Nato col pallone nel cuore, morto sul campo. Chi era Leo Scaffidi, vittima della tragedia di Gioiosa

Nato col pallone nel cuore, morto sul campo. Chi era Leo Scaffidi, vittima della tragedia di Gioiosa

Alessandra Serio

Nato col pallone nel cuore, morto sul campo. Chi era Leo Scaffidi, vittima della tragedia di Gioiosa

giovedì 02 Ottobre 2025 - 07:00

Una vita tra e per i ragazzi, la devozione per Santa Febronia. Lutto nel mondo del calcio e per le comunità gioiosana e di Patti

Saranno gli accertamenti a chiarire se la tragedia di Gioiosa Marea poteva essere evitata. Intanto il centro tirrenico, la vicina Patti e i dintorni è sotto choc per la morte di Leo Scaffidi, il sessantaduenne vittima dell’incidente avvenuto al campo sportivo ieri pomeriggio.

Una vita tra calcio e fede

Una vita spesa per i ragazzi e tra i ragazzi, quella del sessantaduenne, ed oggi proprio i giovani e gli appassionati sono colpiti dall’assurdo incidente mortale, avvenuto mentre Leo si occupava di quello che aveva sempre amato: il calcio e i giovani. Un pilastro per la comunità, Leo Scaffidi, anche per la sua devozione alla patrona di Patti Santa Febronia.

Il cordoglio sui social

“E’ una morte assurda che lascia sgomenta e incredula la nostra comunità – scrive sui sociali l’amministrazione comunale di Gioiosa Marea – Leo non era soltanto un allenatore ma un uomo buono e generoso, capace di parlare al cuore dei ragazzi e accompagnarli con discrezione e autorevolezza nel loro cammino di crescita. Attraverso lo sport trasmetteva valori di rispetto, impegno e lealtà, diventando per molti un esempio e un punto di riferimento”.

Nel mondo del calcio è lutto anche fuori da Gioiosa e Patti. “La notizia ci ha scossi profondamente: se ne va un uomo di sport, un punto di riferimento per i suoi ragazzi e per tutta la comunità calcistica, che con passione, dedizione e umanità ha sempre saputo trasmettere valori dentro e fuori dal campo”, scrive il Sinagra calcio sulla sua pagina ufficiale.

Anche il Comune di Piraino si unisce al cordoglio per il Gioiosa calcio e la famiglia Scaffidi: “Non solo un uomo di sport, ma un vero educatore: con passione, dedizione e umanità ha saputo accompagnare i giovani nella crescita, insegnando valori che vanno ben oltre il calcio”.

Il ricordo di un uomo buono

“Per molti sei stato un mister, per tanti un fratello, per i giovani un padre, per tutti sei stato un amico vero e leale, un esempio iconico del calcio puro, rispettoso, ricco di entusiasmo e sani di principi. Sei stato l’ emblema di quello che ogni sportivo vorrebbe vedere sul campo, di ciò che tu con i tuoi valori vivevi e trasmettevi con naturalezza. Ciao Leo Scaffidi, compagno di tutti e anima buona, ti ricordo con una frase tua: “Io sono nato con il pallone nel sangue, è troppo bello e me lo porto fin che vivo”, è un altro dei commossi ricordi che si leggono sui social.

L’incidente

Imbianchino per lavoro, in realtà tutto l’impegno di Leo Scaffidi era per il campo di calcio. Ed è proprio qui che ha trovato la morte, nel tentativo di scavalcare un muretto e poi affrontare un cancello. Un volo di metri che lo ha lasciato schiantato a terra. I soccorsi sono stati immediati, dei presenti e del 118, ma per Leo non c’è stato nulla da fare. Il suo corpo è stato trasferito a Messina dove probabilmente la Procura di Patti disporrà l’autopsia, mentre l’impianto sportivo gioiosano è già stato sequestrato per consentire la verifica della manutenzione e delle condizioni di sicurezza. La dinamica dell’incidente è al vaglio dei Carabinieri.

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