Emergenza San Fratello, i sindaci dei Nebrodi inviano un telegramma di sos al premier. Giovedì vertice Stato-Regione al ministero dell'Ambiente

Emergenza San Fratello, i sindaci dei Nebrodi inviano un telegramma di sos al premier. Giovedì vertice Stato-Regione al ministero dell’Ambiente

Emergenza San Fratello, i sindaci dei Nebrodi inviano un telegramma di sos al premier. Giovedì vertice Stato-Regione al ministero dell’Ambiente

lunedì 15 Febbraio 2010 - 01:55

Oltre 1.500 gli sfollati nel centro nebroideo, 200 edifici lesionati, tra i quali la Chiesa madre. Venerdì manifestazione a Capo d'Orlando. Frana anche a Lipari, dieci abitazioni isolate a Quattropani

San Fratello si è risvegliata a pezzi. Il fronte franoso apertosi ieri ha veramente distrutto il piccolo centro, “fisicamente” e moralmente. La situazione è in continua evoluzione e viene costantemente monitorata dall’Unità di crisi della Regione, in collegamento con la centrale operativa della Protezione Civile. A seguire le ultime notizie, il resoconto della giornata di ieri e gli altri fronti di emergenza “aperti”. (ER-EDP-SC)

ULTIM’ORA Al termine dell’incontro tenutosi a Sant’Agata di Militello i sindaci dei Nebrodi hanno inviato un telegramma al premier e al presidente della Regione siciliana.

E’ stato convocato per giovedi’ 18 presso la Direzione generale Tutela del territorio del ministero dell’Ambiente un incontro con la Regione Siciliana per definire il piano di interventi per combattere il rischio di dissesto idrogeologico regionale. A confermarlo il ministro Stefania Prestigiacomo, che ha spiegato come nel corso del vertice «verrà definito un accordo di programma quadro per individuare gli interventi da finanziare in quota a ministero e regione».

Intanto si respira aria di tensione al castello Gallego Sant’Agata Militello, dove i sindaci dei 40 comuni coinvolti dall’emergenza frane dell’ultimo mese (circa 200 in tutta l’area nebroidea) hanno presentato alla Protezione civile regionale un elenco dei danni. Tanto è stato il nervosismo che l’assessore regionale al Territorio, Giovanni Di Mauro, ha minacciato la sospensione dell’incontro. Gli amministratori locali, in particolare, hanno rimproverato alla Regione la mancanza di interventi nelle settimane scorse, nonostante le numerose sollecitazioni da parte dei singoli comuni che in molti casi hanno fatto ricorsi ai propri fondi per scongiurare l’isolamento di interi paesi. A questo proposito venerdì si svolgerà una manifestazione a Capo d’Orlando.

Attivati quattro gruppi elettrogenti dell’Enel. Sono stati gia’ attivati dall’Enel quattro gruppi elettrogeni e tra qualche ora ne verranno attivati altri due a San Fratello per garantire la fornitura di energia elettrica nei comuni dei Nebrodi. La frana di ieri ha interessato diverse linee elettriche di media e di bassa tensione, causando la disalimentazione di cinque cabine elettriche. Tre di queste sono state rialimentate attraverso gruppi elettrogeni arrivati sul posto dopo qualche ora. Due cabine sono invece rimaste disalimentate perche’ non raggiungibili a causa delle strade franate. Tra qualche ora i tecnici Enel attiveranno altri gruppi elettrogeni in sostituzione di alcune cabine elettriche che i vigili del fuoco hanno chiesto di mettere fuori servizio per motivi di sicurezza. Anche nel comune di Sant’Angelo di Brolo, a causa delle frane, e’ stato necessario attivare un altro gruppo elettrogeno per garantire la fornitura dell’energia elettrica. I tecnici, oltre che nei comuni di San Fratello e Sant’Angelo di Brolo, stanno verificando le condizioni di sicurezza delle linee elettriche dei comuni di Ficarra, Tortorici, Brolo, Mistretta e Tusa.

Al termine della riunione con i tecnici della Protezione civile il presidente Lombardo non ha nascosto l’enorme preoccupazione per lo smottamento che ha messo in ginocchio San Fratello: emblematica a tal proposito l’affermazione del governatore che ha dichiarato: -Ci troviamo di fronte ad una situazione incredibile, il fronte della frana è di dimensioni inimmaginabili. Bisognera’ assicurare le case a chi ne ha bisogno e la nostra priorita’ sara’ trovare le risorse necessarie per la ricostruzione. Adesso e’ presto per dire cosa bisogna fare, occorre attendere che la situazione si stabilizzi, ma quello che e’ necessario fare sara’ fatto-. Il presidente della Regione ha aggiunto che -anche la Protezione civile nazionale e’ impegnata nelle operazioni con un monitoraggio della frana attraverso i satelliti-

La giunta regionale dichiarerà lo stato di calamita’ per le frane che hanno colpito in queste ore il territorio dei Nebrodi, in Provincia di Messina. A rivelarlo il presidente della Regione, Raffaele Lombardo: -Abbiamo un’idea precisa della situazione di San Fratello, anche se il quadro e’ in evoluzione, ma dobbiamo mettere insieme tutti i dati degli altri Comuni dei Nebrodi per chiedere che il consiglio dei ministri emani un’ordinanza di protezione civile che consenta di intervenire piu’ agilmente», ha affermato Lombardo-.

Oggi i 40 sindaci del Parco dei Nebrodi effettueranno un sopralluogo nella zona della frana e alle 16.30 si riuniranno nella sede del Parco, a Sant’Agata di Militello, per fare punto della situazione. La sede del Parco e’ stata individuata come sede operativa dell’unita’ di crisi. Annullato l’incontro tra il presidente Ricevuto ed il sindaco di Longi, Lazzara, programmato per oggi, in considerazione dell’emergenza di San Fratello.

Intanto un nuova tratto di oltre 500 metri e’ franato dalla montagna nella frazione di Quattropani, nell’isola di Lipari. Dieci abitazioni sono rimaste isolate completamente. Per raggiungere le dieci famiglie bloccate sono a lavoro i vigili del fuoco, gli operai della Provincia e la protezione civile comunale.

GLI ABITANTI Mille e cinquecento sono i destinatari dell’ordinanza di evacuazione, ma altri abitanti hanno abbandonato volontariamente le proprie abitazioni per paura di possibile frane. Tra la popolazione è diffusa la disperazione: in tanti questa mattina -scortati- dagli uomini della Protezione Civile hanno fatto ritorno nelle abitazioni lesionate per raccogliere alcuni effetti personali, lasciandosi alle spalle la propria casa e il proprio paese, senza sapere se e quando potervi fare ritorno. Tutti sono stati invitati a trovare provvisoriamente una sistemazione più sicura, ma solo poche di queste hanno usufruito delle strutture alberghiere subito messe a disposizione dalla Protezione Civile.

IL RESOCONTO DI IERI San Fratello (foto Amnotizie), è sfollato ieri per un terzo dei suoi abitanti dopo il vasto movimento franoso che dalla periferia del paese, a 640 metri d’altezza sui monti Nebrodi, minaccia di distruggere il centro abitato. Il fronte ha superato i due chilometri ma preoccupano soprattutto il fango e detriti in costante movimento. Le condizioni meteo hanno reso difficili i primi interventi. La pioggia è scesa in maniera intensa contribuendo ad “allentare” il terreno. La situazione è critica. I diversi punti sta cedendo il terreno, le strade sono inagibili, circa 200 gli edifici lesionati, tra i quali la Chiesa Madre. «Stiamo vedendo il paese sparire – ha dichiarato il sindaco Salvatore Sidoti Pinto all’agenzia Ansa – la frana ha coinvolto tutto il versante nord-est di San Fratello, coinvolgendo la parte relativamente più nuova, comprese le scuole elementari e medie. Stiamo qui che guardiamo quello che accade senza potere intervenire per fare qualcosa. Siamo nelle mani di Dio». «La situazione è molto allarmante», ha affermato invece il responsabile della Protezione Civile provinciale Bruno Manfré che coordina le operazioni di soccorso.

GLI ALTRI FRONTI l’emergenza però, non si limita a San Fratello, che al contrario rappresenta solo la punta dell’iceberg. La situazione si aggrava infatti di ora in ora anche a Sant’Angelo di Brolo, dove il sindaco Basilio Caruso sollecita nuovamente l’intervento della Regione e la richiesta di calamità naturale. La notte scorsa è stata chiusa cautelativamente al transito la strada provinciale che collega l’abitato ai comuni di Raccuja, San Piero Patti e Floresta. Nelle prime ora della mattina la frana di contrada Barba che da più di una settimana minaccia l’intera area si è spostata ulteriormente a valle, il condotto del ponte si è ostruito e un mare di fango, terra e alberi ha invaso la statale. Ancora più a valle, un altro ponte, lungo la strada che collega parte delle contrade del versante Ovest (Santa Marta, Cancello, Sant’Orsola, Cavallo Pastorio e i limitrofi Comuni di Ficarra e Sinagra, viene costantemente monitorata. Anche per questa importante arteria, tra poche ore potrebbe rendersi necessaria la chiusura. L’attività di vigilanza notturna e il monitoraggio, sia nella rete viaria, che nei pressi delle abitazioni, è stata seguita con l’apporto fondamentale dalla Sezione di Sant’Angelo di Brolo dei Falchi d’Italia, soggetto accreditato presso la Protezione civile regionale. Sono attive e operative tutte le Funzioni del Centro Operativo Comunale di Protezione civile.Il comune di Gioiosa Marea risulta invece completamente isolato. L’Anas e’ stata costretta a chiudere la statale 113 in territorio di Piraino, quasi un chilometro dopo la Torre delle Ciavole. Molte pietre sono cadute dal costone soprastante la sede stradale, ma il rischio maggiore e’ rappresentato da un grosso macigno pericolante. Nella notte sono stati notificati nuovi provvedimenti di sgombero per altre 20 famiglie che abitano a Tusa.

Con ancora negli occhi la tragedia dell’1 ottobre 2009, Messina e la sua provincia continuano a soffrire di “ferite” che si aprono, una dopo l’altra, su un territorio in cui il dissesto idrogeologico lascia ogni giorno un nuovo segno. Passano i mesi, scende la pioggia, si allarga l’emergenza. La città, la zona tirrenica, quella jonica, oggi la nebroidea. Soprattutto quest’ultima è tornata a manifestare la propria vulnerabilità nei primi mesi del 2010. Da Brolo ad Ucria, “giungendo” a San Fratello (foto Amnotizie).

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