Crollo muro San Filippo, si allungano i tempi. Sciacca: ultima parola alla Procura. Attesa anche per il progetto dello svincolo

Crollo muro San Filippo, si allungano i tempi. Sciacca: ultima parola alla Procura. Attesa anche per il progetto dello svincolo

ELENA DE PASQUALE

Crollo muro San Filippo, si allungano i tempi. Sciacca: ultima parola alla Procura. Attesa anche per il progetto dello svincolo

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sabato 24 Settembre 2011 - 07:19

Nell’ultima nota inviata al Comune l’ing. Capo del Genio Civile ribadisce: nonostante il provvedimento di dissequestro dell’area, la decisione spetta all’Autorità Giudiziaria. In itinere il progetto di consolidamento della bretella autostradale, ma nell’attesa urgono interventi tampone

A San Filippo continuano i problemi, da monte a valle. Se ne è discusso ieri mattina si è discusso nel corso della seduta congiunta, richiesta dal consigliere comunale Giuseppe Chiarella, della commissione lavori pubblici e viabilità. I rappresentanti del civico consesso hanno chiesto delucidazioni al dirigente del dipartimento infrastruturazioni primarie e secondarie, l’ing. Amato, sia riguardo la situazione del muro di contenimento crollato alle spalle della curva nord dell’impianto sportivo, lo scorso 7 maggio, sia in merito al nuovo progetto di messa in sicurezza della bretella in parte ceduta a ridosso del torrente San Filippo, che dalla SS114 immette nello svincolo autostradale, e che risulta ancora interdetta al traffico dei mezzi pesanti, con continui disagi per la caotica viabilità della zona.

Sul fronte del muro la situazione rimane in stand-by in attesa che il Genio Civile dia risposta in merito al progetto che l’ing. Amato e l’assessore Isgrò hanno affermato essere stato consegnato nel mese di giugno. Ma è proprio a questo punto che i “passaggi” si fanno più complicati fino alle ultime novità. Facciamo dunque un breve riepilogo: ad inizio settembre il Comune “canta vittoria”: il progetto, infatti, sembra avere ottenuto il benestare del Genio Civile che però, a distanza di qualche giorno, frena l’entusiasmo dell’amministrazione comunale. Sciacca, infatti, afferma che qualsiasi decisione del proprio Ufficio è subordinata a quanto disposto dalla Procura della Repubblica, che il 7 giugno ha accordato il dissequestro della parte di muro crollato. A ciò l’ingegnere Capo aggiunge un’altra precisazione: il progetto deve essere redatto sulla base della nuova normativa contenuta nel decreto ministeriale 14 gennaio 2008. Le carte tornano dunque indietro al mittente, l’ing. Amato, che specifica: è stato disposto il provvedimento di dissequestro e in merito alla redazione dei calcoli di stabilità, essi sono stati effettuati sulla base della normativa vigente al momento del progetto, ovvero 1996.

Arriviamo ad oggi: nell’ultima nota che il Genio Civile ha inoltrato al Comune, ma di cui l’amministrazione non ha ancora preso visione, viene ribadito: “pur avendo avuto contezza del provvedimento di dissequestro – la cui notifica ufficiale da parte dell’Autorità Giudiziaria è giunta solo da pochi giorni sul tavolo di Sciacca, da qui la ragione dell’attesa nel parere da fornire a Palazzo Zanca – ogni decisione rimane subordinata al provvedimento ultimo dell’autorità giudiziaria”. Riguardo invece alla normativa di riferimento dei collaudi, il Genio Civile precisa nuovamente: “l’eventuale deroga a tale normativa è consentita solo nel caso in cui, ultimati i lavori, il collaudo statico non sia ancora stato depositato e l’esecuzione dei lavori di ricostruzione e ripristino vengano eseguite dalla stessa impresa esecutrice dei lavori originari” che nel frattempo, però ha cessato la propria attività e si trova ora sotto tutela giudiziaria. I tempi si preannunciano dunque piuttosto lunghi e, almeno per il momento, l’inizio dell’appalto dei lavori per l’intervento di ricostruzione del concio 2 del muro di sottoscarpa su pali posto a sostegno della strada e quello di consolidamento dei conci 1,3,4,5 e 6 anch’essi mal progettati, rimane un miraggio.

Situazione altrettanto complicata quella che si registra a valle del torrente, dove, continuando di questo passo, la condizione della bretella autostradale, rischia solo di peggiorare. Ciò a causa del progressivo effetto sifonamento dell’acqua che ha letteralmente svuotato la parte sottostante della carreggiata. Si attende dunque la redazione del progetto di cui sono stati incaricati gli ingegneri Orazio Scadurra e Antonino Cortese, che permetterà di effettuare interventi di messa in sicurezza. Secondo una prima stima le somme necessarie si aggirano intorno al milione di euro. Nell’attesa, tuttavia, per evitare, come detto, che la situazione peggiori, urgono “interventi tampone”: li ha definiti tali anche il geologo Sergio Dolfin, incaricato di effettuare le indagini geognostiche necessarie per il progetto di consolidamento. Quest’ultimo, in occasione dell’ultimo sopralluogo (vedi correlato), ha ribadito l’evidente precarietà dell’arteria,in particolare lungo il versante di destra. (ELENA DE PASQUALE)

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