Nunzio De Salvo: "Lo sport paradigma di vita"

Nunzio De Salvo: “Lo sport paradigma di vita”

Piero Genovese

Nunzio De Salvo: “Lo sport paradigma di vita”

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domenica 11 Ottobre 2020 - 08:00

L'organizzatore di eventi sportivi a scopi benefici si racconta, parlando anche delle problematiche legate alle logistica

In Nunzio De Salvo l’idea di organizzare eventi sportivi, anche a scopo benefico, nasce dal fatto che lo sport secondo sua sua onesta visione “deve essere aperto a tutti nessuno escluso pertanto ecco la necessità di creare momenti di sport “. Come lui stesso si definisce, “non sono un organizzatore ma piuttosto un semplice pensatore orientato al tutti insieme nessuno escluso”.

“L’aics – spiega – ovvero l’associazione italiana cultura e sport è stata la mia palestra di vita, lì ho trascorso tutta la mia formazione universitaria al fianco del sempre caro signor Margareci, oggi presidente regionale di questo grande EPS riconosciuto dal coni. Tale associazione da sempre pronta alla promozione dello sport vanta la presenza di tantissime discipline moltissime delle quali vengono praticate qui nella nostra grande città. Tra le tante vorrei citare il calcio, la pallavolo, il basket ed anche molte discipline integrate tra le quali: nuoto paralimpico, danza integrata, basking e attività motorie di base e adattate”

Diventa socio Panathlon nel lontano 2014 sotto il primo governo Magaudda e a colpirlo è stata la grande importanza del Club Service e la storia che vi è dietro.

Nunzio De Salvo si occupa anche di didattica teorico pratica all’interno dell’università degli studi di Messina con la qualifica di esercitatore universitario a contratto, nello specifico effettua uno scambio culturale con numerosi colleghi “in erba” circa l’importantissima tematica dello sport disabili e nello specifico la teoria la tecnica e la didattica delle attività motorie e sportive per i bambini e ragazzi affetti da disturbi dello spettro autistico.

“Chiaramente – spiega – la scienza medica è un deterrente fondamentale per capire tutto del nostro atleta, difatti capire e comprendere lo status fisico e direi anche meglio psicofisico di un atleta ci permette di capire quale può essere il miglior intervento sia preventivo sia applicativo”.

In merito alle difficoltà logistiche nell’organizzare eventi sportivi in città afferma: “Logisticamente parlando la nostra città offre poco per l’organizzazione di momenti sport sociale e sport integrato … confido sempre nella buona volontà dell’amministrazione locale e degli uffici di circoscrizione”.

Inoltre è stato premiato alla prima edizione del premio dedicato alla campionessa e collega Anna Rita Sidoti grazie alla tesi i di laurea sulle sue esperienze sport e autismo.

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