Omicidio di Camaro, i difensori di Costantino: "Abbreviato perché prove della legittima difesa"

Omicidio di Camaro, i difensori di Costantino: “Abbreviato perché prove della legittima difesa”

Alessandra Serio

Omicidio di Camaro, i difensori di Costantino: “Abbreviato perché prove della legittima difesa”

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sabato 22 Ottobre 2022 - 09:12

Non puntano allo sconto di pena ma hanno fiducia nelle indagini già svolte. Così gli avvocati Taormina e Pagano

MESSINA – Non mirano allo sconto di pena, ma sono convinti che le indagini hanno già messo in luce che è stata legittima difesa. Così i difensori di Claudio Costantino, in carcere per il duplice omicidio di Camaro del 2 gennaio scorso, spiegano perché hanno scelto il rito abbreviato.

“Se è vero che la celebrazione del rito abbreviato consente, in caso di condanna, di ottenere una riduzione della pena irroganda, le ragioni che hanno dettato tale scelta riposano sia nella celerità del rito e, dunque, nella possibilità di pervenire ad una decisione nel più breve tempo possibile, sia sulla favorevole valutazione prognostica del materiale probatorio raccolto e versato in atti”, spiegano gli avvocati Carlo Taormina e Filippo Pagano in una nota congiunta.


“Nel fascicolo vi sono tutti gli elementi positivi che provano che la condotta posta in essere dal signor Costantino sia stata finalizzata unicamente a difendersi ed a paralizzare una aggressione armata fin dentro la sua abitazione. L’aggravante contestata – proseguono i difensori – non ha scoraggiato la difesa dalla volontà di voler definire il giudizio allo stato degli atti. Difatti, sebbene, potrebbero configurarsi profili formali di inammissibilità della richiesta di rito abbreviato proprio a cagione della contestazione della suddetta aggravante, i difensori ritengono che, sulla base degli atti, la detta aggravante sia del tutto insussistente, così come la contestazione dei fatti non tenga conto di tutta una serie di elementi da cui si evince la ricorrenza della legittima difesa domiciliare.”


L’udienza è fissata al prossimo 7 novembre e ad occuparsi di loro sarà il giudice per le indagini preliminari Maria Militello. Dall’altro lato i difensori si troveranno la Procura, che non è affatto convinta della legittima difesa e che, nel cristallizzare l’Accusa, alla fine degli accertamenti, ha chiesto il processo per l’accusa di omicidio volontario aggravato “pieno”. Ma ci saranno anche i familiari delle vittime, di Giovanni Portogallo e Giuseppe Cannavò, assistiti dalle avvocate Cinzia Panebianco e Angela Martelli. La sensazione è che non si tratterà di una semplice udienza di passaggio e che ci sarà battaglia.

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