Unione dei Comuni jonici, revocata con 5 voti la vicepresidenza a Scarcella: è spaccatura. Eletto Trischitta

Unione dei Comuni jonici, revocata con 5 voti la vicepresidenza a Scarcella: è spaccatura. Eletto Trischitta

Carmelo Caspanello

Unione dei Comuni jonici, revocata con 5 voti la vicepresidenza a Scarcella: è spaccatura. Eletto Trischitta

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mercoledì 06 Aprile 2016 - 05:37

E’ la fine di una querelle incresciosa iniziata lo scorso febbraio quando, a distanza di due anni, ci si è accorti che ll'elezione di Scarcella era illegittima. E c'è chi parla di “resa dei conti”. Se il problema fosse stato formale si sarebbe potuta trovare una intesa per rieleggere la professoressa

“Povera Unione dei Comuni delle valli joniche, smembrata e impoverita sempre più”. E’ lo sfogo amaro di Melina Scarcella, affidato ai social network al termine della seduta del Consiglio, che ha avuto luogo a Furci Siculo, in cui le è stata revocata la carica di vice presidente dell’assemblea con appena 5 voti (i paesi membri sono dodici e i consiglier assegnati 22). E’ la fine di una querelle incresciosa iniziata lo scorso febbraio quando, a distanza di due anni, ci si è accorti che la sua elezione era illegittima in quanto Scarcella, il 20 febbraio del 2014, risultò eletta con 8 voti alla prima votazione. Ma secondo Statuto serviva la maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati, ovvero 13. Altrimenti sarebbe stata necessaria una seconda votazione, nella stessa seduta, nel corso della quale per l’elezione bastava la maggioranza semplice. E quindi anche i 9 voti riportati da Scarcella sarebbero andati bene. L’ultima seduta del Consiglio ha dato l’impressione di una assemblea spaccata, lontana dallo spirito che dovrebbe caratterizzare l’ente sovra comunale. E qualcuno ha anche parlato di “resa dei conti” frutto di beghe politiche locali. Appare evidente che se il problema fosse stato solo formale si sarebbe potuta trovare una intesa per rieleggere la professoressa Scarcella. Invece si è registrata l’ennesima triste pagina di storia politica comprensoriale. Il consigliere Ettore Fleres, di professione avvocato, in apertura di seduta aveva chiesto la revoca (i n alternativa il rinvio a fine seduta o addirittura a data da destinarsi) della delibera concernente l’elezione del vice presidente sostenendo che gli atti adottati dall'elezione del 20 febbraio 2014 fino ad sono e rimangono validi. Proposta bocciata: in nove si sono detti contrari. Solo cinque i favorevoli. A quel punto Scarcella, Fleres e Giusepe Riggio hanno fatto venire meno il numero legale abbandonando l’aula. Si riprende dopo un’ora e si tira in ballo il parere della Regione chiesto dal segretario Giuseppe Bartorilla. Scarcella fa notare che la Regione non è entrata nel merito. Le opinioni e le interpretazioni si sprecano. Finisce con un nuovo abbandono di cinque consiglieri (tra essi Scarcella). Si vota a scrutinio segreto. La revoca del vice presidente passa con cinque voti favorevoli e tre contrari. Alla seconda “chiama” viene poi eletto Rosario Trischitta, con otto voti su otto votanti. “Quanto accaduto in aula non mi sembra per nulla normale”, taglia corto all’indomani della seduta Raluca Sandra, consigliere dell’Unione e in rotta di collisione con “un ente rivelatosi purtroppo inutile per il territorio ed i suoi veri problemi”.

Carmelo Caspanello

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