“Maratona Pinocchio”: l’istinto, la solitudine, l'inganno e l’Amore

“Maratona Pinocchio”: l’istinto, la solitudine, l’inganno e l’Amore

Domenico Colosi

“Maratona Pinocchio”: l’istinto, la solitudine, l’inganno e l’Amore

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sabato 18 Luglio 2015 - 09:44

Lo spettacolo firmato da Angelo Campolo ha esaltato i migliori momenti del laboratorio teatrale “Nel Paese dei Balocchi”. Buon successo di pubblico per un lavoro destinato a crescere con il succedersi delle repliche.

Un Pinocchio scatenato, moltiplicato in una trentina di burattini, chiede rispetto per le proprie ambizioni: padri, madri e istituzioni devono compiere un passo indietro di fronte alla sete di esperienza che la creatura di Collodi celebra con brioso ed imponente vigore; la conoscenza, però, genera spesso aspettative destinate a rimanere insoddisfatte. Quinta ed ultima “stanza” del laboratorio teatrale “Nel Paese dei Balocchi”, Maratona Pinocchio si è rivelata una collezione dei migliori momenti dei quattro precedenti episodi (Istinto, Solitudine, Inganno e Amore) in un lavoro collettivo abile nel rendere manifesti i progressi compiuti durante tutto il lungo percorso invernale.

Lo spettacolo firmato da Angelo Campolo ha aperto ieri sera con un buon successo di pubblico la stagione estiva del Teatro Vittorio Emanuele al Monte di Pietà: una scommessa vinta anche per l’associazione Daf di Giuseppe Ministeri, che ha centrato l’obiettivo di avvicinare al teatro un pubblico “altro” attraverso poche ma efficaci linee guida. Particolarmente riuscita la regia collettiva della Maratona, con Paride Acacia, Giulia Viana, Annibale Pavone e lo stesso Campolo preziosi nell’individuare e nell’esaltare le peculiarità di un gruppo di ragazzi eclettico e variegato: da sottolineare in questo senso l’interpretazione di Simone Corso nei panni di un perplesso e generoso Geppetto. Nella ricca serie di riproposizioni, sapientemente assemblata con un buon senso del ritmo, non sono mancati i momenti maggiormente celebrati, dai drughi guidati da Lucignolo con evidenti riferimenti mussoliniani al tormentone “zicchiamo” e la complessa scena del “primo bacio”. Splendide le coreografie in uno scenario suggestivo e severo come quello del Monte di Pietà.

Lo spettacolo, destinato a crescere con il succedersi delle repliche, andrà in scena anche stasera e domani (ore 21.30) e nel prossimo fine settimana.

Domenico Colosi

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