Ancora paura in provincia: evacuate 21 famiglie a Raccuja, 6 abitazioni a Galati Mamertino, contrada Galini

Ancora paura in provincia: evacuate 21 famiglie a Raccuja, 6 abitazioni a Galati Mamertino, contrada Galini

Ancora paura in provincia: evacuate 21 famiglie a Raccuja, 6 abitazioni a Galati Mamertino, contrada Galini

martedì 16 Febbraio 2010 - 14:25

Il sindaci dei due centri hanno firmato le ordinanze di sgombero immediato. Il vicecapo della Protezone civile De Bernardinis: «In Sicilia fragilità idrogeologica diffusa». Latteri (Mpa): «A San Fratello intervenga l’esercito»

Nei Nebrodi la situazione continua a destare enorme preoccupazione. Oggi 21 famiglie hanno dovuto evacuare le proprie abitazioni nella frazione Zappa del comune di Raccuja. Le ordinanze di sgombero le ha firmate stamani il sindaco Cono Salpietro Damiano, spiegando che «il Comune sta effettuando una ricerca di case libere e in buone condizioni da poter mettere a disposizione delle famiglie che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni». Tre gironi fa il dirigente provinciale della Protezione civile Bruno Manfrè aveva effettuato un sopralluogo, evidenziando che l’intera frazione Zappa rischia l’isolamento a causa del dissesto provocato dalla frana dei giorni scorsi. Non a caso è già stata chiusa al traffico la strada comunale che conduce al quartiere Castagnera, direttamente coinvolto dalla frana.

Condizione critica anche a Galati Mametino, dove è stato necessario evacuare 6 abitazioni in contrada Galini, a causa del cedimento del manto stradale dovuto al dissesto idrogeologico che si registra da tempo nella zona. L’ordinanza è stata firmata dal sindaco Pasquale Bruno, che contattato telefonicamente ci ha spiegato: «Galati è il quinto il centro della Provincia con il più alto rischio frane. Nell’area di contrada Galini, già qualche mese fa si era verificato uno smottamento a ridosso del guardrail. Tra ieri ed oggi, nell’asfalto si sono create delle buche a causa del cedimento del terreno sottostante che ha creato dei veri e propri “vuoti”. Attendiamo di conoscere bene la situazione dell’intera area da parte dei tecnici e dei geologi impegnati nei sopralluoghi. Una volta sentito il loro parere decideremo cosa fare. Rimaniamo in stand-by, ma il rischio rimane alto».

Della situazione dei Nebrodi, di San Fratello e più in generale delle montagne siciliane ha parlato il vicecapo della Protezione civile nazionale, Bernardo De Bernardinis, nel corso del convegno organizzato dall’Anbi (Associazione nazionale bonifiche). «A San Fratello la frana è lenta – ha detto il vice di Guido Bertolaso – ma in Sicilia la fragilità idrogeologica e’ diffusa. Indubbiamente un film già visto, ma oggi insediamenti anche antichissimi sono a rischio. Questo indica che dobbiamo considerare l’intrinseca evoluzione della vulnerabilità del territorio, raccordandola con le esigenze abitative. Se non lo facciamo in tutto il Paese, non facciamo altro che creare situazioni di rischio. Da parte dei sindaci sta crescendo la sensibilità ambientale, adesso non ci vogliono più tavoli diversi con proposte diverse, ma proposte uniche coordinate tra loro».

Tornando all’emergenza Nebrodi, ricordiamo che in nottata la giunta regionale convocata dal presidente Raffaele Lombardo, ha deliberato lo stato di calamità per San Fratello e per gran parte del territorio della provincia di Messina. Questi i comuni interessati dai dissesti: Tusa, Pettineo, Motta D’affermo, Reitano, Santo Stefano di Camastra, Mistretta, Capizzi, Caronia, Acquedolci, San Fratello, Cesarò, S. Teodoro, S Agata Militello, Militello Rosmarino, Alcara Li Fusi, Galati Mamertino, Longi, Frazzanò, Mirto, Caprileone, Tortorici, Torrenova, S. Marco D’alunzio, Santa Domenica Vittoria, Floresta, Ucria, Raccuja, Sinagra, Castell’Umberto, S. Salvatore di Fitalia, Capo D’Orlando, Naso, Gioiosa Marea, Piraino, Patti, Brolo, Sant’Angelo di Brolo, Librizzi, Montalbano Elicona, Ficarra, Tripi, Basicò, Falcone, Montagna Reale, Oliveri, San Piero Patti, Castel di Lucio, Antillo. Lo stesso provvedimento riguarda anche parte della provincia di Palermo interessata da fenomeni di dissesto. La giunta ha inviato la contestuale richiesta al Consiglio dei Ministri dello stato di emergenza in considerazione della rilevanza che ha assunto il dissesto idrogeologico in entrambe le province.

Ma secondo il deputato nazionale dell’Mpa Ferdinando Latteri non basta: «Sollecitiamo l’immediato invio in loco dell’esercito per fronteggiare l’emergenza e per aiutare le popolazioni coinvolte in questo disastro. L’esercito è un supporto indispensabile in questo momento di crisi e dovrebbe restare a San Fratello fino a quando la situazione non si stabilizza. Inoltre, visto il persistente dissesto idrogeologico della provincia messinese, bisogna attrezzare il territorio nebroideo con strutture adatte a far fronte alla prima emergenza».

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