Il comitato "No proroga rettori" scrive al ministro Profumo. E' scontro sulla Fondazione

Il comitato “No proroga rettori” scrive al ministro Profumo. E’ scontro sulla Fondazione

Il comitato “No proroga rettori” scrive al ministro Profumo. E’ scontro sulla Fondazione

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lunedì 19 Novembre 2012 - 11:11

Crescono i dubbi e le perplessità. Dopo la quasi ufficialità della nascita della Fondazione Università di Messina, il comitato si appella al ministero dell'istruzione perché si faccia chiarezza. "A chi serve la Fondazione? - si chiede il comitato - "

Continua la battaglia contro la proroga dei rettori, considerata illegittima. Il comitato “No proroga rettori” ha scritto al ministro dell’istruzione, Francesco Profumo. L’oggetto della discordia è anche l’istituzione della Fondazione Università di Messina. A chi serve?, si è chiesto il comitato che ha scritto al ministro perché faccia luce sulla questione.

“Egregio Ministro Profumo,

pochi giorni or sono, la Procura della Repubblica di Messina ha avviato una indagine a proposito della dubbia legittimità delle proroghe degli organi di governo dell’Ateneo messinese, con ipotesi di reato di abuso di ufficio a carico di ignoti. Spiace constatare che sulla medesima questione, oggetto di una circostanziata richiesta di atto ispettivo sottoposta alla Sua cortese attenzione da parte di un gruppo di docenti dell’Università di Messina, la S.V. non abbia ritenuto di pronunciarsi. Allo stesso modo è rimasto inevaso l’atto di sindacato ispettivo (4-08033), presentato nel Luglio u.s. dal Sen. Giambrone, componente della Commissione permanente cultura del Senato della Repubblica e Segretario regionale dell’Italia dei Valori per la Sicilia. Intanto il Magnifico Rettore dell’Università di Messina, prorogato in virtù della legge 240/2010 per l’anno accademico 2011/2012 e prorogato nuovamente per il 2012/2013 grazie ad un comma inserito nella legge di revisione della spesa dell’agosto 2012, insieme a un Senato Accademico e ad un Consiglio di Amministrazione la cui permanenza in carica appare questionabile, hanno pensato bene di licenziare lo Statuto di una “Fondazione Università” all’insaputa della comunità accademica, che della nuova istituzione ha appreso solo a cose fatte.

In questo caso il Ministero con grande solerzia non solo ha preso in esame la pratica, ma si è affrettato a dare il proprio assenso ad una operazione che oltre a costituire un precedente per la natura sui generis della Fondazione, con buona probabilità rappresenterà l’approdo dell’attuale Rettore, prossimo alla chiusura di uno dei processi penali a suo carico (la requisitoria del P.M. è prevista per il 10 dicembre p.v.), a proposito delle presunte pressioni esercitate in un concorso di II fascia, a favore del figlio dell’allora Preside della Facoltà di Veterinaria che aveva bandito la procedura comparativa. Tutto lascia infatti presagire che con straordinario tempismo, subito dopo la formalizzazione della Fondazione attraverso l’opportuno atto notarile, ma appena prima che il processo giunga a sentenza, a presiedere la Fondazione sarà chiamato il Magnifico Rettore.

Alla luce di quanto appena esposto e tenuto conto dei rilievi espressi da numerose associazioni universitarie e sindacali circa la non conformità dello statuto allo spirito e alla lettera della legge 388/2000 e del DPR 254/2001, confidiamo sul fatto che la S.V. voglia riconsiderare la propria posizione, posto che lo statuto della Fondazione messinese risulta essere stato “autorizzato dal MIUR dopo un controllo di legittimità e di merito”. A prescindere dalla questione di legittimità, ma entrando nel merito, le saremmo per altro grati qualora volesse spiegarci a chi possa giovare l’istituzione di una Fondazione che, avendo come unico socio fondatore l’Università, necessiterà per il suo funzionamento di risorse che non potranno che essere sottratte alla diretta disponibilità dell’Ateneo e dei suoi Dipartimenti.

Considerate le controversie in sede amministrativa e preso atto dell’inchiesta avviata dalla Procura, esprimiamo altresì l’auspicio che la S.V. ritenga di intervenire, invitando il Rettore e gli Organi di Governo dell’Università di Messina a revocare temporaneamente le decisioni assunte, rinviando la stipula dell’atto notarile relativo alla Fondazione, nella attesa che venga fatta chiarezza sulla questione della legittimità delle proroghe.

Qualora gli organi di governo dell’Università non intendessero desistere dai loro propositi, siamo certi del fatto che la S.V. concorderà con noi nel ritenere del tutto inopportuno che si proceda, senza attendere l’esito della imminente sentenza di primo grado, al conferimento della presidenza della Fondazione al Rettore, memori della temporanea sospensione dalle funzioni che anni addietro egli subì da parte della Magistratura, proprio in relazione alle vicende sulle quali è incentrato il processo penale che lo vede oggi imputato e che si avvia a conclusione. La delicatezza della situazione, pur nel profondo convincimento che al Prof. Tomasello debbano essere riservati tutti i diritti e le garanzie che la Costituzione Italiana attribuisce a ciascun cittadino, ci induce a sollecitare la S.V. ad esprimersi tempestivamente ed in maniera esplicita in ordine alla questione, nella consapevolezza della necessità di porre il decoro delle Istituzioni al riparo da ogni ombra”.

4 commenti

  1. Sulla vicenda di un rettore che sospeso,inquisito,rinviato a giudizio, attaccato alla poltrona come costui, quel che mi fa riflettere è il totale silenzio, che qualcuno potrebbe interpretare come “omertoso”, degli studenti e di chi li rappresenta…mah

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  2. Per me quello che deve fare riflettere (perche’ e’ veramente vergognoso) e’ il silenzio della stragrande maggioranza dei docenti. Un migliaio e piu’ di persone che subiscono in silenzio… Superficialita’? Ignoranza?

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  3. menu male che mi sono fermato alla terza media e per giunta a scuola serale,perchè con un rettore così, potevo conseguire solo a laurea in bestiologia.Attack,attack, sparito dalla circolazione perchè comprato da un solo personaggio,indovinate chi???

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  4. ..E’ vero! Ma senza studenti non esisterebbe neanche la necessità di professori, rettore e neanche l’università.
    La struttura esiste perchè ci sono gli studenti (che poi sia anche uno “stipendificio” questo è altro discorso…).

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