La presidente del Parlamento europeo ha aperto il convegno all'Università di Messina sulla criminalità transnazionale
MESSINA – “La lotta alle reti criminali può essere combattuta solo attraverso la cooperazione transfrontaliera, perché quando l’Unione è minacciata si può difendere solo attraverso l’unione. Un passo fondamentale è stato nel 2017 la nascita della Procura europea. Negli ultimi anni ha assunto un ruolo sempre più centrale garantendo che i fondi Pnnr destinati alla cooperazione non finiscano in mani criminali. In questa ottica l’Unione ha rafforzato gli strumenti di confisca e sequestro sul modello italiano. La criminalità organizzata prospera sulle differenze normative tra Paesi, elude i controlli. Possiamo e dobbiamo fare di più”.
La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola così interviene a Messina al convegno “Criminalità nazionale e transnazionale: strumenti e obiettivi in Italia e in Europa”. Dopo aver ringraziato l’europarlamentare Giuseppe Antoci per il ruolo di stimolo nella lotta alla criminalità all’interno dell’Unione Europea, la presidente Metsola ha fatto il punto di quelli che sono gli strumenti messi in campo dall’Europa, e gli obiettivi che si pone la giornata di oggi. All’Università di Messina si confrontano infatti Italia ed Europa, procure italiane e di altri Paesi, istituzioni legislative, con l’intento comune di elaborare strumenti investigativi e normativi condivisi per combattere il crimine transnazionale.
Intervista di Carmen Licata, progetto “L’estate addosso”

Poteva restare a Bruxelles, a fare piani per usare i nostro soldi del welfare e compravendita armi, assieme a quella banda di complici che si chiama Unione banche Europee…
L’Italia modello da seguire? Peggio di lei quelli che la seguono che problemi hanno?
…IN EFFETTI L’OBIEZIONE E’ PERTINENTE … IN EFFETTI UN PICCOL OARTIVOLO PER UN GRANDE PROBLEMA CHE RESTA INESPRESSO ! MA QUAL E’ IL MODELLO ITALIANO DA SEGUIRE ? SI PONE LA DOMANDA : MA COME SONO MESSI A CASA SUA ???