La Chiesa di San Nicola il simbolo della tragedia: inoltrata alla Regione richiesta di finanziamento per “opere di imperiosa urgenza”

La Chiesa di San Nicola il simbolo della tragedia: inoltrata alla Regione richiesta di finanziamento per “opere di imperiosa urgenza”

La Chiesa di San Nicola il simbolo della tragedia: inoltrata alla Regione richiesta di finanziamento per “opere di imperiosa urgenza”

martedì 16 Febbraio 2010 - 23:47

A coordinare i lavori nell’edificio più danneggiato dalla frana, Antonello Pettignano(Sovrintendenza): «Abbiamo portato al sicuro i beni mobili, ora bisogna intervenire per trasportare il pulpito, l’altare e la fonte battesimale. Necessaria un’impalcatura che metta al riparo gli operai che interverranno, il rischio crollo è elevato»

Ogni evento di cronaca ha la sua immagine-simbolo, un’immagine che racchiude la disperazione di un’intera comunità. San Fratello non fa eccezione. La Chiesa parrocchiale dedicata a San Nicola lesionata sia all’interno che all’esterno, il via vai di cittadini, fedeli e sacerdoti che cercano di portare al sicuro il prima possibile il crocifisso e tutti gli oggetti “mobili”, è la sequenza visiva che racconta meglio la tragedia attualmente vissuta dalla comunità del centro nebroideo. La Chiesa rappresenta al momento il punto di corona della frana, ovvero quella parte di materiale non coinvolto dal fenomeno ma immediatamente adiacente alla parte più alta del pendio dello smottamento. Grande impegno quello profuso nelle ultime ora da parte dei tecnici della Sovrintendenza per cercare di portare in salvo tre pezzi “fissi” di enorme pregio architettonico, il pulpito, l’altare e la fonte battesimale, “sopravvissuti” già alla disastrosa frana del 1922 .

Per fare il punto della situazione ci siamo rivolti al responsabile della Funzione Direttiva della Sovrintendenza servizio Beni Archiettonici Antonello Pettignano, che sta coordinando gli interventi per recuperare i reperti collocati nella Chiesa Madre: «Siamo riusciti a mettere in salvo tutti gli oggetti e il mobilio facilmente trasportabili, e questo solo grazie al grande aiuto che ci è stato dato da tutta la popolazione, soprattutto dai ragazzi, molti dei quali hanno preferito rimanere qui per portare al sicuro simboli e oggetti religiosi piuttosto che andare a verificare la situazione nelle loro abitazioni. A questo proposito – aggiunge Pettignano – vorrei raccontare due episodi particolari: il primo riguarda un ragazzo che si è “scusato” con me perché dopo aver ricevuto una telefonata della madre ha dovuto lasciare la chiesa per dare una mano alla famiglia; il secondo invece testimonia il supporto datoci dal prete Ciro Versaci che pur non essendo il parroco del paese è stato tra i primi ad arrivare alla Chiesa per portare in salvo gli oggetti più importanti. Grazie all’aiuto di tutti siamo già riusciti a trasportare anche buona parte dei testi sacri presenti».

Ma come accennato, e come confermato dal rappresentante della Sovrintendenza, il difficile viene adesso: «Le operazioni più complicate sono quelle per il trasporto dei pezzi fissi che sono appunto l’altare, il pulpito e la fonte battesimale e per i quali sono necessari degli interventi specifici. Tutto ciò ovviamente non a discapito dell’incolumità di tecnici ed operai chiamati a svolgere tali interventi. Ecco perchè prima di muoverci abbiamo inviato richiesta di finanziamento all’assessorato regionale ai beni culturali per “opere di imperiosa urgenza”. Siamo in attesa di risposta ma in caso di parere positivo potremo disporre di una somma di circa 200 mila euro che ci permetterà di eseguire tutte le operazioni necessarie realizzando anche un particolare tipo di impalcatura che salvaguardi la vita di chi si troverà a lavorare all’interno della Chiesa, dove la situazione strutturale è particolarmente rischiosa. Stando così la cose – conclude infatti Pettignano – della struttura si potrà salvare ben poco».

Foto Dino Sturiale

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