Via Manica, avviati i lavori per la sistemazione della strada esistente

Via Manica, avviati i lavori per la sistemazione della strada esistente

Via Manica, avviati i lavori per la sistemazione della strada esistente

giovedì 14 Maggio 2009 - 21:08

Si prospettano soluzioni definitive

Avviati i lavori per la sistemazione della via Manica, la strada chiusa dallo scorso 11 dicembre per ragioni di sicurezza, dopo il nubifragio che ha interessato Milazzo e l’intero versante tirrenico. L’intervento è stato disposto dagli uffici comunali dopo una serie di valutazioni condotte col supporto di un geologo, il dottor Giovanni Barbagallo, al quale, nello specifico, sono state richieste le soluzioni idonee da adottare al fine di riaprire al traffico veicolare di tipo leggero, almeno nel primo tratto di via.

Il dottor Barbagallo ha prospettato delle soluzioni da porre in essere, seppur ribadendo il carattere provvisorio delle stesse “e limitate alla bella stagione”.

Nello specifico, tali soluzioni consistono nel restringimento della sede stradale in modo da costituire un senso unico alternato con transennature da collocare lato valle, in modo da garantire una sezione stradale 2,40 metri rispetto al ciglio stradale lato monte e nella realizzazione di un cordolo in cemento armato, di salvaguardia, ancorato a micropali opportunamente ammorsati nel substrato metaforfico.

Questi micropali sono spinti ad una profondità di 12 metri dal piano stradale e poi fissati col cordolo. Un intervento finalizzato a rendere sicuro il transito, seppur non definitivo, come ribadisce anche il sindaco Lorenzo Italiano.

“Siamo arrivati a questa soluzione dopo approfondite verifiche – spiega il primo cittadino – e dopo che è stato conferito a ditta specializzata l’incarico per l’effettuazione di indagine e prove geognostiche al fine di ottenere quegli elementi indispensabili al geologo per indicarci le linee progettuali per poter giungere all’apertura della strada, almeno in una prima parte e consentire il rientro a casa delle famiglie che da cinque mesi sono fuori. Per la parte di strada che non si riuscirà a rendere transitabile cercheremo di garantire un percorso alternativo”.

Il sindaco ha poi chiarito che “il tentativo di procedere alla realizzazione di una strada alternativa ha trovato difficoltà sia per l’alto costo economico degli espropri (quasi due milioni di euro), sia per le difficoltà degli stessi proprietari a cedere i terreni. In tutti i casi confido molto su un finanziamento da parte del Ministero dell’Ambiente che ha a disposizione dei fondi per il riassetto territoriale delle aree a rischio idrogeologico. A quel punto – conclude Italiano – potremo risolvere definitivamente il problema”.

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