San fratello -Il paese che non c'è più-: a distanza di un anno la desolazione regna nelle strade del centro nebroideo

San fratello -Il paese che non c’è più-: a distanza di un anno la desolazione regna nelle strade del centro nebroideo

San fratello -Il paese che non c’è più-: a distanza di un anno la desolazione regna nelle strade del centro nebroideo

lunedì 08 Novembre 2010 - 09:17

Di seguito la testimonianza di Gaetano Fazio, esponente del circolo cittadino dell'Idv di Naso, che racconta i particolari di una domenica trascorsa da cittadino in un paese ormai abbadonato, dai cittadini ma soprattutto dalla istituzioni:«A distanza du un anno tutto come prima»

Tra qualche mese “scoccherà” il primo anniversario della tragedia di San Fratello. La mattina del 14 febbraio 2009, il caratteristico centro nebroideo viene colpito da una frana che lo divide letteralmente in due (vedi articoli correlati in basso). Le strade principali del paese, lesionate da una fenditura profonda al punto di poter vedere la parte del terreno sottostante, vengono pian piano abbandonate, si fugge in fretta e furia lasciando casa e portando via il minimo indispensabile. L’angoscia è evidente sul volto degli abitanti di San Fratello, che temono di non poter rientrare più nella propria abitazione, simbolo frutto dei sacrifici di una vita.

A distanza di un anno, purtroppo, questa paura è per molti di loro diventata realtà. Non sono mancate, così come nel caso dell’alluvione di Giampilieri e dintorni, le polemiche legate ai ritardi negli arrivi delle risorse necessarie per mettere in sicurezza il paese, ma ad oggi la sensazione è che il paese di San Fratello, sia abbandonato più di prima: non solo stavolta solo dagli abitanti ma anche dalla istituzioni regionali e nazionali.

Tale almeno è la sensazione del segretario del partito dell’Italia dei Valori di Naso che, così come dimostrato dal racconto che vi riporteremo di seguito, spiega: «Ad oggi a San fratello e non e’ cambiato niente, ma proprio niente, è il paese che non c’e’ piu’».

La testimonianza di Gaetano Fazio

E’ una tranquilla e soleggiata Domenica di Novembre.. Decido insieme ad alcuni amici di andare a San Fratello e verificare se dopo quasi 9 mesi dalla tragedia immane che ha colpito questo paese, se è stato fatto qualcosa. Vi posso solamente dire che bisogna essere li per vedere e sopratutto capire cosa significa.. Anni di sacrifici per costruire delle case proprie e per i propri figli e -puff- in un attimo tutto scomparso. Coinvolta quasi metà dei circa 4 mila abitanti, tra le persone raggiunte dall’ordinanze di sgombero c’è chi ha abbandonato il paese anche a solo scopo precauzionale. La gente scruta il cielo, oggi illuminato dal sole, per vedere se la pioggia tornerà a cadere, e nello stesso tempo controlla l’andamento della frana il cui fronte si allarga inesorabilmente. La frana non ha risparmiato neppure la chiesa di San Nicola, completamente lesionata. Per precauzione la zona è stata transennata; gli arredi e le opere sacre sono stati portati via. Le due scuole, elementare e media, hanno i pilastri ‘piegati dalla furia del terreno che continua a scivolare a

valle. Mi dice la Dott.ssa Lo Balbo, che a Febbraio appena successa la tragedia, tutto il mondo politico sia regionale che nazionale ha fatto la propria -sfilata- per le vie del paese.. Promettendo di non lasciare soli gli abitanti e che avrebbero fatto il possibile perché la gente tornasse prima possibile nelle proprie case.

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