Caso larve, Rdb Cub alza lo scudo in difesa degli infermieri del Policlinico

Caso larve, Rdb Cub alza lo scudo in difesa degli infermieri del Policlinico

Danila La Torre

Caso larve, Rdb Cub alza lo scudo in difesa degli infermieri del Policlinico

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sabato 30 Luglio 2011 - 08:49

Il coordinatore del sindacato autonomo Laudini:« L’azienda ospedaliera va avanti grazie ai sacrifici ed al coraggio del personale infermieristico che lavora con un elevatissimo rischio, sotto stress continuo»

Non si spengono i riflettori sul caso larve al Policlinico, esploso in seguito al ritrovamento degli insetti in embrione nelle narici di Vincenzo Misuraca, il paziente palermitano ricoverato nel reparto di Rianimazione e deceduto a soli pochi giorni dalla denuncia alla Polizia da parte dei famigliari. In corso c’è l’inchiesta della magistratura, che attende gli esiti dell’autopsia; ma ci sono anche le indagini congiunte del Ministero della Salute e dell’Assessorato regionale alla Sanità – che hanno inviato al Policlinico i propri ispettori per accertare eventuali anomalie e responsabilità – e l’indagine interna, svolta dalla commissione ad hoc nominata dai vertici del Policlinico. Attraverso il lavoro dell’organismo interno, il direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria “G. Martino”, Giuseppe Pecoraro, vuole verificare se esistano altre responsabilità oltre a quelle già accertate e punite attraverso i provvedimenti disciplinari, che nello specifico hanno interessato: in maniera blanda il direttore del reparto di Rianimazione Angelo Sinardi, mandato in congedo forzato (ferie!) per un mese; il direttore medico di presidio Rosalba Ristagno, che è stata sospesa ed attraverso i suoi legali ha chiesto la revoca del provvedimento; ed infine tutti gli infermieri in servizio presso il Reparto di Rianimazione , nei confronti dei quali è stato avviato il procedimento disciplinare. Proprio in difesa del personale infermieristico interviene il coordinatore del sindacato rdb cub messina, Roberto Laudini, che precisa: « quanto avvenuto nell’ U.O.C. di Rianimazione non deve far pensare che quel posto sia da evitare».
«In questa azienda – scrive in un comunicato – ci sono persone, lavoratori che hanno un’alta professionalità ed uno spirito di abnegazione per il proprio lavoro che molto spesso passa inosservato. E’ da tempo che denunciamo la carenza del personale infermieristico e di conseguenza l’eccessivo carico di lavoro che in certi reparti è inammissibile. Noi – continua Laudini – avevamo preannunciato che prima o poi questo eccessivo carico di lavoro avrebbe generato qualche problema. L’A.O.U. va avanti grazie ai sacrifici e al coraggio del personale infermieristico che lavora con un elevatissimo rischio, sotto stress continuo o sempre sotto l’occhio del mirino perché in prima linea: oltretutto senza nessuna gratificazione».
C’è la difesa dei lavoratori ma anche l’attacco nei confronti dei paini alti dell’azienda da parte di Laudini, il quale spiega ancora nel documento che «il personale di supporto all’infermiere per l’igiene del malato ed altro, si può dire che in questo momento esiste solo sulla pianta organica». «L’interesse dell’azienda , ammonisce il rappresentante sindacale – deve essere prima di tutto quello della salute dei pazienti e poi dei lavoratori. Non è risparmiando sul personale che si può mandare avanti un’azienda, perché i risultati sono quelli che vediamo.Diamo più tranquillità agli uni e agli altri evitando così ulteriori spiacevoli conseguenze». (DLT)

Un commento

  1. certo che se hanno lo stesso stress tuo di quanto lavoro fai alla marina sono tutti morti

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