L'ordinanza "svela" un sistema di subaffitto per gonfiare a dismisura le locazioni

L’ordinanza “svela” un sistema di subaffitto per gonfiare a dismisura le locazioni

L’ordinanza “svela” un sistema di subaffitto per gonfiare a dismisura le locazioni

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giovedì 18 Luglio 2013 - 14:44

Probabilmente entro domani verranno completatele operazioni di sequestro di beni e conti correnti disposte dal gip a carico degli indagati dell'operazione "Corsi d'oro", l'inchiesta della procura di Messina sulla gestione dei fondi della formazione professionale destinata agli enti "di cui è chiara l'area politica" , come ha sempre specificato Lo Forte. Per i nomi illustri finiti ai domiciliari cominceranno la prossima settimana gli interrogatori davanti al gip Giovanni De Marco

Al termine delle 196 pagine dell'ordinanza il gip Giovanni De Marco, dispone a carico delle dieci persone arrestate, di tre società e di un'associazione il sequestro preventivo. Come anticipato in conferenza stampa ieri dal procuratore capo Guido Lo Forte "l'indagine è vasta e le attività investigative proseguono" Probabilmente entro domani verranno completatele operazioni di sequestro di beni e conti correnti disposto dal gip a carico degli indagati dell'operazione "Corsi d'oro", l'inchiesta della procura di Messina sulla gestione dei fondi della formazione professionale destinata agli enti "di cui è chiara l'area politica" ha sempre specificato Lo Forte. Per i nomi illustri finiti ai domiciliari cominceranno la prossima settimana gli interrogatori con il gip Giovanni De Marco che ascolterà Chiara Schirò, moglie del deputato nazionale del Pd ed ex sindaco Francantonio Genovese, e Daniela D'Urso, consorte dell'ex sindaco Giuseppe Buzzanca, ai domiciliari insieme all'ex consigliere comunale del Pd Elio Sauta, l'ex assessore di destra Melino Capone e altre sei persone, che dovranno difendersi dall'accusa di aver gestito dal 2007 a oggi in maniera familistica fondi destinati ai corsi di formazione. La più grave delle contestazioni mosse agli accusati Elio Sauta, Graziella Feliciotto, Nicola Bartolone, Natale Lo Presti, Salvatore Natoli, Concetta Cannavò, Chiara Schirò, i fratelli Melino e Natale Capone, Daniela D’Urso, Giuseppe Caliri è l' associazione per delinquere finalizzata al peculato e alla truffa. Nel lavoro minuzioso d'indagine svolto dalla Guardia di Finanza e dalla sezione di pg della Polizia c'è la documentazione del sistema utilizzato per ottenere più fondi di quelli necessari. Ieri in conferenza stampa il procuratore Lo Forte spiegava infatti che "venivano rappresentate spese che superavano a volte del 600 per cento quelle effettivamente sostenute. Come nel caso degli affitti delle strutture che ospitavano i vari enti. Il sistema prevedeva l’intermediazione di società che erano sempre riconducibili ai soggetti che gestivano gli enti di formazione e affittavano l’immobile da terzi per poi riaffittarlo a prezzi maggiorati all’ente di formazione, inducendo così in errore gli enti pubblici nella fase di erogazione dei finanziamenti”. È il caso che riguarda l'ex consigliere comunale Sauta, presidente dell'Aram che in concorso con Bartolone, si interpone nella locazione di un immobile da adibire allo svolgimento di corsi di formazione. Invece di stipulare direttamente col proprietario al prezzo più conveniente per l’Aram, la sua interposizione fa lievitare i costi con la possibilità di lucrarci sopra. Come si legge nell'ordinanza viene preso in affitto un immobile a Catania, tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2009, al canone annuo di 36mila euro, per conto dell’Elfi (società della quale è amministratrice la moglie di Sauta, Graziella Feliciotto che è comproprietaria del pacchetto societario insieme al marito) e contestualmente subaffittato all’Aram, per il medesimo periodo e per 65mila euro. La differenza è di 29mila euro. Sistema che si ripete per un immobile che si trova a Palermo. In questo caso il canone convenuto era di 43.680 euro annui, ma viene subaffittato a 100mila euro più Iva. Somma intascata: 125.089.36 euro. In via Pascoli, a Messina si trova un immobile che ospita 4 aule e una segreteria e viene affittato dal 2 gennaio al 31 agosto 2009, al canone di 96mila euro annui più Iva, «canone del tutto incongruo rispetto a quello di mercato, stimabile al massimo in 12.649 euro annui». Sul fronte della distrazione di fondi e beni dalle finalità pubbliche per le quali erano stati erogati dalla Regione Siciliana c'è il passaggio nell'ordinanza della locazione fino al 6 aprile 2012 di 14 aule non arredate in un immobile sul viale Principe Umberto. "Sauta dovendo utilizzare il denaro pubblico per locare un immobile da adibire a corsi di formazione anzichè rivolgersi al mercato per conseguire il prezzo più conveniente per l'ente, prendeva in locazione dalla Centro Servizi 200 srl- società della quale egli stesso e la moglie detenevano quote di partecipazione, e che era rappresentata da Schirò Chiara e dalla moglie Feliciotto Graziella – n.14 aule non arredate ….(…)…dell'immobile sito in viale P. Umberto n.89, al canone annuo di 130.000 euro cifra del tutto esorbitante dalle stime di mercato (in base alle quali il canone avrebbe dovuto conteggiarsi in euro 48.366 annui), così appropriandosi di una somma non inferiore ad euro 367.000 di denaro pubblico destinato all'attività di formazione e di cui lo stesso aveva la diretta disponibilità e la gestione".

C'è poi il caso dell'Audi A8 usata, acquistata per 60mila euro dall'Elfi Immobiliare e noleggiata all'Aram per importi che arrivavano fino a 29mila euro annui, "così appropriandosi di somme complessivamente non inferiori a euro 15000 annui, (pari alla differenza col costo medio di un contratto di noleggio di lungo termine per un’autovettura di analoghe caratteristiche). Inoltre l'auto veniva utilizzata da Elio Sauta e dalla moglie per esigenze proprie e della famiglia. E veniva custodita nel garage privato.

Un'altra Audi A8 era stata acquistata in leasing dall'Elfi al cannone annuo di 18mila euro e contestualmente sublocata all'Aram per lo stesso periodo e per l'importo di 36mila euro.

Al termine dell'ordinanza il gip De Marco dispone il sequestro "delle cose di cui è consentita la confisca…(…) Per quanto sia altamente probabile che poca roba venga rinvenuta sui conti delle società dal momento che, come si è visto, tali enti sono stati costituiti, o comunque in atto gestiti, essenzialmente allo scopo di fornire una giustificazione fraudolenta agli impieghi delle risorse pubbliche. E' dunque verosimile che il denaro confluito sui conti di tali società sia stato poi ulteriormente distolto per approdare nei patrimoni personali dei vari soggetti protagonisti". Disposto il sequestro degli immobili in via Pascoli a Messina di proprietà della Elfi Immobiliare srl, e l'immobile sul viale Principe Umberto 89 di proprietà della Centro servizi 2000 srl. "Il sequestro per equivalente deve essere disposto nei confronti di ciascun indagato nei limiti del profitto del reato che ciascuno di essi ha concorso a determinare, tenuto consto del vincolo di solidarietà nell'ambito di ciascun reato". Nel dettaglio Elio Sauta fino alla concorrenza di 916.150 euro; Graziella Feliciotto 194.150 euro; Nicola Bartolone 90.800 euro; Natale Lo Presti 189.100,00 euro; Chiara Schirò 393.500 euro; Concetta Cannavò 78.100 euro; Carmelo Capone 205.150 euro; Giuseppe Caliri 146.000 euro; Natale Capone 146.000; Elfi Immobiliare 107.829 euro; Sicilia Service 123.100 euro; Centro servizi 447.500; Associazione Pianeta Verde 146.000.

20 commenti

  1. SaltaLaMacchia 18 Luglio 2013 15:13

    O cappero! Ma cosi’ finiranno col sedere per terra!

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  2. Settimo Libero 18 Luglio 2013 15:33

    La politica sporca e corrotta della nostra città, deve sparire dalla scena pubblica.
    Il cittadino prenda atto di come il potere politico locale ha per anni gestito indiscriminatamente l’intera economia della città, sia fossero di centro destra che di centro sinistra.
    È certo che l’effetto domino è iniziato.

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  3. SCONCERTO PER CIO’ CHE E’ ACCADUTO DA DICO COSI COME IL GIUDICE HA SCRITTO : LA REGIONE DOV’ERA CON LE VERIFICHE ?? GLI ALTRI ENTI IN TUTTA LA REGIONE VANNO ISPEZIONATI AD UNO AD UNO SONO MANCATI I CONTROLLI E DI QUESTO QUALCUNO DOVRA’ RISPONDERE NON SI PUO’ PUNTARE SOLO IL DITO SU GLI INDAGATI MA ANCHE SU CHI HA PERMESSO CIO’ CON UN COMPORTAMENTO OMISSIVO DI CONTROLLO IN QUESTI ANNI SE FOSSE STATO COSI SI AVREBBE CREATO MENO DANNO PERCHE GIA’ DAL 2007/08 NON SO DA QUANDO SI POTEVA INTERROMPERE IL MECCANISMO ADESSO SI ACCORGONO ??

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  4. LE MOGLI…
    dei potenti ex sindaci leggendo le note di stampa sarebbero provvisoriamente a casa ai domiciliari. Mi dispiace. Ricordo che le donne di una volta erano sempre a casa a badare al focolare. Bei tempi…

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  5. ..secondo me si può recuperare parte del deficit comunale sequestrando beni e conti di questi galantuomini e gentildonne..soldi sottratti alla comunità onesta.Ora capisco…i seguiti elettorali di costoro, illudendo molti e xxxxxxxxx la maggioranza dei cittadini.Grazio Lo Forti continua così!

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  6. Queste cifre fanno soltanto un po’ di solletico se il Procuratore Lo Forte parlava di rincari gonfiati del 600%. I risarcimenti di “milioni e milioni” di cui parlano i Magistrati sarebbero questi? Spero di no, che questi siano soltanto la prima tranche…Questi signorotti, che giravano sui lussuosi macchinoni, dovrebbero provare quali sono le conseguenze che si avvertono quotidianamente, anche dopo molti anni, quando le famiglie si disgregano e i figli sono stati costretti ad andare via per trovare lavoro fuori per non ringraziare nessuno. Che, almeno, TUTTI restituiscano il maltolto, visto che i sogni non sono quantificabili!

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  7. Verificate tutti gli enti della Sicilia…..

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  8. Peccato….

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  9. dolcestilnuovo 18 Luglio 2013 21:57

    Quindi le donne sarebbero solo adatte al focolare e a….
    Interessante. Complimenti!

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  10. La volgarità dell’arroganza.

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  11. Tanto sappiamo già come finirà…..
    Dateci un segnale forte !

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  12. xxxxx !

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  13. Non poteva mancare il carissimo Sauta
    In galera magari nascondendo le chiavi delle celle per un bel po’ di tempo.
    Ecco da dove provenivano macchine di lusso,yacht,vacanze da sogno.
    E brave le signore,ma anche i mariti, anzi loro bravissimi.
    Certo forse, anzi sicuro,il nostro caro ex Buzzanca, si ricandiderà a palazzo Zanca alle prossime comunali.

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  14. La città da sempre in mano ai soliti noti, camminavano per le vie della città a testa alta , arroganti e sicuri di loro stessi ,sbattendoci la loro ricchezza in faccia, macchinoni ed abiti firmati, avevano necessità di rubare? no ma l’avidità è una brutta malattia. Messina ha bisogno di essere riconsegnata ai cittadini e che questi soliti padroni facciano la fine che meritano, se la sono ” muccata ” messina, ora le signore che faranno? spero la fine della maggior parte dei messinesi , a girare 3 supermercati per fare la spesa trovando i prodotti in offerta ma con una differenza , le persone oneste lo fanno con dignità ed umiltà, loro dovranno farlo con la faccia sotto le scarpe.

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  15. a saperlo prima..qualche bettola da affittare non gliela potevo proporre?

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  16. Turistapercaso 19 Luglio 2013 09:59

    Tempo stretto riorta tutte cose ver che noi cittadini potremmo testimoniare perchè sotto i nostri occhi tutti i giorni, almeno per chi di noi conosceva un minimo questi “signori”. GRAZIE DOTT. LO FORTE per avere portato alal luce tutto ciò. Il sistema però non è solo messinese, ma siciliano. Il Presidente Crocetta dovrebbe attivarsi per guardare anceh nel fondo di questa pentola che per anni si è mangiata i nostri soldi. Quelli che hanno rubato DEVONO resitituire tutto, e sono certo che molti di questi soldi sono già in paradisi fiscali all’estero. I messinesi dovremmo prendere coscienza e discernere al di là delle convenienze personali o di bottega chi votare. Perchè alla fine la colpa è dei politici che noi votiamo e mandiamo a rappresentarci.
    Non è tutto finito qui perchè c’è ancora tante gente che ha sguazzato nei nostri soldi a Messina e Provincia che non é stata ancora intaccata dalle indagini e che meriterebbero anche una fine peggiore, mi riferisco a sindaci di paesi e paesini e galoppini elettorali del PD. Partito che credo non voterò più

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  17. meno male che hanno inventato le quote rosa.

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  18. Verificate tutti gli Enti della Sicilia !!!!!!
    A MIA INSAPUTA mi sono trovata iscritta ad un corso…( Ed io frequento regolarmente l’Università)
    Ho chiesto spiegazioni e mi hanno risposto che “Era per fare numero “, altrimenti perdevano il finanziamento…
    Mi sono fatta cancellare subito…

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  19. dolcestilnuovo 19 Luglio 2013 19:59

    Qual è il corso? Sarebbe interessante conoscerlo. O non lo ricordi??? Spero che la magistratura, che certamente monitora anche il sito e i commenti, ti chieda conto di queste affermazioni.

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