Depuratore. Revoca dell'autorizzazione allo scarico, inadempienze dal 2010

Depuratore. Revoca dell’autorizzazione allo scarico, inadempienze dal 2010

Giusy Briguglio

Depuratore. Revoca dell’autorizzazione allo scarico, inadempienze dal 2010

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martedì 12 Marzo 2013 - 10:57

Il Dipartimento regionale Acque e Rifiuti ha revocato il mandato che autorizzava a scaricare in mare perché l'impianto non garantisce il rispetto dei limiti di accettabilità. Il gruppo di minoranza "Cambia Nizza", che aveva già sollevato la questione nel luglio scorso, dichiara: "Saranno gli organi competenti a chiarire il problema"

L’impianto di depurazione consortile di Nizza di Sicilia non garantisce il rispetto dei limiti di accettabilità di autorizzazione allo scarico. Lo ha stabilito il Dipartimento regionale acque e rifiuti che ha revocato l’autorizzazione di procedere allo scarico in mare delle acque reflue. La decisione, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 22 febbraio scorso, è solo l’estratto di una nota di 4 pagine dell’assessorato regionale. Un vero e proprio excursus sulle problematiche che l’impianto consortile di depurazione presenta almeno dall’ottobre del 2010. Esattamente il 14 ottobre di tre anni fa la Provincia regionale di Messina inviava la prima nota al comune jonico dove trasmetteva il superamento dei limiti dei parametri BOD e COD. Da lì sono partite una serie di comunicazioni e sopralluoghi effettuati da Provincia, Dipartimento regionale acque e rifiuti e Arpa che evidenziavano come l’impianto non rispondesse ai criteri richiesti per risultare a norma. Esattamente di cosa stiamo parlando? Il rapporto COD/BOD è un indice che identifica la biodegradabilità di un refluo: più il suo valore è alto, più il liquame risulta non biodegradabile. Sopralluoghi successivi evidenziavano il superamento dei limiti di emissione anche di altri parametri: solidi sospesi, azoto ammoniacale, escherichia coli. In una sola parola: inquinamento. Dalle analisi che comune di Nizza ha fornito su richiesta sul superamento dei limiti previsti, il Dipartimento regionale il 4 giugno del 2012 ha inviato all’ente un atto di diffida e 45 giorni di tempo per ripristinare la piena funzionalità dell’impianto secondo le osservanze previste dalla legge. “A oggisi legge nella nota dell’assessorato regionalel’impianto consortile a servizio dei comuni di Nizza di Sicilia, Alì’ Terme e Fiumedinisi, non riesce a garantire i limiti di accettabilità (…) in quanto lo stesso necessiterebbe di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, per i quali il comune di Nizza di Sicilia non ha comunicato il termine entro il quale è prevista l’ultimazione delle opere”. Dunque autorizzazione revocata e una cascata di perplessità nate dai consiglieri di minoranza del gruppo “Cambia Nizza” che nel luglio del 2012 avevano lamentato emissioni maleodoranti dal depuratore, sul quale si avanzavano perciò dubbi di funzionamento. Allora il problema era stato attributo dall’amministrazione comunale al guasto di una pompa di sollevamento, problema che il capogruppo di maggioranza aveva assicurato fosse stato prontamente risolto. Così risulta dagli atti comunali che ieri i consiglieri di minoranza, durante un incontro pubblico, hanno esibito ai cittadini presenti. Il problema non era la pompa di sollevamento o, meglio, non solo. A oggi, il sindaco pare abbia chiarito che l’inadempienza sia scaturita dalla mancata fornitura dei prodotti biologici e del misuratore di portata e che stia provvedendo a risolverla. Ci credono poco i consiglieri di minoranza: “Se il depuratore funziona, dove sta smaltendo le acque?”. La risposta spetta all’ufficio tecnico. Intanto i consiglieri di minoranza vanno avanti e assicurano che la responsabilità del problema sarà chiarita dall’autorità giudiziaria competente: “Noi non siamo contro quest’amministrazionedichiara “Cambia Nizza”siamo contro la cattiva amministrazione”.

(Giusy Briguglio)

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