Stranieri alla terra. Il ritorno di Filippo Tuena

Stranieri alla terra. Il ritorno di Filippo Tuena

francesco musolino

Stranieri alla terra. Il ritorno di Filippo Tuena

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lunedì 12 Marzo 2012 - 16:25

Il ‘romanzo’ della maturità di una delle voci più forti e singolari della narrativa contemporanea.

Hemingway, Géricault, il generale Jackson, Bix, Michelangelo: storie di uomini e artisti immortalati al cospetto della fine, a comporre un’unica trama sul senso della scrittura, del ricordo e della vita.

Uno scrittore disamorato e tradito dalla memoria – incarnazione o fantasma di Hemingway – baratta, a colloquio con una donna, parole di Spagna e ricordi di corride. Georges-Hippolyte Géricault naufraga pigramente nella solitudine come la zattera della Méduse, abbandonata nell’oceano in uno scempio di corpi e consegnata alla storia della pittura da un padre tormentato e mai conosciuto. Il generale ‘Stonewall’ Jackson, ferito mortalmente da fuoco amico nella battaglia che fu il suo capolavoro strategico; il cornettista Bix Beiderbecke, accompagnato da un complice in uno sconnesso e disperato attraversamento delle vie di Manhattan alla volta dell’ospedale Bellevue.

Nella seconda parte, autobiografica, l’autore narra di un lungo viaggio in motocicletta sulle strade d’Italia per tornare a Roma, ai quartieri e alle strade dell’infanzia, alla casa di famiglia, ai corridoi e le tappezzerie, le foto da piccolo, i genitori, al catalogo amaro degli scomparsi e di quello che resta. Mentre le ultime pagine sono dedicate a un’eccentrica tappa conclusiva – vivida allegoria dell’incompiutezza – al complesso fiorentino di San Lorenzo e alla Sagrestia Nuova, esempio magnifico dell’arte di Michelangelo.
È sul tema dell’estraneità – e dell’estraniamento – che si gioca questo romanzo atipico, allo stesso tempo mosaico di storie e flusso organico, galleria di ritratti e opera autobiografica, che porta a compimento una lunga riflessione, estesa nel tempo e nello spazio, attorno al mestiere del narrare. Un tessuto di voci rarefatte, di suoni sommessi o silenzi carichi di attese, accompagna e commenta le gesta umane dei personaggi, impegnati in età diverse, e per diverse manovre del caso, a compiere il loro viaggio unico e ultimo, il viaggio verso l’orizzonte, la fine del cammino.

L’autore
Filippo Tuena è nato a Roma nel 1953. Con Le variazioni Reinach ha vinto nel 2005 il premio Bagutta, e due anni dopo si è aggiudicato il premio Viareggio con Ultimo parallelo. È anche autore di Il volo dell’occasione (1994; nuova edizione 2004), Cacciatori di notte (1997),Tutti i sognatori (1999, superpremio Grinzane-Cavour),Michelangelo. La grande ombra (2001; nuova edizione 2008) eManualetto pratico a uso dello scrittore ignorante (2010). Ha curato un’antologia dell’epistolario di Michelangelo Buonarroti (2002), I diari del Polo di Robert F. Scott (2009) e il volume fotografico Scott in Antartide (2011). Dirige per Nutrimenti la collana Tusitala.

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