L’uomo è accusato di essere l’autore del soffocamento che ha provocato la morte del vicino
Era stato arrestato dalla Polizia lo scorso 28 settembre, cioè due giorni dopo il ritrovamento del corpo di Mario Molinaro, nella sua casa di Fondo Saccà, dopo il provvedimento di fermo emesso dal pubblico ministero, poi convalidato dal giudice, con applicazione della custodia cautelare in carcere.
Ieri, i giudici del Tribunale del Riesame di Messina, all’esito dell’udienza in camera di consiglio, hanno confermato quanto disposto dal giudice per le indagini preliminari lo scorso 1° ottobre.
Le indagini avviate dagli investigatori della Squadra Mobile di Messina sono state incentrate, sin dall’inizio, sulle frequentazioni dell’uomo. A seguito di accertamenti di polizia giudiziaria, è emersa la posizione del catanese, già noto alle forze dell’ordine, che avrebbe avuto un ruolo attivo nella morte di Molinaro.
In particolare, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il sessantatreenne, la sera del 26 settembre, avrebbe raggiunto l’uomo in casa sua, uccidendolo con un tubo da irrigazione avvolto per tre volte attorno al collo della vittima fino a provocarne il soffocamento.
