Come sono cambiate le regole del consiglio: dai gettoni ai 40 minuti in aula

Come sono cambiate le regole del consiglio: dai gettoni ai 40 minuti in aula

Francesca Stornante

Come sono cambiate le regole del consiglio: dai gettoni ai 40 minuti in aula

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venerdì 05 Ottobre 2018 - 05:22

Il consiglio comunale si sta già preparando alla maratona di domani con il sindaco Cateno De Luca che in aula presenterà la relazione di inizio mandato durante una seduta convocata alle 9.30. Intanto però siamo andati a vedere nel dettaglio in che modo i consiglieri hanno cambiato le loro regole

Il dato è che in meno di un mese il consiglio comunale ha messo in piedi una delibera per modificare il suo regolamento, lo ha discusso, emendato, lo ha portato in aula e lo ha approvato con una maggioranza quasi unanime. E la tempistica non è un caso, anzi è stato fin dal primo momento uno dei cavalli di battaglia del sindaco De Luca, che con una mossa astuta ha messo spalle al muro il consiglio, costringendo i consiglieri ad accelerare i tempi per non essere scavalcati dal primo cittadino. La prima delibera era stata quella del sindaco. Pochissimi giorni dopo arrivò la controproposta messa in piedi da LiberaMe. Ci fu condivisione con il primo cittadino che ritirò la sua. Ma non mancarono gli scontri, soprattutto quando l’aula decise di prendersi una seduta in più per arrivare all’approvazione.

Questo nuovo regolamento è diventato la bandiera che De Luca ha sventolato per incolpare il consiglio della decisione di dimettersi. Ma alla fine l’aula ha votato e, a conti fatti, ha chiuso la questione nei tempi “certi” che fin dal primo giorno invoca De Luca.

Come cambia questo regolamento? Le modifiche apportate accolgono alcuni degli input che aveva proposto De Luca e aggiungono altri passaggi salienti su gettoni di presenza, tempi per la trattazione degli atti, effettiva partecipazione.

SINDACO E ASSESSORI

Tra le modifiche compare il fatto che «se durante una seduta è richiesta la presenza del sindaco o degli assessori, il presidente è tenuto a comunicare con congruo anticipo la data, tenendo conto anche delle esigenze e degli impegni degli stessi». E sempre per quanto riguarda la presenza in aula di sindaco e giunta, il consiglio ha accolto una delle richieste di De Luca, cioè che il sindaco e ciascun membro della giunta possono essere convocati per non più di due commissioni a settimana. E nel caso in cui uno stesso assessore o il primo cittadino abbiano più due convocazioni nella settimana si lascia all’invitato la possibilità di scegliere a quale partecipare. Stesse regole per il segretario generale, i dirigenti, i cda e gli organi amministrativi delle partecipate. C’è però un vincolo per dirigenti e funzionari che non possono sottrarsi alle convocazioni, se non per documentate motivazioni comunicate con congruo preavviso.

TEMPI CERTI

Una concessione per sindaco e assessori arriva con la modifica dell’art. 24 che regola i tempi concessi all’amministrazione per le risposte alle interrogazioni dei consiglieri: nel nuovo regolamento si allargano le maglie per sindaco e assessori che avranno a disposizione 20 giorni di tempo, rispetto ai 10 del precedente testo, per rispondere per iscritto.

I consiglieri invece rispondono alla sfida del sindaco dandosi tempistiche precise e in linea con quelle che aveva indicato lo stesso De Luca, ma con una diversa ripartizione. Nel nuovo regolamento si prevede che «le delibere munite di tutti i pareri devono essere esaminate ed esitate dalla commissione consiliare entro dieci giorni lavorativi dall’avvenuta trasmissione. Trascorso tale termine, la delibera, se il sindaco non riterrà di assegnare più tempo, deve essere iscritta all’ordine del giorno del consiglio per essere esaminata ed esitata nei successivi cinque giorni». Termini che raddoppiano per le proposte di delibere che riguardano gli atti finanziari, la pianificazione urbanistica e la costituzione di nuove azione o società municipalizzate.

Tra i punti condivisi fin dal principio e che entrano nel nuovo regolamento anche il fatto che tutte le sedute di commissione dovranno concludersi con un voto, ma i consiglieri hanno aggiunto che questo voto può anche essere espresso sulla decisione di rimandare il dibattito ad una seduta successiva.

GETTONI DI PRESENZA

Per la prima volta il consiglio fissa i criteri: non hanno diritto a ricevere il gettone i consiglieri che non siano effettivamente presenti per almeno 2/3 dei lavori di consiglio o delle commissione, ovvero per un lasso di tempo inferiore ai 40 minuti. L’assenza anche temporanea dai lavori deve regolarmente risultare dal verbale di ogni singola seduta anche con l’ausilio dei tabulati elettronici.

EFFETTIVA PARTECIPAZIONE

Deve intendersi raggiunta quando si verificano le seguenti condizioni: partecipazione per un periodo complessivo di 40 minuti anche non continuativi; partecipazione per un periodo minimo di almeno i 2/3 della seduta; nell’ipotesi di durata temporale dei lavori di consiglio o di commissione inferiore ai 40 minuti, ai fini del riconoscimento del gettone sarà necessario essere presente per almeno i 2/3 dei lavori.

Il tempo di permanenza in aula o in commissione sarà rilevato attraverso il cartellino elettronico. Il tempo di 40 minuti potrà essere calcolato anche non consecutivamente, ma nel complessivo periodo di durata della seduta.

IL CAPOGRUPPO

All’art 55 cambiano le regole per i capigruppo. In pratica si stabilisce che il presidente del consiglio, i vice presidenti, e i capigruppo che partecipano alle commissioni come componenti effettivi hanno il diritto al gettone di presenza, ai permessi di lavoro e al rimborso degli oneri riflessi. Nel caso invece in cui il presidente, i vice presidenti e i capigruppo partecipino alle sedute di commissione in cui non sono stati assegnati come componenti effettivi, viene riconosciuto solo il diritto ai permessi di lavoro e al rimborso degli oneri riflessi. I consiglieri che partecipano alle sedute di commissioni in cui non sono membri titolari non hanno diritto a gettoni né ad attestati di presenza.

ALTRE NOVITA’

Tra le varie modifiche c’è per esempio l nuovo comma 6 aggiunto all’art. 61 con cui il consiglio si impegna a calendarizzare, con cadenza almeno bimestrale, una seduta aperta alla presenza dei residenti dei consigli circoscrizionali dalla quale recepire sollecitazioni, proposte e indirizzi utili al mandato consiliare.

All’art 34 si introduce la possibilità che anche un singolo consigliere richieda la votazione a scrutinio segreto e se il presidente avrà dei dubbi o perplessità sulla sussistenza dei presupposti farà esprimere il consiglio. Con il vecchio regolamento invece il voto segreto era previsto solo per deliberazioni concernenti valutazioni e apprezzamenti diretti su qualità e condizioni di persone, anche in relazione ad aspetti sottoposti a riservatezza.

All'art. 43 novità sul diritto di iniziativa dei consiglieri. In pratica non potranno essere riproposti in consiglio gli emendamenti che nelle competenti commissioni sono stati ritenuti inammissibili perché non in possesso dei pareri favorevoli di legittimità. E poi si aggiunge anche che gli emendamenti e i sub emendamenti vanno presentati in via ordinaria in commissione, ma possono anche essere presentati ma in via straordinaria durante le sedute di consiglio, sottoscritti dal proponente e dal relativo capogruppo.

Francesca Stornante

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