L'INTERVISTA. Può contare su 400 uomini: "Sempre pronti per il soccorso urgente attraverso una preparazione adeguata. Vi spiego qual è la situazione in città e in provincia"

MESSINA – Quattrocento uomini in tutta la provincia pronti ad intervenire in caso di emergenza. A spegnere incendi e salvare vite umane. Così come accaduto mercoledì scorso all’ex Casa del portuale, un immobile abbandonato, per l’ennesima volta divorato da un rogo. All’interno vi erano due senzatetto, tirati fuori dai pompieri intervenuti per domare le fiamme. Questo non è che l’ultimo episodio di cronaca con

protagonisti i Vigili del fuoco. La loro è una “missione” più che un lavoro, che spazia su più fronti. Dallo scorso 2 settembre il comando provinciale è stato affidato all’ingegnere Salvatore Tafaro, uomo di grande esperienza, come dimostra la sua storia professionale. Ci accoglie nel suo ufficio per poi accompagnarci nel “cortile”, cuore pulsante dell’attività dove campeggiano i mezzi e vi sono le squadre operative, pronte a rispondere alle chiamate.

“ATTENZIONE PREVALENTEMENTE PUNTATA SUL SOCCORO TECNICO URGENTE”

“A Messina – esordisce Tafaro – ho trovato un comando con una organizzazione ordinata. Il mio obiettivo è migliorare ulteriormente la gestione del lavoro. L’attenzione – prosegue – è prevalentemente puntata sul soccorso tecnico urgente, la cui efficienza passa dalla formazione. Che vuol dire esercitazioni e preparazione adeguata con tecniche innovative per lo spegnimento”. Il comandante può contare, come accennato, su 400 uomini. “Qualche carenza, in particolare nei distaccamenti c’è, ma la carenza in realtà si avverte di più nel ruolo di funzionario. Devo dire che a livello nazionale gli sforzi si stanno facendo: ogni tre mesi, attraverso i corsi, vengono formati 500 Vigili del fuoco. E questa – chiosa Tafaro – è linfa vitale. Bisogna tenere in considerazione, infatti, che l’età media dei pompieri è un po’ alta e che ogni mese, a livello provinciale, vanno in pensione due persone. Va sottolineato, per completare il discorso, che al momento non stiamo soffrendo carenze. La carenza teorica è del 20%. Le squadre per intervenire vengono garantite”.

Nel versante Jonico della provincia si registra un caso unico a livello nazionale: è stato istituito il Distaccamento, vi sono gli uomini (28, diventati 32 con un nuovo Dpcm), ma da anni non si riesce a trovare il luogo, lo stabile, dove fare alloggiare i Vigili del fuoco. Tafaro è arrivato da poco ma ha assicurato che “questo è uno degli impegni che mi assumerò nel breve periodo. Approfondirò la questione”. Nei giorni scorsi è invece giunta la notizia di un decreto con il quale è stato istituito il Distaccamento di volontari ad Antillo: “Il merito è tutto del mio predecessore – sottolinea il comandante – voglio comunque sottolineare che sono molto utili”. Nel corso dell’intervista (parte integrante di questo articolo) l’ingegnere Tafaro ha anche parlato delle due sedi portuali, a Messina e Milazzo e delle emergenze estive: “In questo caso – dice -l’organico è sempre… carente”.

LA STORIA PROFESSIONALE DELL’INGEGNERE TAFARO

Il comandante provinciale di Messina ha avuto ruoli importanti in interventi legati a numerose calamità naturali nazionali (dalla Calabria all’Aquila a Lampedusa). Nella Città dello Stretto è giunto dal Comando di Trapani. Ancor prima aveva guidato i comandi di Vibo Valentia e Matera. Inoltre è stato, con nomina del ministero dell’Ambiente, componente della Commissione nazionale per le autorizzazioni integrate ambientali ed ha fatto parte della Commissione che si è occupata dell’Ilva di Taranto.