Nove musicisti dell’Orchestra sinfonica nazionale Rai eccezionali interpreti di Rota e Brahms

Nove musicisti dell’Orchestra sinfonica nazionale Rai eccezionali interpreti di Rota e Brahms

Giovanni Francio

Nove musicisti dell’Orchestra sinfonica nazionale Rai eccezionali interpreti di Rota e Brahms

mercoledì 29 Ottobre 2025 - 06:30

Al Palacultura di Messina, per la stagione musicale della Filarmonica Laudamo di Messina, una prova eccellente da parte degli orchestrali

MESSINA – Domenica 26 ottobre, per la stagione musicale della Filarmonica Laudamo, il Palacultura ha visto protagonisti alcuni musicisti dell’Orchestra sinfonica nazionale della Rai, riunitisi in un Ensemble dal nome “Ritratti”.

Si tratta di nove musicisti interpreti di nove diversi strumenti, per l’esattezza: violino, viola, violoncello, contrabbasso, flauto, oboe, clarinetto, corno e fagotto.

Molto interessante il programma proposto: due composizioni composte per questi nove strumenti, pertanto non di frequente ascolto, trattandosi tuttavia di due brani di notevolissimo spessore artistico: il “Nonetto” di Nino Rota e la “Serenata” op. 11 di Johannes Brahms.

Il “Nonetto”, eseguito nella prima parte del concerto, è uno dei brani da camera più riusciti composti da Rota, autore che, conosciuto quasi esclusivamente per le colonne sonore cinematografiche (per lo più di film di Federico Fellini), ha scritto anche numerosi brani di musica da camera, pregevoli e raffinati.

Il “Nonetto”, in particolare, alterna, nei suoi cinque movimenti – “Allegro”, “Andante”, “Allegretto con spirito”, “Canzone con variazioni. Allegretto” e “Vivacissimo” – momenti frizzanti e ricchi di brio ad alti di carattere malinconico e lirico.

Un piccolo capolavoro ricco di idee, talora affini, nello spirito, alle indimenticabili melodie scritte per i film felliniani.

Nella seconda parte del concerto l’Ensemble ha eseguito la “Serenata” n. 1 in re magg. op. 11 di Johannes Brahms.

In età giovanile (23/24 anni), il compositore tedesco ha riesumato questo genere musicale settecentesco, che già a partire da Beethoven era stato abbandonato, genere che vede in Mozart il su principale e insuperato artefice. Proprio a Mozart si ispirò Brahms nel comporre le sue due Serenate per orchestra, op. 11 e op. 16, due autentiche perle, delle quali abbiamo avuto la fortuna di ascoltare la prima, originariamente scritta proprio per nove strumenti.

Si tratta di un capolavoro dall’atmosfera generalmente serena, dalla scrittura elegante e raffinata, ma anche complessa, come il bellissimo primo movimento “”Allegro molto” in forma di sonata. Dopo lo “Scherzo. Allegro non troppo. Trio: poco più moto”, ecco il fulcro dell’intera composizione, l’”Adagio non troppo”, un brano di natura contemplativa, profondamente ispirato, di infinita dolcezza. Delizioso il Minuetto che segue (“Minuetto I – Minuetto II”) dal sapore tipicamente viennese, ove Brahms è senz’altro debitore di Mozart. Segue ancora uno “Scherzo: Allegro. Trio” per finire con l’ultimo movimento “Rondò. Allegro”, una danza spensierata, che conclude felicemente questo miracoloso capolavoro giovanile.

Eccellente la prova dei musicisti, nove artisti di assoluto livello, bravissimi nel rendere il dialogo fra i vari strumenti, sempre con una perfetta scelta dei tempi, palesando inoltre una grande sicurezza e sensibilità interpretativa. Un ensemble che ha conquistato il numeroso pubblico presente, letteralmente entusiasta della performance alla quale ha assistito.

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