Masterplan, società civile e politica a confronto nel dibattito promosso da Tempostretto

Masterplan, società civile e politica a confronto nel dibattito promosso da Tempostretto

Giovanni Passalacqua

Masterplan, società civile e politica a confronto nel dibattito promosso da Tempostretto

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giovedì 03 Dicembre 2015 - 17:01

La nostra testata giornalistica ha promosso una serie di incontri per mettere in rete i Comuni della fascia jonica, tirrenica e nebroidea, in vista dell’attivazione del piano di investimenti per il Sud da oltre 55 milioni. Fondamentale rendere operativa la Città Metropolitana e superare i ritardi nella pianificazione strategica

“Ancora una volta la società civile e la politica, dal basso, devono supplire alle mancanze di alcune istituzioni”. Si possono riassumere così le posizioni degli amministratori intervenuti al secondo incontro su “La Città Metropolitana ed il Masterplan: un’opportunità per fare rete ed uno strumento per lo sviluppo di tutto il territorio” , organizzato a Milazzo dalla nostra testata giornalistica, Tempostretto.it. All’incontro erano presenti anche i rappresentanti dell’Università, degli Ordini professionali, di Confindustria, Confcommercio e dei sindacati. Moderatrice l’editorialista Rosaria Brancato.

Masterplan e Città Metropolitana

Il Masterplan per il Mezzogiorno è il nuovo piano di investimenti pensato dall’Unione Europea e dal governo Renzi per colmare il divario socioeconomico tra il Nord e il Sud Italia. Le somme da investire ammonteranno a oltre 55 miliardi di euro nei prossimi 5 anni; andranno ripartiti tra 8 Città Metropolitane – Napoli, Bari, Taranto, Reggio Calabria, Messina, Catania, Palermo, Cagliari – attraverso i Patti, che delineeranno concretamente gli interventi da effettuare. La peculiarità del Masterplan è che si concentrerà sulla visione d’insieme che le CM hanno del proprio futuro, e che condivideranno direttamente con il Governo grazie agli strumenti di intermediazione previsti per le stesse.

Proprio qui, però, iniziano i problemi. Ne ha parlato, in apertura dell’incontro, il prorettore dell’Università di Messina, Michele Limosani: “La Città Metropolitana è l’opportunità più importante per il rilancio del territorio; tra gli strumenti previsti dalla CM ci sono la possibilità di implementare le pianificazioni strategiche condivise, e quella di un’interlocuzione diretta tra Enti locali e Governo centrale. In questo senso, la situazione di incertezza in Sicilia penalizza la possibilità di sfruttare questi strumenti; è dunque necessario che tutte le amministrazioni locali, unite, rivendichino le proprie prerogative, e le facciano valere”.

Limosani ha poi spiegato alcune linee guida del Masterplan: “Senza una pianificazione strategica adeguata sarà impossibile ottenere le risorse. Non basterà una semplice sommatoria di progetti: è necessaria una pianificazione sovracomunale. Bisogna poi sottolineare che saranno valorizzati quei progetti in grado di coinvolgere capitali privati. I fondi a disposizione sono ingenti e, per Messina, potrebbero essere destinati da 1 a 6 miliardi di euro; cifre che non si vedevano da oltre 30 anni. Queste somme copriranno però interventi strutturali, di sistema; eventuali campanilismi, eventuali fratture politiche interne alla CM rallenteranno il percorso e penalizzeranno ulteriormente il nostro territorio, che dovrà competere con i giganti Palermo e Catania”.

Una situazione aggravata dal ritardo con cui Messina si presenta all’appuntamento, mentre le due principali città siciliane hanno già pronta tutta la documentazione necessaria all’attivazione del Patto, che dovrebbe scattare dal 1 gennaio. “Bisogna affrontare questa sfida con metodo” – continua Limosani – “creando un coordinamento politico, tra gli enti locali, e un coordinamento tecnico, tra i professionisti che redigeranno concretamente i progetti. Dopo si penserà alle tempistiche”.

Le opinioni dei Comuni

Emerso lo stretto legame tra Masterplan e Città Metropolitana, è toccato ai componenti della stessa alimentare il dibattito. Il primo a parlare è stato Giovanni Formica: “La CM di Messina presenta molte specificità, che andranno coniugate; c’è già una differenziazione di base, che vede tutti concordi nel dividere il territorio tra zona jonica, tirrenica e nebroidea. Coniugare le esigenze di aree così diverse richiederà una cabina di regia politica e un coordinamento tecnico. Vanno segnalati i problemi relativi alla situazione siciliana, in bilico tra una ex-provincia che, di fatto, continua a operare, e una CM che non è mai stata davvero funzionante sinora”.

Sugli argomenti del sindaco di Milazzo hanno concordato tutti i presenti; dopo di lui hanno parlato sindaci e vicesindaci di Villafranca Tirrena, Saponara, Rometta, Valdina, Venetico, Monforte San Giorgio, Santa Lucia del Mela e Furnari (e un consigliere di Spadafara). I principali problemi riguardano il ritardo nella pianificazione strategica – di cui è disponibile solo un vecchio progetto generale – e le difficoltà legate alle vicissitudini politiche della riforma siciliana delle CM. Su quest’ultimo punto è stato Mario Foti a denunciare una sospensione della democrazia: “Le ex province sono ancora vive, dirette da commissari che sembrano “divini” per il potere che esercitano e le aspettative che suscitano. Bisognerebbe colmare questa crisi della rappresentanza politica, che deve riappropriarsi degli spazi che le competono”. Anche sulla necessità di evitare scelte imposte dall’alto, dunque, gli amministratori hanno trovato un punto di accordo.

Gli interventi dei professionisti

“Non c’è ancora una vera rete tra Messina e la sua Città Metropolitana, né un’idea precisa di come utilizzare questa rete per concorrere non solo all’interno del Masterplan, ma anche sul mercato”. È una presa d’atto quella di Tonino Genovese, segretario generale della CISL Messina, che continua sottolineando ancora una volta la possibilità, per le CM, di interfacciarsi direttamente con il governo centrale per individuare gli investimenti da effettuare. “Dobbiamo trovare una sintesi interna, e presentarci all’esterno con una visione unica” – ha concluso il sindacalista.

Hanno poi parlato due esponenti dell’Ordine degli Architetti. Giovanni Lazzari ha denunciato alcune mancanze istituzionali: “La CM non esiste ancora come non esiste il suo sindaco, che dovrebbe essere il sindaco del capoluogo. Nessuna azione di stimolo è avvenuta in questo senso”. Pino Falzea ha invece sottolineato le responsabilità degli assenti illustri di oggi, i deputati regionali del territorio: “Rispettare la scadenza del 31 dicembre è utopia, ma bisogna provarci, perché permetterebbe di accelerare notevolmente i tempi di realizzazione del piano. I sindaci prendano l’iniziativa: non sono soli, perché la società civile li sosterrà come ha fatto sinora”.

Infine, è intervenuto il presidente di Confindustria Messina, Alfredo Schipani: “Non abbiamo più scuse: le risorse ci sono, ma questa è probabilmente l’ultima possibilità per il nostro territorio di rilanciarsi; se non sapremo sfruttarla, sarà solo colpa nostra”. E, a margine dell’evento, anche il Presidente del Consiglio di Milazzo, Franco Nastasi: “Un’ulteriore problema si presenterà a breve: al momento la CM, almeno nella fascia tirrenica, condivide esclusivamente una politica del “no”: agli investimenti industriali, all’aeroporto e a qualsiasi altra opera. Queste posizioni pregiudicano gli investimenti in ogni direzione; e d’altra parte, qual è la direzione che vogliamo seguire? È necessario chiarirsi le idee, prima ancora di iniziare a pianificare”.

Conclusioni

Sebbene le intenzioni siano buone, è ancora lungo il percorso verso l’accesso al Masterplan. “Non sarà la solita scialata” – ha sottolineato Limosani; ma, alle rigide linee guida del piano, si aggiungono i cronici ritardi della Regione e quelli delle istituzioni del territorio. Intanto, però, la serie di incontri organizzata da Tempostretto.it ha portato il tema ai primi posti dell’agenda degli amministratori locali, dimostrando ancora una volta come una società civile, attiva e informata possa stimolare le istituzioni e creare opportunità. Anche quando le stesse istituzioni sembrano paralizzate.

A questo proposito, si terrà domattina a Palazzo dei Leoni un altro incontro, convocato dal commissario provinciale, Filippo Romano, a cui parteciperanno gli amministratori. Il tema resterà il Masterplan, nel tentativo di serrare le fila e stringere i tempi. Per non lasciarsi sfuggire, ancora una volta, la possibilità di restituire un futuro a Messina e alla sua ex provincia; o Città Metropolitana, che dir si voglia.

Giovanni Passalacqua

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