Milazzo. Chiesto l’inserimento dei Molini Lo Presti nel piano di alienazione per risanare l’Ente

Milazzo. Chiesto l’inserimento dei Molini Lo Presti nel piano di alienazione per risanare l’Ente

Sframeli Serafina Serena

Milazzo. Chiesto l’inserimento dei Molini Lo Presti nel piano di alienazione per risanare l’Ente

martedì 21 Settembre 2010 - 11:47

Documento sulla situazione finanziaria presentato dal presidente del Consiglio

Il presidente del Consiglio comunale, Rosario Pergolizzi nella seduta di lunedì sera, ha letto un documento nel quale si fa il punto sulla situazione economica e finanziaria del Comune.

Pergolizzi ha chiesto ai consiglieri di far propria tale relazione convertendola in ordine del giorno da allegarsi alla delibera del bilancio di previsione, ponendola in votazione “anche come atto di indirizzo all’Amministrazione per il reinserimento dei Molini Lo Presti nel piano delle alienazioni al fine del perseguimento di efficaci politiche di risanamento dei conti pubblici anche attraverso la previsione della destinazione vincolata delle somme ricavate dalla vendita dell’immobile al pagamento dei debiti fuori bilancio”.

“La situazione economica e finanziaria- si legge nel documento- del Comune di Milazzo ereditata dall’amministrazione insediatasi nel 2005 era abbastanza pesante.Infatti già nelle relazioni che sono state rese dal dottor Gaetano Saja, al tempo ragioniere generale del Comune, si evidenziava chiaramente che l’Ente era prossimo al collasso ed al dissesto finanziario già nel 2005.

Infatti presso l’ufficio Mandati erano giacenti circa 8.000.000,00 di € di atti di liquidazione;

L’anticipazione di cassa era di quasi 6.000.000,00 di €, I debiti fuori bilancio ammontavano ad € 30.000.000,00 circa come Cooplat 6.800.000,00 Tirreno ambiente 3.900.000,00 circa Marullo 580.000,00 circa Fondazione Lucifero 2.200.000,00 € circa Munafo’ 400.000,00 Magnisi 3.900.000,00, discariche San Piero Patti, Messina, Motta S. Anastasia circa 800.000 euro.

Sin dall’insediamento l’amministrazione Italiano ha indirizzato la propria attività alla razionalizzazione delle spese ed alla lotta all’evasione tributaria con la gestione diretta, e non come in passato affidata all’esterno con aggravi di spese in termini di contenzioso tributario e pagamenti alla ditta Ausonia circa 30% sull’accertato e non sul riscosso. Si è preteso che il contenzioso fosse gestito direttamente dal Comune in quanto non era sostenibile una spesa che alla fine si è attestata”.

“Il Sindaco Pino- continua a parlare Pergolizzi- parla di risanamento e tanto per confermare quanto promesso in campagna elettorale, i primi atti che ha adottato sono stati quelli di affidare all’esterno il contenzioso tributario, il contenzioso codice della strada. Si torna al tempo dell’Ausonia!

Come mai nel piano di alienazione del patrimonio comunale così come modificato e riapprovato dagli organi comunali non è stato inserito l’immobile dei Molini Lo presti disattendendo quanto espressamente disposto dal Consiglio Comunale? Come mai nel parere espresso per il bilancio di previsione 2010 i revisori dei conti non fanno alcuna menzione della delibera 120/08? Come mai autorizzano la esclusione dei Molini Lo Presti dal patrimonio destinato alla alienazione a fronte della mancata previsione di altre e diverse fonti finanziarie? Se il Comune deve adottare le misure necessarie per il risanamento, l’alienazione del patrimonio non è uno dei primi provvedimenti da adottare in caso di criticità?”

“Il sindaco invece ha come obiettivo quello di risanare il comune, a parole, nei fatti però non intende assolutamente alienare i Mulini Lo presti che, a parere di tutti gli è uno dei pochi immobili che possano concretamente essere alienati tant’e che l’unico immobile che è stato pignorato”.

“Se il comune di Milazzo- conclude Pergolizzi- non è nelle condizioni oggettive di poter intervenire per rendere fruibile gli immobili in stato di degrado e provvedere alla loro sistemazione nel breve termine, allora deve necessariamente destinare quegli immobili alla alienazione così come prevedono e impongono le ultime leggi finanziarie dello stato in materia di finanza degli enti locali.

Come mai i revisori dei conti non hanno rilevato nulla di tutto questo?”

Il nostro giornale è pronto per ricevere risposte dalla controparte.

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