Una cabina di regia per i progetti di prevenzione e le iniziative di sensibilizzazione

Un protocollo d’intesa finalizzato allo sviluppo ed al consolidamento di buone prassi per la piena applicazione del testo unico delle leggi in materia di tossicodipendenze ed al contrasto dei fenomeni legati ad altre forme di dipendenza e disagio minorile in ambito scolastico. E’ stato presentato stamani nel corso di una videoconferenza, quale coronamento del progetto avviato su  proposta del procuratore del Tribunale dei Minorenni di Messina, sviluppato dalla Prefettura e condiviso dal Ministero dell’Interno.

“L’iniziativa è correlata all’esigenza di realizzare una rete integrata a tutela dei minori, con un approccio multidisciplinare per la prevenzione, informazione, promozione della cultura della legalità, sensibilizzazione e consapevolezza dei fattori di rischio” – ha spiegato la prefetta Maria Carmela Librizzi.

“Bisogna attenzionare le molteplici criticità dei minori – ha aggiunto il procuratore per i minorenni, Andrea Pagano -, spesso foriere di gravi pregiudizi per il loro futuro sviluppo, anche con riguardo alle famiglie di riferimento, consapevoli che occorre un approccio educativo multidisciplinare con un sistema integrato di rete interistituzionale”.

Importante risalto è stato dato pertanto sia al mondo della scuola, per la formazione e la prevenzione, sia ai Servizi sociali comunali ed all’Asp. In Prefettura ci sarà un tavolo interistituzionale, una cabina di regia per i progetti di prevenzione e le iniziative di sensibilizzazione che saranno messe in atto, col supporto delle forze dell’ordine e delle tecnologie in loro dotazione.

Le parti hanno assunto l’impegno di costituire dei gruppi di lavoro interdisciplinari, sull’intero territorio provinciale, che saranno operativi sia in fase istruttoria (raccogliendo le istanze della Procura, volte al raccordo delle professionalità rispetto alle attività di analisi e valutazione del caso, nonché di attuazione delle opportune misure di monitoraggio, supporto e terapia) sia in fase esecutiva, espletando le attività delegate dall’Autorità giudiziaria, relativamente all’assistenza, alla vigilanza ed al sostegno del minore e dei soggetti esercenti la potestà genitoriale.

L’intesa è stata firmata dalla prefetta, dal procuratore per i minorenni di Messina, dal Tribunale per i minorenni, dalle Procure di Messina, Barcellona e Patti, dal Comune e dalla Città Metropolitana di Messina, dall’Azienda Sanitaria Provinciale, dall’Ufficio Scolastico Provinciale, dal Centro per la Giustizia Minorile per la Sicilia e dall’Ufficio dei Servizi Sociali Minorili di Messina.

Il procuratore Pagano ha evidenziali i punti principali dell’intesa:

– L’impegno assunto dall’Ufficio Scolastico Provinciale ad organizzare, con la collaborazione degli altri firmatari, iniziative formative all’interno delle scuole superiori, finalizzate alla prevenzione ed alla informazione degli studenti e dei genitori circa i rischi correlati alle dipendenze, circa gli strumenti di terapia e protezione contemplati dalla normativa e dal Protocollo, circa i Servizi presenti sul territorio, cui rivolgersi per segnalare singoli casi e specifiche problematiche;

– L’impegno a segnalare alla Procura per i minorenni, in forma riservata, tutte le notizie riguardanti minori che presentino problematiche di dipendenza patologica, affinché siano attivati procedimenti civili, in cui implementare, a tutela dei minori, interventi di carattere conoscitivo, diagnostico e terapeutico;

– L’istituzione, da parte dell’Asp, di gruppi di lavoro interdisciplinari, composti da operatori con professionalità differenti (assistenti sociali, pedagogisti, tossicologi, psicologi, neuropsichiatri esperti in ambito minorile), articolati in modo da garantire il servizio nell’intero territorio della provincia, che, in collaborazione con i Servizi sociali comunali e l’Ufficio dei Servizi Sociali Minorili del Ministero della Giustizia, coadiuveranno la Magistratura minorile nell’attivare le misure di monitoraggio, supporto e terapia in favore dei minori presi in carico, analizzando, in particolare, i seguenti profili: Condizione socio-ambientale del minore e del suo nucleo familiare; analisi del profilo psicologico e neuropsichiatrico del minore; valutazione delle competenze genitoriali ed individuazione delle relative lacune; grado di adesione del minore e della famiglia agli interventi terapeutici e di supporto sociale e psicologico attivati; esito (risolutivo, parziale o fallimentare) degli interventi; elaborazione di proposte indirizzate all’Autorità giudiziaria.