Giovani musicisti emigrano

Giovani musicisti emigrano

Giovani musicisti emigrano

domenica 29 Marzo 2009 - 22:29

C’è una band in città che suona da molti anni, precisamente dal 1998. Ha iniziato con le cover per poi dedicarsi agli inediti, ha un album all’attivo: “Grammofonia” e ultimamente si è dedicata alla produzione di giovani artisti emergenti. Avete capito di chi sto parlando? Vi do un altro indizio: Roberto La Fauci alla chitarra, Rosario Cucinotta al basso, Roberto Mento alla batteria. Ecco a voi i “Lithem”.

Suonate insieme da molto tempo, è cambiato qualcosa da quando avete iniziato? La città reagisce alla musica sempre allo stesso modo?

Ci sono stati degli alti e bassi, stagioni in cui c’era più interesse, altre in cui questo interesse diminuiva sensibilmente. Nonostante tutto pensiamo che Messina abbia un pubblico sensibile alla buona musica. La nostra città ha un suo target di giovani alla ricerca di nuovi stimoli culturali e musicali. Sembra però che ci sia una forza oscura che tenta di disgregare questo pubblico, che infatti non risponde mai compatto a quelle poche iniziative che si realizzano.

Come tante altre band siete emigrati a Catania per suonare. Cos’ha Catania che a Messina manca?

Catania ha dei locali in cui il cosiddetto Pub-Rock è molto radicato, quasi una tradizione. Ogni sera si consuma il rito sempre vivo del -Rock&Roll- e malgrado i tanti problemi che anche lì le istituzioni creano, c’è un pubblico che frequenta i locali col puro intento di cercare la band giusta e ascoltare la loro musica bevendoci su qualche birra. A Messina si dovrebbe riuscire a incoraggiare e a rendere compatto il pubblico, anche se esiguo, offrendogli bella musica che sia apprezzata per se stessa non come contorno all’happy hour o alla serata danzante. Altrimenti sarebbe piano bar, non Musica Dal Vivo.

La vostra musica si può ascoltare su www.myspace.com/lithemrockband ed è un rock classico con un pizzico di elettronica anni 80 e una buona ricerca testuale. Secondo voi, cosa trasmettono le vostre canzoni a chi le ascolta?

Emozioni! O quanto meno è questo che vorremmo trasmettessero. Ogni singolo suono che si sente non è lì a caso o per sfoggio tecnico…è lì perché lo sentivamo già prima di inciderlo:ce lo suggeriva la nostra sensibilità.

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