S. Teresa. Arpi giura e si dimette subito da consigliere, si complica la surroga di Di Ciuccio

S. Teresa. Arpi giura e si dimette subito da consigliere, si complica la surroga di Di Ciuccio

Carmelo Caspanello

S. Teresa. Arpi giura e si dimette subito da consigliere, si complica la surroga di Di Ciuccio

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sabato 21 Maggio 2016 - 10:03

Incomprensibile gesto del presidente, apre i lavori e lascia appena si insedia Arpi. E' polemica. Anche il secondo ed il terzo dei non eletti potrebbero rinunciare al seggio in Consiglio

Ha giurato e si è subito dimesso. Giuseppe Arpi è rimasto consigliere comunale appena un paio di minuti. Tutto da rifare, quindi, a S. Teresa di Riva per la surroga di Antonio Di Ciuccio, dimessosi nelle scorse settimane per candidarsi a sindaco di Antillo. La seduta è durata una decina di minuti. Giusto il tempo di arricchirsi anche di una singolare polemica per un incomprensibile gesto del presidente del civico consesso, Santino Veri, il quale ha aperto i lavori e dopo aver reso omaggio al judoka santateresino Elios Manzi, che ha conquistato il pass per le Olimpiadi di Rio, è uscito dall’aula mentre Arpi si apprestava a prestare giuramento, rimanendo comunque nei paraggi. La presidenza è stata assunta da Massimo Cicala. Arpi non ha gradito, ritenendolo un gesto poco elegante. Veri smentisce che si sia allontanato per lui. La polemica resta.

Intanto Arpi, già consigliere comunale nella precedente legislatura con Alberto Morabito sindaco, spiega perché si è dimesso: “Nessuna motivazione politica – taglia corto – solo problemi di famiglia. Ho cercato di avere il massimo rispetto delle istituzioni – aggiunge – evitando qualsiasi ostruzionismo. Insediandomi e dimettendomi subito dopo ho snellito i tempi per una nuova convocazione del civico consesso con all’ordine del giorno la surroga. In base a due sentenze, rispettivamente del Tar della Lombardia e del Lazio – rimarca Arpi – per formalizzare le dimissioni di un consigliere è necessario che lo stesso si sia insediato. Prima deve cioè acquisire lo status di consigliere. Non avrei potuto rinunciare – come qualcuno sosteneva – prima di aver prestato giuramento ed essermi insediato”.

Un gesto annunciato, che ha tuttavia spalancato le porte all’incertezza in merito a chi sarà il sostituto di Di Ciuccio (dimessosi per candidarsi a sindaco di Antillo) da qui al termine della legislatura. Circa un anno. Adesso bisogna riconvocare il Consiglio comunale (sarà fatto i primi giorni della prossima settimana), con all’ordine del giorno la surroga. Il primo dei non eletti, dopo le dimissioni di Arpi, è Sergio Casablanca (192 preferenze). Ma anche lui, secondo indiscrezioni, potrebbe rinunciare. Se così fosse, si passerebbe ad Antonino Toscano (terzo dei non eletti con 153 consensi). Ma quest’ultimo ha già fatto sapere che non intende entrare in Consiglio. Il quarto dei non eletti è l’ex sindaco Tanino Maggioloti (152 voti). Intanto, il Consiglio, resta incompleto. Al termine della seduta, il presidente Santino Veri ha fatto rientro in aula. La polemica resta. Nonostante la smentita.

Carmelo Caspanello

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