Lo Stretto di Messina patrimonio dell’umanità, l’amministrazione cerca partners

Lo Stretto di Messina patrimonio dell’umanità, l’amministrazione cerca partners

Lo Stretto di Messina patrimonio dell’umanità, l’amministrazione cerca partners

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martedì 27 Agosto 2013 - 17:31

Secondo l’esecutivo di Palazzo Zanca, l'iter avviato con l’approvazione di una delibera di giunta necessita del concorso attivo di tutte le istituzioni e dei soggetti pubblici e privati

Come anticipato nei giorni scorsi (vedi correlato) il sindaco Renato Accorinti e la sua Giunta, in particolare gli assessorati alla cultura, all’ambiente e alle risorse del mare, hanno deliberato l'avvio all’iter finalizzato all’ottenimento, da parte dell’UNESCO, della dichiarazione di "Patrimonio dell'umanità" per l’Area dello Stretto di Messina.

Il percorso di riconoscimento da parte dell’Unesco sarà piuttosto lungo e complesso e necessita del supporto di tutti i soggetti istituzionali a vario titolo interessati. Per tale ragione, l’amministrazione comunale ha inviato una richiesta di partnership al commissario prefettizio di Reggio Calabria, al sindaco di Villa San Giovanni, ai rettori delle Università degli Studi di Messina e Reggio Calabria, al presidente dell'Autorità portuale, al comandante dell'Autorità marittima dello Stretto, al soprintendente ai beni culturali, al soprintendente del mare a Palermo, al direttore dell'istituto CNR per l'ambiente marino costiero, ai presidenti della Camera di commercio, della fondazione Bonino Pulejo, della fondazione Horcynus Orca, della Sezione del F.A.I., del WWF, di Italia Nostra, di Legambiente, della Società messinese di storia patria, dei Club Rotary, Lions e Kiwanis, del circolo canottieri Thalatta, della Lega navale italiana, dell'Associazione motonautica e velica peloritana e della Comunità Ellenica dello Stretto.

“L'iniziativa – si legge in un comunicato del Comune – riguarda la complessa ed articolata trama di eventi e realtà concernenti la mitologia, la storia sociale, gli elementi naturali e naturalistici, la letteratura, la cultura del mare e la tecnologia, che da tremila anni vedono questo angolo di mondo svolgere un ruolo di primaria importanza nella storia, nella cultura, nell’immaginario dei popoli, che si affacciano sul Mediterraneo”.

“Lo Stretto di Messina, vero e proprio ombelico del Mare Nostrum – continua il comunicato – si è infatti venuto costituendo, nel corso dei secoli, come un palinsesto territoriale che ha visto progressivamente stratificarsi fenomeni e realtà ecosistemiche, fabulazioni, saperi, eventi storici, memorie che dal mondo antico sino ad oggi hanno continuato a segnare, con la loro variegata molteplicità, lo specialissimo habitat eco-antropologico che si dispiega tra le due sponde della Sicilia e del continente, finendo con il costituire nel terzo millennio un unicum di cui non esiste eguale nel pianeta”.

Secondo l'Amministrazione Accorinti, il progetto necessita del concorso attivo di tutte le istituzioni e dei soggetti pubblici e privati di cui la società si compone, trattandosi di porre in essere un processo virtuoso volto a focalizzare e valorizzare i tratti identitari sottesi ad un’areale il cui assetto si è venuto storicamente determinando. “Il concorso di siffatti partners – si legge ancora nel comunicato – obbedisce peraltro ad uno dei dettati normativi sanciti dall’UNESCO, secondo cui la proposta d’inserimento deve risultare da una sinergia politica e sociale fortemente rappresentativa delle comunità locali. In tale prospettiva, è parso opportuno avviare un rapporto interlocutorio con i rappresentanti degli enti cui è stata inviata la richiesta di partnership, affinché possano adeguatamente valutare l’interesse e la preziosa occasione di sviluppo culturale e socio-economico sottesi all’iniziativa in oggetto e, auspicabilmente, aderirvi con convinzione attivandosi – secondo le modalità che saranno in seguito concordate – per la migliore conduzione dei passi intermedi, anche di natura promozionale, e il migliore positivo esito della stessa”.

Il Comune chiede ai destinatari della richiesta di comunicare la propria adesione di massima all’iniziativa proposta. L'Amministrazione fisserà nei prossimi giorni un calendario di incontri finalizzati all'organizzazione delle singole fasi procedurali, in cui ciascuno dei soggetti in indirizzo potrà adeguatamente fornire il proprio prezioso apporto al progetto condiviso.

Tra le realtà, materiali ed immateriali, che hanno concorso a delineare l’identità dell’area dello Stretto di Messina nel corso della sua plurimillenaria storia, si riportano qui di seguito, a titolo esemplificativo e non esaustivo, le seguenti:1-Ulisse e le Sirene; 2- Scilla e Cariddi; 3- Il fenomeno della Fata Morgana; 4- Colapesce; 5- Giufà; 6- Leggende di Re Artù; 7- Il passaggio di San Paolo; 8- L’attraversamento sulle acque di San Francesco di Paola; 9- I Ferry Boat e i collegamenti tra le due sponde; 10- L’emigrazione; 11- La pesca del corallo; 12- La caccia al pesce spada; 13- La cantieristica tradizionale e i mastri d’ascia; 14- I laghi di Faro e Ganzirri; 15- I terremoti e i maremoti; 16- La microflora e la microfauna dello Stretto; 17- I Flussi migratori; 18- I due Piloni ENEL; 18- Il pellegrinaggio a Polsi e le devozioni comuni alle comunità costiere; 19- Le Vare (Messina e Palmi) e i Giganti, siciliani e calabresi; 20- Lo sbarco dei Normanni in Sicilia; 21- Gli eventi storici, dall’antichità ai giorni nostri; 22- I forti umbertini e i presidî di avvistamento costiero; 23- Le Dogane e i Porti Franchi; 24- La partenza per le Crociate; 25- La partenza per la Battaglia di Lepanto; 26- La rotta francigena; 27- La permanenza a Messina di Riccardo Cuor di Leone; 28- I fari; 29- La letteratura di viaggio e il “Bosforo d’Italia”; 30- Horcynus Orca e la metafora dello Scillecariddi, etc”

(foto Marco Crupi)

19 commenti

  1. Dopo di che non resta che emigrare o….. ” suicidarsi”. Speravamo che quest’amministrazione potesse emanciparsi dal rischio del fondamentalismo ideologico sterile improduttivo e autoreferenziale di tipo burocratico parassitario presente “in nuce” e che si sperava non esplodesse in maniera così demagogiica ed autoritaria. Appendersi la medaglietta altisonante di ” patrimonio dell’ umanità soddisfa la vanità provinciale dei promotori , da forse lavoro a qualche” consulente ” ed esperto del nulla ma rischia di tarpare le ali ad un effettivo moderno programma di sviluppo e progresso. Conseguire il 50′ sito UNESCO italiano tipo la val d’Orcia ( consultare su Google) serve soltanto a mettere in moto una elefantiaca macchina burocratica …. cosi come tutta l’organizzazione dell’ UNESCO che qualcuno sospetta che non serva a niente se non per garantire ecdistribuire stipendi. L’amministrazìone impegni le sue energie e capacità a risolvere i problemi della spazzatura , dei rifiuti, del traffico, della “rapina” edilizia, dei servizi sociali assenti e della disoccupazione galoppante e del default sempre incombente. Si vuole distrarre la gente proponemdo oviettivi immaginifici ” immateriali” per giustificare la propria impotenza materiale ed immateriale?

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  2. Giovanni Ragusa 27 Agosto 2013 23:02

    Unesco non serve a nulla….??? questo basta per non leggere nemmeno quello che scrivi…Cerca di fartelo almeno un viaggio nella tua vita.

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  3. A parte il fatto che non vedo perché una cosa dovrebbe escludere l’altra ma poi mi chiedo: è mai possibile che per ogni notizia, anche la più folcloristica c’è qualcuno che si senta in dovere di farci un pippone sopra?

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  4. Caro giopav, se permette …la notizia purtroppo non è’ flokloristica E’ di tutta evidenza che DIETRO questa iniziativa si nascondono le intenzione dei promotori di dare il “colpo di grazia” e di affossare ” definitivamente” l’idea del PONTE. Invece di attivarsi per indire un DEMOCRATICO referendum …..pensano, ingenuamente forse, di incardinare il progetto Ponte all’UNESCO contando sull’inganno-riflesso “psico neurobiologico ” : Natura- Bellezza VS Ponte-cemento …infine siccome come diceva qualcuno : a pensar male si fa peccato…se fossi un giornalista mi informerei sui costi e sulla possibile presenza , sempre in agguato,di professionisti dell”ambiente” …

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  5. Estrapolare da un discorso forte, con argomenti “sostanziosi ” magari poco ortodossi, una piccola provocazione ” a che serve l’ UNESCO ? …ed ppellarsi a questa per polemizzare e’ indice di “scorrettezza” dialettica oltre che di ” povertà ” umana e culturale. Comunque quando smettera di ” viaggiare” , SI FERMI un attimo, STUDI, organizzi qualche IDEA e ci spieghi qualcosa…..magari anche solo a che serve l’UNESCO. In attesa saluto cordialmente .

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  6. salvatore assenzio 28 Agosto 2013 08:23

    Ti risponde UN EMIGRATO !!!!!!
    Complimenti per le tue idee che rispecchiano in tutto e per tutto la maggioranza della parte troglodita Messina, Citta’ bellissima ma con tantissime TESTE sbagliate per non dire altro!!! Ho vissuto a Napoli ed ho capito xke’ quella citta’ bellissima e’ cosi malridotta…. ed i Messinesi si stanno sempre piu’ avvicinando a quella “cultura”.
    Ma che bisogno c’e’ di polemizzare, di parlar male di ogni cosa ??? E poi conclusione ???? Bene se sei un illuminato vai in prima linea ti aspettiamo !!! Ma se cosi’ non fosse fai lavorare chi qualcosa la fa !!!

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  7. io mi trovo sempre d’accordo con lei.. è palese che questa amministrazione fricchettona non ha alcuna voglia di risollevare l’economia messinese.
    la rovina è vicina mi dispiace per chi sperava in un futuro migliore.

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  8. pensate al LAVORO ,anzichè perdere tempo con queste FESSERIE. La città si stà spopolando, ma voi inmpiegatucci pubblici figli del 68, cosa ne sapete di lavoro e impresa?? NULLA.

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  9. Giovanni Ragusa 28 Agosto 2013 10:15

    per pgiatturi

    La tua domanda non meriterebbe risposta davvero..Spero solo che tu non abbia piu’ di 11 anni per non capire l’importanza di far parte dei siti patrimonio dell’umanità…Ti potrei giustificare solo a quell’età. Ti vengo incontro in maniera semplice, dicendoti che i siti partimonio dell’umanità attirerebbero una mole enorme di turisti da tutto il mondo, oltre ad una serie di investitori nel campo turistico, e finanziamenti a protezione del sito.In una programma turistico in zona, difficilmente potrebbero omettere una sito patrimonio dell’umanità..Il turista anziche’ baipassare MEssina per Taormina o altro, deve fermarsi anche qui….per il resto se ne sei capace t’invito a farti qualche idea su internet…visto che per qualcuno e’ il solo modo di mettere il naso fuori….

    MA con grande rammarico sono concorde con Assenzio, Dove vogliamo andare? cosa vogliamo Cambiare Dal Basso , quando il substrato MEssinese e’ fatto da gente che non VIaggia che non legge, che a mala mena rubba diplomi in giro,che si crea una cultura sparandosi rete4,canale5 nelle vene, e vanno avanti a botte di reality, di Marie defilippi, al massimo l’informazione televisiva confenzionata per loro dalla tv. SOno gli stessi che sporcano le spiaggie a MEssina dopo che un’altra MEssina per amor proprio le ha pulite, gli stessi che credono che fare turismo significa le serate di Disco nei lidi fino alle 5…GLi stessi allattati per decenni da xxxxxxxxxx x xxxxxxxxxx…

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  10. MA NON DOVEVAMO CAMBIARE MESSINA DAL BASSO ?!?!?
    E invece partiamo con questo missile intergalattico ?!? INNANZITUTTO OCCORRE LA PARTNERSHIP DEI RESIDENTI, ESERCENTI E VILLEGGIANTI DELL’AREA, che sono i primi artefici della devastazione di quei luoghi, poi quella – meno altisonante ma sicuramente più efficace – di chi fa rispettare regole e decoro: vigili urbani, raccolta rifiuti, dipartimento urbanizzazione… Cominciamo a tenere puliti i luoghi e a sanzionare chi sporca, esercenti compresi, regolamentiamo seriamente il traffico e l’occupazione del suolo pubblico: ci riescono in tutte le località turistiche, solo a torre faro è impossibile, facciamo pagare le tasse a tutti quelli (pochi…) che affittano case(?)per villeggiatura “in nero” e riinvestiamole nel territorio, eliminiamo l’alluminio anodizzato e adottiamo un piano colore coerente al contesto, rendiamo “veramente” fruibile e attrattivo il lago… sono tutte cose che si possono fare con le strutture e gli strumenti esistenti, senza coinvolgere una “pletora” di soggetti dagli interessi non sempre convergenti…
    Non si può banalizzare la tutela dell’Unesco, anche per i benefici che apporterebbe all’economia locale, ma è ridicolo richiedere ad altri la tutela di luoghi che non siamo noi in grado di tutelarne il valore e mantenere nella loro bellezza, e ci vorrebbe veramente poco: abbiamo una miniera d’oro, la utilizziamo come discarica ma vogliamo che essa venga riconosciuta come miniera d’oro!!!
    Partiamo dal basso, per favore…

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  11. Fondamentalisti…
    Caro Dott. Giuttari i pregiudizi ideologici ( idee..pensieri) sussistono sempre sia in chi crede in questa proposta dello Stretto come Patrimonio dell’Unesco sia in chi ( come lei) teme in fondo che la sua ( legittima) aspettativa di uno sviluppo del territorio tramite il Ponte sia giunta al tramonto. Lei nei suoi commenti che leggo con rispetto e dovuta attenzione sostiene più che l’opera Ponte in sè l’economia nascente dal Ponte. Se fossimo una città ricca di turismo forse Ella ( che credo non sia un tecnico delle costruzioni) non sarebbe un sostenitore del Ponte. L’economia che guida le scelte degli imprenditori però spesso lascia sul campo vincitori e troppi vinti e non è una scienza esatta. Non le chiedo di sostenere la proposta di Accorinti ( io la condivido) perché io rispetto le idee altrui Le chiedo umilmente di conoscere il suo pensiero sugli imprenditori locali che avrebbero potuto evitarci di disquisire uno contro l’altro armati su questa opera virtuale ( oggi c’è domani no e poi si e poi no..) del Ponte. Io penso che gli interessi economici delle imprese edili e non solo messinesi hanno contribuito a devastare le zone più belle della città ( Rodia, S.Saba, Riviera Nord, Ganzirri, Tono, Torre Faro con costruzione di seconde case affossando ogni possibile sviluppo turistico. L’impresa del cemento a Messina si è sviluppata moltissimo nel passato ed ha dato ricchezza a tutti, ha dato posti di lavoro nel breve periodo ma a che prezzo?

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  12. Carissimo pgiuttari, che la notizia di promuovere l’inserimento della MERAVIGLIOSA area dello STRETTO DI MESSINA tra i siti tutelati dall’Unesco sia anche FOLCLORISTICA lo testimonia la definizione stessa di folclore o folklore: Il complesso delle tradizioni, dei costumi di un popolo e il loro modo di manifestarsi, fig. aspetto pittoresco di una situazione o di un ambiente 2) Studio delle tradizioni e dei costumi di un popolo. Come negare la straordinaria rilevanza SOCIOLOGICA, STORICA e CULTURALE che lo “stretto” rappresenta da migliaia di anni per tutto il mediterraneo. Che poi lei dietro ci veda una subdola manovra da parte della nuova amministrazione per boicottare il progetto del ponte (da sempre tra l’altro assunto come panacea di tutti i nostri mali) è un altro discorso. Sarebbe, per utilizzare un suo esempio come se la Val d’Orcia da lei citata (tra l’altro posto bellissimo che consiglio tutti di visitare) RIFIUTASSE l’inserimento negli elenchi dell’Unesco solo perché la cosa potrebbe creare problemi alla realizzazione di future infrastrutture… assurdo. NEGARE l’unicità di sito solo per svilirne la percezione, come dice lei “PSICO NEUROBIOLOGICA”. Tra l’altro, come testimonia il recente esempio delle città di Dresda, se un domani la realizzazione del ponte sullo stretto dovesse diventare cosi impellente, non sarebbe di certo l’Unesco a poterne contrastare la realizzazione. In conclusione, per quanto riguarda i costi, si faccia dire dall’ipotetico giornalista anche quanti milioni di euro abbiamo speso tra stipendi, consulenze, affitto della sede, ecc… per la società Stretto di Messina SpA…

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  13. L’imprenditore in quanto tale fa “impresa”, quindi persegue la massimizzazione dei profitti e, anche, genera occupazione. E’ dovere di chi governa il territorio dettare – attraverso i PRG, i regolamenti edilizi e tutti gli strumenti normativi della specie – le regole che consentono di coniugare gli interessi degli imprenditori con la creazione di posti di lavoro, il rispetto del paesaggio e dell’ambiente, la vocazione e la vivibilità dei luoghi. Uno sviluppo dell’edilizia entro queste regole avrebbe esaltato l’attrattività turistica di quelle zone generando occupazione “sana”e flussi di reddito stabili per i residenti. Da noi invece si sono privilegiati esclusivamente gli interessi degli imprenditori, consentendo così, nell’arco di poco più di un decennio, la cementificazione selvaggia e irreversibile dei paradisi da Lei citati (ci aggiungerei Rometta), trasformati in carnai invivibili.
    Non difendo gli imprenditori, ma bisogna accettare che profitto ed etica sono come due rette parallele, essi hanno solo sfruttato al massimo cubature, indici di edificabilità e regolamenti creati da una classe di amministratori miope, quanto meno…

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  14. Carissimo Antonio G, non Le nascondo che mi fa enormemente piacere confrontarmi con Lei per il garbo e l’intelligenza che emerge dai suoi commenti. Da un dibattito sereno e leale ,credo che la città possa trarne vantaggio ed arricchirsi così come Le assicuro mi arricchisco anch’io dialogando con Lei o con quei Messinesi(sempre di più ) inspirati dagli stessi principi. PONTE DI MESSINA
    Preliminarmente vorrei chiarire che la qualità della mia vita personale subirebbe lesioni ..anche per l’ubicazione della mia residenza; tuttavia motivi di onesta intellettuale e civile … conseguenza di una serena valutazione dei pro e dei contro del Ponte mi induce alla assoluta CONVINZIONE che questa”ottava meraviglia” ..opera faraonica resti l’UNICA possibilità di RINASCITA di questa nostra amata e disgraziata città . Un ponte, un eco ponte pero ” depurato” da tutte le “diffamazioni” “replicate” da ambienti culturalmente pigri o soltanto con riflessi di tipo confortevolburocratico ..o ” fondamentalisti ideologi quando non proprio sospinti da ” biechi interessi di bottega. Mi riferisco al Ponte di Giulio Ballio e dei 39 scienziati firmatari del l’appello sul Corriere( v. google ), al ponte di Libeskind ,archistar osannata in tutto il mondo ( ground zero) al Ponte quale strumento di marketing territoriale ineguagliabile per battere la competizione mondiale o del Mediterraneo…insomma un vero incubo…avere a portata di mano L’ELDORADO e girarsi dall’altra parte vagheggiando altre soluzioni aleatorie quanto ingenue (patrimonio UNESCO , le crociere …) Mi permetta una confessione personale: mi sono trovato a parlare con un grande imprenditore del mio settore in merito a possibili partnership …dopo esserci confrontati e magari riconosciuteci vicendevolmente capacità professionali …tutto si è’ “arenato” di fronte alla constatazione obiettiva della attuale ” marginalità” di Messina , con modesto o inesistente appeal commercial turistico. Spero sia esemplificativo delle difficoltà che un imprenditore oggi sconta operando a Messina. Se poi mi chiede un giudizio sulla classe imprenditoriale e politica Messinese in generale, concordo pienamente e sottoscrivo IN TOTO quanto Lei sostiene ,includendo nella condanna quasi TUTTA la classe dirigente , me incluso probabilmente .anche se non ho mai diretto niente in vita mia. Come si capisce infine non sono un tecnico delle costruzioni. Per quello, suggerisco il nome di un nostro concittadino : il Prof. Giuseppe Muscolino , professore ordinario di scienze delle costruzioni e tecnologie avanzate Università degli Studi di Messina. Chi lo conosce? Confesso che la prima vittima di questa ” censura” No ponte ero io..che mi ” cibavo” del piatto unico Messinese servito dai i vari Mangano Mazzeo Sturniolo Giordano e Arch. Tinaglia Sono convinto comunque che
    la forza della ragionevolezza,prima o dopo si imporrà. Grazie dell’attenzione ed un sincero saluto di stima..

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  15. Accorinti ha raccolto voti “trasversali”. Sia il Sindaco di tutti i Messinesi.

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  16. Esimio Sig. Ragusa , lo stile e la qualità del Suo commento la affido come sempre ai lettori di questa ” comunità , tuttavia poiché mi sono imposto di dialogare con tutti anche con chi suppone di non essere vittima culturale di reality e marie de filippi, ma secondo me denuncia limiti e condizionamenti ben più pericolosi perché impregnati di intolleranza ed assolutismo ideologico subculturale. Premetto col dirLe che auguro a Lei di avere la stessa età che lei mi attribuisce( 11 anni) ) perché probabilmente solo a quella età si potrà godere di quella visione lucida innocente priva di pregiudizi e condizionamenti che la nostra società e la scuola in PRIMIS inesorabilmente ” imprime” . La sua spiegazione dei vantaggi dell’…UNESCO sono clamorosamente contraddetti dalla stessa sua formulazione che riporto” : i siti patrimonio dell’umanità ATTIREREBBERO una mole enorme di turisti da tutto il mondo”. Lei , mi dispiace ha perso la causa. Primo perché ha usato il condizionale …non potendo dimostrare evidentemente che i 49 siti italiani abbiano goduto di particolari e speciali vantaggi. Faccio osservare che Agrigento Siracusa Vl di Noto, Le isole Eolie e da ultimo l’Etna hanno già la ” medaglietta” UNESCO, senza che ciò li abbia preservati da una crisi che li sta soffocando o che ne abbia sostanzialmente ” cambiato la vita” . Infine Lei sempre sostiene “i turisti anziché bai passare Messina per Taormina o altro” . Bene osservo semplicemente che Taormina ( senza medaglia UNESCO ) e’ gia l’unica e più importante attrazione turistica della Sicilia al pari di Cefalù ed altre ….Mi limito al due a zero non voglio infierire con un….cappotto. La saluto cordialmente .

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  17. Giovanni Ragusa 28 Agosto 2013 20:02

    AHAHAHA SPERO DAVVERO DI AVERE A CHE FARE CON UN UNDICENNE 1A0 2A0 3A0, LINGUAGGIO TIPICO DI CHI STA TROPPO DAVANTI A TV DIFRONTE A PARTITE E PROGRAMMINI…TAORMINA???MI VIENE DA RIDERE TAORMINA CON IL SUO TEATRO GRECO, RICHIAMA UNA MOLE DI TURISTI SENZA BISOGNO DI PATRIMONIO UNESCO PER LA SUA TRADIZIONE TURISTICA DOVUTA TRA L’ALTRO A MOTIVI STORICI OROGRAFICI E PAESAGGISTICI.T’INFORMO VISTO CHE STE COSE SU RETE 4 NON LE DICONO CHE TAORMINA HA GIA’ AVVIATO L’ITER PER DIVENTARE PATRIMONIO DELL’UMANITA’ E A BREVE DOVREBBE DIVENTARLO..PROBABILMENTE SE FOSSE STATO FATTO TUTTO PRIMA SI SAREBBE EVITATA QUELLA MOLE DI CEMENTO INCREDIBILE CHE STA SPECULANDO SUL TERRITORIO DELLA PERLA DELLO IONIO…..SAI CHE FAI SCRIVI ALL’UNESCO E DIGLI CHE NON SERVE A NULLA STA COSA…CI VOGLIONO LE DISCOTECHE, LE MARIE DE FILIPPI, UN BEL REALITY, E MAGARI ANCHE IL PONTE VERO? 😀 NON TE LA PRENDERE DAI, MA FATTELO QUALCHE VIAGGIO DAVVERO…

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  18. Condivido parte delle sue osservazioni. Consideri però che certi poteri al servizio della conservazione e del l’immobilismo anche nel recente passato si sono serviti di ogni strumento ” suggestivo” ( L’uccellino. La peculiarità della flora, la specie, la tradizione, u pisci spada ) per disincentivare e contrastare demagogicamente il progetto Ponte. Riuscendovi tra l’altro molto bene. Questi marpioncelli sfruttano abilmente il riflesso psichico umano che induce a schierarsi con la natura divina bella ed incontaminata( patrimonio dell’umanità) contro il ” diavolo” uomo , cinico e brutale speculatore …
    Inoltre …la Val d’Orcia così come gli altri 47 siti UNESCO non è’ che diventano più belli ed attraenti se hanno la medaglia al collo. Le isole Eolie per esempio c’è l’hanno da anni e la crisi non le sta risparmiando, anzi. Taormina e Cefalù per esempio non hanno medaglie e rstano le località più frequentate. Alla medaglietta “patrimonio dell’umanità ” sono persino disposto a riconoscere un certo valore di marketing …ma niente in confronto al valore di marketing INCOMMENSURABILE che la realizzazione del Ponte sospeso più lungo al mondo avrebbe conferito “sic et simpliciter ” …a costo zero. Costi . “Per quanto riguardo i costi” infine mi sono rivolto all’ipotetico giornalista” che mi ha riferito che i soldi spesi per la stretto di Messina a Messina sono..tutti “boni e biniditti”. Ne arrivassero altrie….

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  19. Condivido….la responsabilità infatti come spesso ripeto, riguarda TUTTA la classe dirigente nel suo complesso ( politici, ordini professionali, imprenditori……) ” miope” , senza visione strategica e vero sentimento di solidarietà sociale. Come era inevitabile infatti siamo finti ….all’inferno.

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