La scoperta nella Biblioteca sarà al centro dell'approfondimento di studi
Una scoperta di grande rilievo storico e bibliografico è emersa nel corso dei recenti interventi di riordino e revisione del patrimonio librario antico della Biblioteca del Polo Annunziata – Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina.
È infatti riaffiorata una sconosciuta edizione palermitana della Vita di Santa Rosalia, stampata da Pietro Dell’Isola nel 1662. Il piccolo volume di 96 pagine, presente nella collezione del Dipartimento dal 1989, è risultato essere l’unico esemplare oggi noto di quella tiratura, una testimonianza preziosa della diffusione del culto della Santa patrona di Palermo nel XVII secolo.
La scoperta è frutto del lavoro congiunto della dottoressa Marcella Marchione, responsabile della biblioteca, e della professoressa Monica Bocchetta, docente di “Storia del libro” al Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, con la collaborazione del dottor Domenico Ciccarello dell’Università di Palermo, esperto di tipografia palermitana del Seicento.
Il volume sarà oggetto di uno studio approfondito e di una digitalizzazione integrale, che confluirà nella Biblioteca Digitale Antiqua dell’Ateneo. Questo progetto, volto a valorizzare e rendere accessibili le collezioni librarie antiche, rappresenta un esempio concreto di come le tecnologie digitali possano ampliare le possibilità di ricerca e fruizione del patrimonio culturale.
“La digitalizzazione non è una semplice operazione tecnica – sottolinea la professoressa Bocchetta – ma un processo complesso che richiede competenze specialistiche in ambito umanistico e digitale. È qui che si colloca il futuro delle discipline umanistiche, capaci di coniugare memoria e innovazione.”
“La recente scoperta della Vita di Santa Rosalia è un esempio perfetto di come la conoscenza del passato e le competenze digitali possano incontrarsi – spiega la professoressa Bocchetta –. Con il nuovo Master in Umanistica Digitale vogliamo formare figure in grado di costruire questo dialogo, indispensabile per la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale”.
