Taormina. D'Aveni: "Nelle casse del Comune mancano 6 milioni di euro tra evasione e tagli di trasferimenti"

Taormina. D’Aveni: “Nelle casse del Comune mancano 6 milioni di euro tra evasione e tagli di trasferimenti”

c. casp.

Taormina. D’Aveni: “Nelle casse del Comune mancano 6 milioni di euro tra evasione e tagli di trasferimenti”

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mercoledì 16 Settembre 2015 - 08:22

Il presidente del Consiglio respinge le accuse degli albergatori in merito all'aumento del balzello per chi soggiorna nella Perla dello Jonio e passa al contrattacco: "Nessuna vergogna per i componenti dell'assemblea che l'hanno votata e si si eviterà il dissesto saranno necessari ulteriori aumenti, soprattutto se ci sarà chi continua a non pagare i tributi"

“Considerate le affermazioni fatte dai massimi rappresentanti degli albergatori di Taormina, mi corre l'obbligo di rimandare ai mittenti il termine "vergogna", attribuito ai consiglieri comunali, che hanno votato l'aumento della tassa di soggiorno”. In difesa dei consiglieri scende in campo il massimo esponente dell’assemblea, Antonio D’Aveni. “Purtroppo – taglia corto – il Consiglio comunale si sta trovando in questi mesi a dover fare ciò che ogni politico non vorrebbe mai attuare, cioè l'aumento delle tasse. Tutto questo nella speranza che si riesca ad evitare il dissesto finanziario, che forse alcuni non sanno, porterebbe ad ulteriori aumenti di quelle imposte ancora ritoccabili e ad altre disastrose conseguenze. Certamente – chiosa D’Aveni – negli ultimi 10 anni si poteva fare di più per recuperare l'evasione di acqua, tassa rifiuti, Imu e così via ed in tal senso, da ottobre ( se si eviterà il dissesto), si dovrà , tra l'altro, rafforzare l'azione di recupero di tutta l'evasione, anche nei confronti degli evasori appartenenti ad altre categorie”.

Il presidente del Consiglio torna ripetutamente sul termine “vergogna”, ricordando che “il Comune ha ricevuto in meno, negli ultimi anni , circa 3 milioni di euro di trasferimenti statali. Una minore entrata causata dal mancato pagamento dell'Imu da parte della categoria alberghi. Per intenderci, meno Imu alberghi, uguale meno trasferimenti statali, mettendo in seria crisi le casse comunali”. D’Aveni sostiene inoltre che “alcuni alberghi trattengono o versano in ritardo l'imposta di soggiorno, dimenticando che potrebbe ravvisarsi l'appropriazione indebita… In tal senso il Comune ha dovuto incaricare un avvocato per il recupero di quanto trattenuto. Sommando i 3 milioni in meno di trasferimenti statali alle somme evase ( acqua, tassa rifiuti, Imu eccetera) il Comune ha un minore gettito complessivo che supera i 6 milioni di euro. Somma che farebbe respirare le casse comunali senza necessità, probabilmente, di alcun aumento di tasse. Non voglio tralasciare la richiesta di maggiore trasparenza nella gestione della cosa pubblica, affermando con tranquillità che ciò è riscontrabile ottimamente sul sito istituzionale, in cui si possono visionare tutti gli atti fatti dagli organi politici e dai dirigenti.

Colgo l'occasione, proprio in ottica trasparenza, di chiedere ai rappresentanti degli albergatori, e per loro tramite ai propri iscritti, l'autorizzazione a pubblicare nomi, cognomi e ragioni sociali di tutti quei soggetti o società, proprietari o gestori di alberghi, che negli ultimi anni non hanno pagato acqua, tassa rifiuti, Imu e così via. D'altronde come i consiglieri comunali votano palesemente – incalza D’Aveni – mettendo nel bene e nel male la faccia, perché chi non paga deve trincerarsi dietro la privacy? Concludo citando quanto detto da Papa Francesco il 14 settembre: Un convento religioso è esente dalle imposte, però se lavora come un albergo paghi le tasse, altrimenti l'impresa non è sana”.

C. Casp.

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