Cara Sicilia, sei riuscita a farne scappare via un altro

Cara Sicilia, sei riuscita a farne scappare via un altro

Cara Sicilia, sei riuscita a farne scappare via un altro

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venerdì 15 Settembre 2017 - 14:01

Il suo fidanzato, l'ennesimo figlio di una terra amara, è costretto a lasciare la Sicilia per lavoro. La sua ragazza scrive una lettera aperta alla Sicilia: "Continuando così ce ne andremo tutti".

Cara Sicilia, sei riuscita a farne scappare via un altro. Il più importante. Prima i miei zii, i miei cugini, poi mio fratello, la mia amica e adesso anche il mio ragazzo. Il mio punto di riferimento vivrà a 1300 km da me.

Mi piange il cuore per te, Sicilia. Ti assicuro, stai perdendo i migliori: i più onesti, i più sognatori, i più intelligenti, i più coraggiosi, i più lavoratori. Prima di andarsene dicono tutti che sei diventata troppo stretta, troppo sporca, troppo incivile, troppo corrotta: invivibile. Sei invivibile Sicilia, riesci a sentire il giudizio dei tuoi figli? Lo so, sarai sempre la loro mamma e le ferie trascorse da te sembreranno sempre troppo poche… Ma sai, Sicilia, quando c’è di mezzo il futuro le tue “ricchezze” valgono ben poco. Offri del cibo buonissimo e dolci tra i più gustosi al mondo, che non riescono comunque a rendere meno amaro il magone in gola di chi deve rifarsi una vita altrove, ripartire da zero. Hai un mare immenso, spiagge da favola e panorami mozzafiato, che non riescono comunque a dare un lavoro al mio ragazzo. Quindi, non mi illudo, so che le tue ricchezze non riusciranno a rendere meno triste la sua partenza. Il tuo sole 365 giorni l’anno, i tuoi caffè sempre offerti e l’allegria dei tuoi figli non riusciranno mai e poi mai a rendere meno dolorosa la sua mancanza. Sono troppo arrabbiata con te Sicilia, li lasci andare via tutti così facilmente… Continuando così resterai sola. Ce ne andremo tutti. Non lamentarti dei troppi immigrati, probabilmente, tra qualche anno, quelle povere anime saranno le uniche disposte a fermarsi da te, oltre ai pochi fortunati che riusciranno ad arrivare alla pensione.

Probabilmente, tra non molto, sarai data in pasto a quei quattro imprenditori mafiosi che vogliono comprarti. Probabilmente sarai la casa dei figli di papà, quelli che non hanno bisogno di trovare un lavoro e per questo affermano che non ti lasceranno mai, che loro sono siciliani nel cuore e nel sangue. Anche mio fratello è siciliano nel cuore, anche mio zio è siciliano nel sangue, anche il mio ragazzo non avrebbe mai voluto lasciarti. Non avrebbe mai voluto lasciarmi. Eppure li hai costretti. Eppure senza lavoro non avrebbero mai potuto permettersi le vacanze nel tuo limpidissimo mare. Eppure senza stipendio, senza diritti, senza futuro, con l’amaro in bocca, credimi, i tuoi cannoli non sembrano più così tanto gustosi. Perché tu lo sai, c’è una cosa che per noi viene sempre prima di tutto: la famiglia. E quando c’è da sacrificarsi per mantenerne o costruirne una, i siciliani sono così forti da riuscire a spezzarsi letteralmente in due: il cuore in Sicilia, la mente e le mani altrove, sul posto di lavoro. Qualsiasi lavoro: operaio, cameriere, cuoco, lavapiatti è comunque più dignitoso di quelli che tu puoi offrirci. E credimi, non importa se si parte per Londra, Milano, Lecco, Berlino, Roma, Bristol; non importa se quel lavoro lo si trovi in Danimarca, Svizzera, Belgio, Piemonte…per noi siciliani si tratterà sempre e solo di “andare al vivere al nord”. Un incubo. Sappi, Sicilia, che si tratterà sempre e solo di lavoro e di denaro, quel lavoro che al nord riesce a farli sentire tutti più dignitosi, più orgogliosi; quel denaro che da te circola nelle mani di troppe poche persone: quelli che non lo meritano, quelli che sfruttano, quelli che hanno ereditato, quelli che non si disperano.

Come faccio a spiegarti il mio stato d’animo, Sicilia? Non posso. Nessuna parola sarebbe mai in grado di spiegare che cosa si prova a vederli partire tutti e sentirsi, ogni volta, un pezzo di cuore in meno. Con poco, pochissimo affetto, una siciliana qualunque.

Roberta Delia

La lettera è stata già pubblicata su UniversoMe, Testata Multiforme degli studenti Unime. Il nostro giornale la ripropone su autorizzazione dell'autrice.

21 commenti

  1. unmessinesequalunque 15 Settembre 2017 16:02

    bellissima lettera che offre tanti spunti su cui riflettere.

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  2. GENTI.MA ROBERTA NON CI CONOSCIAMO, MA TI DO IL TU PERCHE’ MERITA MOLTA STIMA. PARTI SUBITO NON LASCIARE NEANCHE IL TUO FIDANZATO. LASCIA LA CITTA’ ABBRACCIA LA FORTUNA. SCAPPA E NON TORNARE PIU’ IN QUESTA CHE E’ EX CITTA’ BELLISSIMA. VIA PRIMA CHE PUOI. PRIMA CHE QUALCHE ALTRO TI RUBA IL LAVORO, L’AVVENIRE E ALTRO. SCAPPA. LA CD “SORTE” E’ INFAME PUO’ DARTI, COME PUO’ TRADIRTI. HO DETTO AD UN AMICO DI ANDARE VIA DA MESSINA, MA NON PUO’, MA SE HA L’OCCASIONE ANCH’EGLI CON LA SUA FIDANZATA LASCERA’ MESSINA E ANCHE LA SUA FAMIGLIA. GUARDA AVANTI VAI COL TUO FIDANZATO E SEMPRE AVANTI. SAI COSA TI DEVE RESTARE? SOLO I RICORDI NON NOSTALGIA MAI! NON GIRATI DAVANTI A TE C’E’ LA STRADA DEL DESTINO TI PORTERA’ LONTANO SEGUILA ORA O MAI PIU’.

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  3. ANCH’IO VIVO A 1300 KL DA MESSINA VIVO A MILANO, NON HO NOSTALGIA, ANZI DOVEVO FARLO ANCORA PRIMA, FIGURATI CHE MIA MADRE RIPETE SEMPRE CHE NON DOVEVA PARTIRE QUEL GIORNO, MA ALMENO 20 ANNI PRIMA. PARTI DOMENICA NON DEVI PERDERE IL TUO FIDANZATO E IL TUO AVVENIRE. SAI COME SI DICE? CHI NESCI RINESCI. UN VECCHIO SPAZZINO CHE LAVORAVA NEL MIO QUARTIERE, A MILANO SI DICE ZONA MI DICEVA SEMPRE TUO PADRE E’ CHI TI DA DA MANGIARE. HAI CAPITO ROBERTA? CHI TI DA DA MANGIARE NON CHI TI DA IL PANORAMA O ALTRE CRETINATE DI NOSTALGICI CHE HANNO AVUTO TUTTO DA MESSINA. SONO INFORMATISSIMO, TELEFONO OGNI GIORNO A MESSINA CON AMICI E PARENTI, MA MAI PIU’ RIPRENDEREO’ L’AEREO O IL TRENO. DOMANDA CI TIENE AL TUO FIDANZATO? ALLORA SEGUILO POI QUI C’E’ TUTTO

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  4. MessineseAttenta 15 Settembre 2017 16:32

    Seguilo.
    La Sicilia non ha futuro per i ragazzi comuni, per la gente del popolo.
    Rimarranno solo i figli di papà, chi riceve in eredità la professione, chi traccheggia e delinque.
    Gli onesti devono andare via.
    Seguilo e non tornare mai più.
    Quella terra non merita nè te nè le migliaia di giovani che la lasciano ogni anno.
    Altrove trovano il lavoro e la dignità, il rispetto nella società, ordine, civiltà, pulizia.
    Vai via e non ti voltare.

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  5. letterio.colloca 15 Settembre 2017 16:46

    Ho speso gli ultimi 50 anni lontano da Messina perché DISGUSTATO dal MALAFFARE che GIA’ faceva capolino:molti cognomi oggi sono stati “castigati” dalla Magistratura che ha “dissuaso” i più famelici con condanne penali; pochi altri -malgrado la “severità'” penale, non solo cercano PATOLOGICAMENTE di contrastare il “ripulisti” ma OFFRONO E SACRIFICANO alla loro arrogante PERSEVERANZA finanche le geniture,Sono rientrato a Messina perché mi sono guadagnato FUORI da codesti luoghi una dignitosa pensione che altrimenti non avrei potuto CREARMI;pago ogni tassa/imposta/pizzo comunale e mantengo i TROPPI PARASSITI che ammorbano Messina!E’ questo il prezzo amaro che brucia.Andar via é respirare la vita ONESTAMENTE:a Messina non é concesso!

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  6. Messina è il nulla, stop. Il futuro vedrà Messina popolata da qualche impiegato pubblico, tanti vecchi, e un mare di migranti. Nessun futuro per i giovani, forse tra qualche secolo.. Generazioni perse, che hanno sprecato la loro vita qui, in attesa di chissà che..

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  7. Un momento: il fenomeno dell’emigrazione dalla Sicilia è drammatico a Messina, quale Sicilia! Il dato significativo dei 20enni che hanno lasciato Messina negli ultimi 10 anni è di 4000 giovani. Seconda dopo Napoli con 6200 circa giovani 20enni emigrati, ma Napoli conta 1 milione di abitanti contro i 235.000 di Messina. In questa speciale classifica non compare Catania ne Palermo ne Trapani ne Siracusa ne altre città della Sicilia. Perciò restringerei il campo solo su Messina il cui dato è più che drammatico.

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  8. Fuggite! Sciocchi!

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  9. Purtroppo la scarsezza dei politici messinesi ha permesso nell’ultimo ventennio il massacro di Messina.
    Ormai Messina non ha più nulla. Messina era la città dirigenziale siciliana, tutti gli uffici ed i comandi erano accentrati a Messina. L’inconsistenza, la nullità dei politici messinesi e la mancata reazione dei cittadini ha portato Messina nel baratro. In qualsiasi altra città, i cittadini non avrebbero subito passivamente il massacro. La regione è stata ed è spietata nel distruggere Messina, mentre i giovani a testa bassa vanno via. Perché dobbiamo subire e fuggire….Se i nostri politici sono scarsissimi e nulli, sia il popolo a reagire con civili ma forti e ferme manifestazioni di protesta. Lottiamo per il futuro dei figli.

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  10. E’ vero. Non tutti i giovani vanno via. Alcuni stanno benissimo qui. E sono quelli che il “lavoro” certo ce l’hanno assicurato sin da quando erano alle elementari. Ma non il lavoro che ti fa guadagnare se sai fare qualcosa bensì quello che ti porta ogni mese uno stipendio pubblico ottenuto solo perchè il cognome è quello giusto. Triste futuro per tutti questi. Saranno artefici di una guerra mortale fratricida per accaparrarsi i sempre minori incarichi o posti pubblici a disposizione. E resteranno “classe dirigente” di una città composta solo da ignoranti (ormai scappa pure chi non può permetterselo), migranti e vecchi pensionati il cui disgusto è superato solo dai troppi anni sulle spalle per andarsene.

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  11. La lettura di questa lettera trasforma le notizie sul Dalai Lama, sulla campagna politica , sulla città metropolitana ,sul calcio e sulle mille idiote polemiche di qualsiasi genere in vera e propria spazzatura.Questa è la nostra realtà che irrompe nuda e cruda in tutta la sua drammaticità, che copre in un colpo solo le mille parole fumose dei nostri assurdi e inconcludenti politici, dei loro lacchè , di quelli che in questo periodo fanno campagna elettorale sponsorizzando letteralmente il nulla. Basta leggere i titoli dei giornali ed avere due neuroni funzionanti per comprendere che a livello locale, regionale, nazionale di Messina non frega assolutamente nulla .Quello che fa più paura è che non frega nulla nemmeno ai Messinesi.

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  12. Però scusate, ma chi è “scappato” il nuovo Einstein?

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  13. è scappato un ragazzo come tanti, come migliaia di altri ragazzi siciiani. Il punto non è chi sia, ma come mai sia scappato.
    Mi dispiace dirle che dal suo commento si evince che Lei non è riuscito a comprendere il senso della lettera. Grazie lo stesso

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  14. Gli auguro , vi auguro ,tutto il bene possibile. Tra un paio d anni l unico rimpianto che avrete sarà quello di non essere andati via prima. Tornerete per gli affetti e le persone care, per il resto vi stupirete per come è ricco dinamico affascinante ed organizzato il Nord Italia. E guardando questa città ed i cittadini, anzi ,la gente che ci abita proverete un senso di compassione misto a distacco . Non state lasciando nulla di così insostituibile. Le spiagge bellissime esistono anche altrove. Anche la cucina squisita..ed altro ancora.
    Ci sarà un motivo per il quale tutti quelli che siamo andati via …non ci torneremmo più a vivere…non crede?
    Riavrete la dignità che ci hanno tolto.
    Come persone e come tutto.
    In bocca al lupo.

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  15. Io mi chiedo pure se ha letto la lettera o soltanto il titolo..

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  16. La disperata condizione della città è,da me,denunciata,invano, da più di 10 anni.Chiunque dotato di strumenti di analisi scientifica o di semplice intuito politico-imprenditoriale,sarebbe stato facile profeta.Solo uno STRUZZO, o un cieco poteva NON preVEDERE. Una mente LIBERA,DECONDIZIONATA ed INFORMATA si rifiuta di cedere al “pensiero unico” indotto dalla ricca lobby del No Ponte, finanziata dalle bancheEuropee e dai SIGNORI Genovese-Matacena.Anni di falsa e bugiarda propaganda del No,pur essendo stata ormai”smascherata”dalla “community”internazionale,hanno instillato nella massa una fobia emozionale, un TABÙ psicosociale, pertanto IRRAZIONALE.Tragico paradosso:SOLO il Ponte può salvare la”vita”dei nostri figli,ma la città resta Noponte.

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  17. SARO GENCO2 SE E’ EINSTEIN OPPURE NO, NON IMPORTA. SAI IL DESERTO VIENE COMPOSTO DA UN NUMERO IMPRECISATO DI GRANELLI DI SABBIA ANCHE DA QUESTO RAGAZZO E DA CHI VIVE A MESSINA ED ALTRE CITTA’ MESSINA O NAPOLI. MOLTE VOLTE HO SCRITTO, ANCHE IN ALTRI GIORNALI LA FRASE DELL’ARCIVESCOVO DI NAPOLI: JATEVENNE UAGLIO’ JATEVENNE, MA SIAMO SICURI CHI SCAPPA DA MESSINA NON POTREBBE ESSERE IN GRADO DI AIUTARE NEL RISOLLEVARE QUESTA DERELITTA CITTA’? I TEMPI CHE MESSINA GODEVA DI DIGNITA’, RISPETTO E ONORE DA PARTE DI ALTRE CITTA’ SONO LONTANI LONTANI NEL TEMPO. CONOSCO MESSINESI, ORMAI DA ANNI IN PENSIONE, CHE QUANDO EMIGRAVANO FINO ANNI ’60, ERO PICCOLO, SUBITO VENIVANO ASSUNTI A MILANO ES. BANCHE, FABBRICHE O ALTRO E ORA? MESSINA SA APPROFITTARNE?

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  18. Grazie mille

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  19. Tutto bello, ma manca un bel pezzo di storia, in tutto il racconto.

    Manca la parte di chi in Sicilia ci resta e si guadagna da vivere in modo onesto e che ha fatto tanti sacrifici per arrivare ad una certa stabilità. Quelli che però, nonostante si lamentino del sistema, della mentalità, di come vadano male le cose, alla fine guardano solo nel loro praticello e non fanno nulla per cambiare le cose. Perchè, secondo me, loro sono più colpevoli di tutti.

    Non chi, per nascita o per fortuna, alla fine si trova il piatto pronto ed è quasi colpevolizzato per la sua situazione, come si legge chiaramente nella lettera. No. E nemmeno chi, per vari motivi, non solo il lavoro, ha deciso di partire.

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  20. -continua-

    La colpa maggiore, a mio avviso, è nella stragrande maggioranza di chi resta e non fa nulla per cambiare le cose.
    Chi si lamenta delle auto in doppia fila e poi non fa un passo senza l’auto e soprattutto non denuncia una singola infrazione perchè “tanto poi viene il vigile e la multa non la fa lo stesso”
    Chi si lamenta dei soliti politici corrotti e amici degli amici e non ha mai fatto un solo giorno di politica attiva perchè “tanto è tutta una merda”
    Chi vorrebbe che tutto cambiasse ma non cambia mai nulla nel suo personale comportamento e “finchè la barca va”
    Chi dice “tu e anche tu e anche tu e anche quello e quell’altro ma io no”
    Quelli che sanno già come andrà a finire e allora è inutile anche pensare di provarci

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  21. Si rilegga bene la SUA lettera: è offensiva per chi resta (che non sono migliori…..), è offensiva per tutti quei genitori/fidanzati/e che in tutti questi anni, sono rimasti in dignitoso silenzio dopo la partenza dei propri cari. Ora con la partenza di Eistein dobbiamo tutti piangere. Ma mi faccia il piacere….

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