Il Gattopardo di Luchino Visconti rivive in trecento immagini

Il Gattopardo di Luchino Visconti rivive in trecento immagini

Redazione cultura

Il Gattopardo di Luchino Visconti rivive in trecento immagini

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martedì 06 Novembre 2018 - 02:50

A Palermo la mostra fotografica che ripercorre la produzione del film

Uscito nel 1963, il colossal in costume Il Gattopardo vinse la Palma d’Oro come miglior film al festival di Cannes e viene annoverato tra i lavori più importanti nella produzione del regista Luchino Visconti.

Gran merito della trasposizione cinematografica del romanzo di Tomasi di Lampedusa va al produttore napoletano Goffredo Lombardo, proprietario della Titanus, che acquistò – pare, a caro prezzo – i diritti dell’opera, affidò la regia proprio a Visconti e gli impose, per interpretare il Principe di Salina, l’attore statunitense Burt Lancaster.

Ad eccezione delle scene ambientate all’interno del Palazzo di Donnafugata, ricostruite nelle sale di Palazzo Chigi ad Ariccia, vicino Roma, Il Gattopardo venne interamente girato in Sicilia, dove Visconti effettuò i primi sopralluoghi nel 1961 insieme allo scenografo Mario Garbuglia. Le riprese iniziarono nel maggio successivo e, nelle settimane precedenti, si svolsero imponenti lavori in diversi cantieri per poter ricostruire le ambientazioni del romanzo.

La mostra Il set del Gattopardo in 300 immagini, che verrà inaugurata giovedì 8 novembre alle ore 16 e 30 presso la Biblioteca centrale della Regione siciliana, resterà aperta fino al 7 dicembre.

L’esposizione, realizzata da BCsicilia e dal Centro studi “La Donnafugata del Gattopardo”, è la più grande mostra fotografica dedicata al film capolavoro di Luchino Visconti. I ventisei pannelli, di mt. 3,05 x 1,75, accolgono il materiale, in gran parte inedito, recuperato attraverso un lungo lavoro in giro per l’Italia, con i “fuori scena” della Titanus. La mostra fotografica segue un itinerario ben preciso, iniziando proprio dai primi sopralluoghi, per raccontare la lunga avventura che coinvolse la piccola comunità in quello che sarebbe stato un capolavoro del cinema italiano. Oltre a raffigurare i luoghi del film, la mostra riserva al visitatore una sezione di backstage, con i fuori scena del film dove si scorge il regista Luchino Visconti “spiegare” a Burt Lancaster come aggredire Ciccio Tumeo, lo stesso Visconti che spruzza sul viso di Rina Morelli, nelle vesti della Principessa Maria Stella Salina, moglie di don Fabrizio, del borotalco per far apparire ancora più "realistico" il lungo viaggio in carrozza della Famiglia per raggiungere Donnafugata o la famiglia Salina nella chiesa madre di fronte una miriade di riflettori e operatori. Altre foto riguardano il grande lavoro che si svolgeva dietro le cineprese e la quantità di persone che partecipavano a vario titolo come comparse, truccatrici, fotografi e elettricisti. Tutti momenti di una grande avventura di cui non vi sarà mai traccia sul grande schermo.

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