseguenti; quali sono le ragioni del mancato controllo e coordinamento nelle varie fasi di programma e di esecuzione dei progetto in questione; a quanto ammonta effettivamente il danno cagionato”.

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