Al via Le lezioni che si svolgeranno tra la sede del Consorzio Universitario di Termini Imerese e i laboratori didattici del Parco dei Nebrodi.
Primo giorno di lezione per i 38 tecnici iscritti al Master Universitario di II livello in Recupero Ambientale e Ingegneria Naturalistica.
Alla giornata di presentazione, presso la sede del Consorzio Universitario di Termini Imerese, si è tenuta una breve cerimonia di inaugurazione alla presenza del Presidente della Provincia Regionale di Palermo, Giovanni Avanti, del Presidente del Consorzio Universitario della Provincia di Palermo, Giuseppe Frisella, del coordinatore del Master, il Prof. Francesco Maria Raimondo e del capo di Gabinetto dell’Assessorato alla Formazione, Nino Emanuele.
Presenti anche i rappresentanti degli Enti Partners: Ente Parco dei Nebrodi, il Comune di Sant’Agata Militello, la Fondazione Onlus “Avv. Salvatore Mancuso” e del Consorzio Universitario.
Sono intervenuti, inoltre, il corpo docente del Master: Maurizio Leone e Pietro Mazzola della Facoltà di Scienze MM. FF. NN; Vito Ferro, docente della Facoltà di Agraria dell’Ateneo di Palermo, Rosario Schicchi, docente del Dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università degli Studi di Palermo.
Le lezioni del Master si svolgeranno tra la sede del Consorzio Universitario di Termini Imerese e i laboratori didattici del Parco dei Nebrodi. Il Master, della durata di 1 anno, promosso dalla Facoltà di Scienze MM. FF. NN. e dalla Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo, ha come obiettivo quello di offrire ai tecnici una adeguata preparazione interdisciplinare utile per affrontare i temi del recupero, riqualificazione e rinaturalizzazione ambientale e dell’ingegneria naturalistica, facendo ricorso all’uso congiunto di piante e materiali inerti.
Il Master ha l’obiettivo, afferma il Commissario Straordinario dell’Ente Parco Antonino Ferro, di -fornire una specifica qualificazione nell’ambito della progettazione degli interventi di recupero ambientale relativi ai versanti in erosione, alla stabilizzazione delle frane e delle sponde dei corsi d’acqua, alle sistemazioni idraulico-forestali nei bacini montani, al consolidamento delle dune, alla ricostituzione ex-novo e al restauro di ambienti naturali danneggiati, con particolare riferimento ai territori compresi all’interno di aree naturali protette”.
