Passo indietro di Crocetta, nessun limite per i rifiuti in discarica. Pochi giorni per uscire dall'emergenza

Passo indietro di Crocetta, nessun limite per i rifiuti in discarica. Pochi giorni per uscire dall’emergenza

Francesca Stornante

Passo indietro di Crocetta, nessun limite per i rifiuti in discarica. Pochi giorni per uscire dall’emergenza

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martedì 02 Agosto 2016 - 23:32

Il 1 agosto il presidente della Regione ha siglato un nuovo Piano regionale per il conferimento dei rifiuti che elimina il limite delle quantità da portare in discarica che aveva affossato Messina. Adesso è tutto nero su bianco, saranno le amministrazioni a concordare direttamente con la discarica. Messinambiente scaricherà per l'intera settimana ancora 350 tonnellate.

"Da oggi per effetto dell'attività che abbiamo svolto nel mese di luglio, come già precedentemente annunciato, non esistono limiti ai conferimenti nelle discariche siciliane". Lo ha annunciato ieri il presidente della Regione Rosario Crocetta che dopo un mese di sofferenza e disagi immani per molti Comuni siciliani, ha praticamente dato il via libera a tutti per scaricare senza più obblighi di quantità da rispettare. Messina tira una boccata d’ossigeno, anche se già da qualche giorno, dopo l’ultimo incontro palermitano tra l’assessore Ialacqua, il sindaco Accorinti e il capo di Gabinetto dell’assessore Contraffatto, i camion di Messinambiente avevano avuto meno difficoltà a scaricare a Motta S. Anastasia, oltre quelle drammatiche 261,5 tonnellate che tutte le ordinanze siglate fino ad oggi avevano previsto per Messina. Il 1 agosto il presidente Crocetta ha firmato un nuovo Piano per il conferimento, un documento che indica che Messina potrà continuare a scaricare i rifiuti indifferenziati presso l’impianto gestito dalla ditta Oikos di Motta S. Anastasia, mentre la frazione umida andrà all’impianto di biostabilizzazione della Sicula Trasporti, sempre nel catanese. L’aspetto più importante del provvedimento è il fatto che saranno le amministrazioni comunali e i gestori delle discariche a poter concordare i quantitativi. Messina almeno fino a venerdì potrà continuare a portare 350 tonnellate, poi per una settimana c’è il via libera per 300 tonnellate e successivamente si valuterà in base alla situazione della città. Stando a queste cifre, dice il commissario di Messinambiente Giovanni Calabrò, nel giro di 48 ore la città sarà ripulita, anche le zone ad oggi ancora più critiche. Servirà poi ancora qualche giorno per tornare a regime ma al momento, con la nuova linea dettata da Crocetta, non dovrebbero più esserci intoppi. Anche se nel frattempo siamo già ad agosto e la città vive in emergenza rifiuti ormai praticamente dai primi di giugno.

A questo punto, come ha dichiarato lo stesso governatore, non esistono più alibi per nessuno. Dopo aver messo praticamente Messina in ginocchio, il presidente parla di una situazione regionale praticamente risolta, anche se è chiaro che la strada è ancora lunga: "Siamo riusciti in un compito che tutti ci dicevano non avremmo superato. In troppi hanno parlato a sproposito, – continua il presidente – con strane teorie, 'portiamo i rifiuti altrove' e io che ho detto a tutti, fin dall'inizio, che il trasferimento altrove sarebbe stato molto più difficile della risoluzione in loco del problema. Trovo immorale, salvo in caso di emergenza, che noi scarichiamo su altre regioni i nostri problemi. Sono i siciliani che devono affrontare la questione dei rifiuti in Sicilia. Crocetta fa appello al "senso di responsabilità globale, di tutti. I cittadini devono collaborare con i sindaci per la differenziata, non devono scaricare i rifiuti dappertutto, devono depositare i rifiuti negli orari previsti. Un appello particolare a chi si trasferisce nei luoghi di villeggiatura costiera, non trasformiamo queste località in discariche a cielo aperto, si danneggia il turismo, la salute dei cittadini e l'immagine di quei comuni e della Sicilia", così come accade per esempio alle nostre latitudini su tutta la riviera nord, letteralmente invasa dalla spazzatura.

Francesca Stornante

4 commenti

  1. A guardare ciò che sta accadendo a Roma in ambito rifiuti, il parallelismo con quanto accade ed accaduto a Messina è inevitabile.
    La Raggi finirà nel tritacarne così come Accorinti.
    Il sistema resisterà a qualunque cambiamento si tenti di imporgli.
    A Roma come a Messina vedrete quante trappole saranno poste lungo il cammino del neo sindaco.

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  2. A guardare ciò che sta accadendo a Roma in ambito rifiuti, il parallelismo con quanto accade ed accaduto a Messina è inevitabile.
    La Raggi finirà nel tritacarne così come Accorinti.
    Il sistema resisterà a qualunque cambiamento si tenti di imporgli.
    A Roma come a Messina vedrete quante trappole saranno poste lungo il cammino del neo sindaco.

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  3. MessineseAttento 3 Agosto 2016 08:22

    Il popolo siciliano ha bisogno del pugno duro. Soprattutto quelle allegre famigliole che, visto con i miei occhi, pranzano e cenano in spiaggia, con tanto di pasta al forno e parmigiana, per poi lasciare tre, se non quattro, sacchetti di rumenta sull’arenile. Trovo immorale, demagogico e disonesto appioppare l’intera colpa alla Politica, quando in Sicilia l’inciviltà regna sovrana. Si va dal pacchetto di sigarette gettato dal finestrino dell’auto, allo smaltimento illegale, ed in centro città, di inerti, mobili ed elettrodomestici. Certo, la politica una colpa ce l’ha ed è quella di non colpire questa gentaglia, la stessa che poi si lamenta, in modo durissimo; tanto duro da persuaderli a non ripetere lo scempio una seconda volta.

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  4. MessineseAttento 3 Agosto 2016 08:22

    Il popolo siciliano ha bisogno del pugno duro. Soprattutto quelle allegre famigliole che, visto con i miei occhi, pranzano e cenano in spiaggia, con tanto di pasta al forno e parmigiana, per poi lasciare tre, se non quattro, sacchetti di rumenta sull’arenile. Trovo immorale, demagogico e disonesto appioppare l’intera colpa alla Politica, quando in Sicilia l’inciviltà regna sovrana. Si va dal pacchetto di sigarette gettato dal finestrino dell’auto, allo smaltimento illegale, ed in centro città, di inerti, mobili ed elettrodomestici. Certo, la politica una colpa ce l’ha ed è quella di non colpire questa gentaglia, la stessa che poi si lamenta, in modo durissimo; tanto duro da persuaderli a non ripetere lo scempio una seconda volta.

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