Si è svolta ieri sera intorno alle 21 (e verrà replicata il 6 gennaio alle 19) la rappresentazione del presepe vivente di Vulcano. In zona Piano, più di 80 figuranti hanno fatto rivivere -anche quest’anno, come ormai da tradizione- la magia della Natività con ben otto grotte naturali che hanno fatto da cornice alle varie attività pastorali, agricole e domestiche, interpretate dai vulcanari. Pastori, contadini, calzolai, fornai, e gli immancabili pescatori, tutti a lavoro, ciascuno con i propri antichi arnesi, per riprodurre l’emozionante scena di Betlemme, fino ad arrivare in un percorso di luci e dolci melodie, alla grotta del Bambin Gesù, attorniata da angioletti e raggiunta dai Re Magi.
Vulcano: l’isola del mare, del sole, delle spensierate e frivole vacanze estive, si è vestita di un’immagine nuova, diventando fonte di attrazione turistica anche a Natale.
E non è l’unica isola a celebrare e ricordare la propria religiosità. Poche settimane fa si è avuta, infatti, l’inaugurazione del Presepe del Mare, allestito nella chiesetta delle Anime del Purgatorio in Marina corta a Lipari. Già tanti anni fa, nella più grande isola dell’arcipelago eoliano, c’è stata una significativa rinascita dell’uso del presepe fuori dalle mura domestiche. Si sono realizzati i presepi in tutte le contrade, poi il presepe vivente, il presepe sottomarino a Marinacorta e a Sottomonastero e tanti altri. Oggi notiamo con piacere che questi allestimenti animano il Natale a Lami, a Quattropani, a Canneto, oltre che nella ricordata Vulcano.
In tutte le realizzazioni c’è l’aggiunta del particolare, della fantasia e del desiderio di dare, attraverso il presepe, un messaggio di fede, di cristianità e fraterna amicizia da parte degli isolani. In una grotta nel mare di Lipari sono state collocate le statue che costituiscono una suggestiva scena marina. La pesca ed il mare, in ogni sua accezione, per quest’isola, è fonte di vita e costituisce il luogo migliore, e più carico di significati, per riproporre la Natività. Il presepe del Mare è stato allestito dall’impegno di alcuni soci dell’Associazione SS. Cosma e Damiano, che tra una battuta di pesca e l’altra, sera dopo sera, con l’ausilio di molti isolani volenterosi, lo hanno realizzato consegnandoci così un originale ricordo della scena che ha cambiato la storia del mondo.
