Il percorso esistenziale di Odisseo, da rapace viaggiatore a maturo propugnatore di pace

Il percorso esistenziale di Odisseo, da rapace viaggiatore a maturo propugnatore di pace

Tosi Siragusa

Il percorso esistenziale di Odisseo, da rapace viaggiatore a maturo propugnatore di pace

sabato 25 Luglio 2020 - 08:25

Dal 23 luglio al 23 agosto, con due repliche a sera – delle 20:30 e delle 23:15, con cadenza per 4 gg. a settimana (da giovedì a domenica) la produzione Buongiorno Sicilia e Vision Sicily, con il supporto della Regione Siciliana, che ha inserito lo spettacolo fra i “GRANDI EVENTI 2020”, ha reso le Gole dell’Alcantara un naturale e immaginifico contest per la rappresentazione dell’immensa opera omerica.

Ho avuto il piacere di assistere all’anteprima del 22 luglio, prevista per le ore 20:30, che già ha fatto pregustare agli ospiti i talenti e le preziosità della messa in scena.

Sicuramente connotazione preponderante è costituita dalla coralità, trattandosi di una operazione basata sulla riuscita osmosi fra il cast e lo staff, capace di generare un prodotto con un’anima ben strutturata, senza sbavature di rilievo.

Unica pecca, se si vuole citarne una, il ravvisabile intento didascalico, che sottrae alla rappresentata Odissea un po’ di mistero, essendo tutto eccessivamente spiegato, senza che sia stato lasciato spazio all’immaginazione per una individuale riconsiderazione di quanto proposto.

Tale piccolo vulnus è da riportare, con ogni evidenza, all’innegabile portata popolare, nell’accezione più benevola dell’attributo, con precisa volontà del kolossal teatrale di raggiungere ogni spettatore, più o meno addentrato nel percorso di conoscenza del monumentale poema.

Rispetto alla pregressa stagione estiva, notevoli risultano le novità, sia nel cast, che nella ricostruzione scenica.

Appena giunti per l’anteprima si è goduto dell’apprezzabile percorso notturno, illuminato da fiaccole, attraverso il cd Sentiero del Cuncutriglio – di ascendenza araba, atteso che presso tale popolazione sussistettero allevamenti di coccodrilli, che vennero mantenuti anche successivamente, dando vita alla leggenda del “Sugghiu”, un essere raffigurato nella mitologia quale simil drago – per raggiungere, dalla parte alta delle Gole, il greto del fiume, ove si è tenuta la rappresentazione, con approntamento delle misure di sicurezza anti COVID, e in primis il previsto distanziamento, che hanno reso necessaria l’allocazione di sedute, come è ovvio, più comode, rispetto alla più spartana previsione delle precedenti annate. Il Parco botanico e geologico, sito in territorio di Motta Camastra, si è confermato quale eccellenza della nostra Città Metropolitana, opportunamente messa in valore attraverso la pregevole iniziativa.

L’adattamento dell’opera omerica si è attestato a Giovanni Anfuso, così come la regia, e al netto dell’individuata specificità dei connotati di “popolarità” che hanno generato luci e ombre, entrambi possono ben dirsi di accurata fattura, frutto di sapiente e coeso sviluppo fra lo script e la direzione, con una messa in luce dei personaggi salienti e che maggiormente hanno colpito il nostro immaginario fin dai tempi scolastici, pur se non è stato rappresentato il soave personaggio di Nausicaa, figlia del sovrano dei Feaci e della regina Scheria.

Quanto agli interpreti, se particolare menzione si deve tributare per la resa di Odisseo giovane da parte di Angelo D’Agosta, non sono stati da meno gli altri componenti del nutrito cast, che ha potuto fruire del valore aggiunto della bella armonia scaturente nel complesso dalle componenti attoriali: ad alcuni di essi si deve poi conferire più accentuato rilievo, avendo gli stessi rivestito duplici ruoli.

Assai apprezzabile lo sdoppiamento del personaggio principale e la contemporanea presenza dei due interpreti del protagonista stesso, nei panni rispettivamente del più giovane, impulsivo e vigoroso, e del più riflessivo e canuto Ulisse, che prima del finale hanno trovato convergenza di battute, con il tempo dei ricordi e il tempo presente fattisi un unicum.

Altro piccolo neo non aver dotato il personaggio di Polifemo di presenza avvalorata da effetti scenici, che pure avrebbero potuto essere facilmente rappresentabili.

Giustamente l’Odissea è rievocazione ,con incipit che parte quasi dalla fine, giungendo poi a completamento con l’agognato ritorno ad Itaca e ai propri affetti dell’Eroe omerico: tale elemento si è ritrovato nell’opera teatrale in parola, se si eccettua l’intercessione presso il padre Zeus di Atena( dea particolarmente fausta nei confronti di Odisseo, per facilitare la fine dei perigliosi suoi percorsi, favorendo il suo distacco dalla dea Calipso).

La memoria del protagonista si è così snodata a partire dall’arrivo solingo presso la terra dei Feaci, con la benevola accoglienza di re Alcinoo. L’Odissea teatrale è, ancora, convergenza fra immaginazione e reale mise en scene, e allora un plauso va indirizzato alle ben costruite scenografie di Riccardo Cappello, completate dalle sculture di Vito Giuffrida. Anche i costumi, ben rispondenti alle caratterizzazioni dei personaggi, si sono attestati a R. Cappello. Infine, le ottime coreografie di Fia Di Stefano, che hanno richiamato l’attenzione, con particolare riferimento ai quadri di presenza in scena delle tre sirene. Le musiche, giustamente d’effetto, di Nello Toscano, hanno contrassegnato ancor più i momenti fondamentali dello spettacolo.

La valenza comunitaria, in conclusione, può dirsi l’aspetto più riuscito di questa novella edizione di “Odissea”, che in buona sostanza è configurata quale epopea dell’eroe migrante: da qui l’affermazione per bocca di Alcinoo, che ha strappato un convinto applauso: “Un naufrago va accolto e soccorso sempre, per legge umana e divina”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007