Chi torna libero e chi no per decisione del Tribunale del Riesame dopo il blitz della Finanza a Messina
Messina – Si aprono le porte del carcere per Lino Arcolaci e Carmelo Salvo, coinvolti nell’operazione K della Guardia di Finanza su un articolato sistema di scommesse on line ritenute illegali.

Il Tribunale della Libertà ha accolto il ricorso del difensore, l’avvocato Salvatore Silvestro, e ha restituito ad entrambi la libertà. Il collegio ha cioè revocato del tutto l’ordinanza cautelare scattata lo scorso 8 aprile per 22 persone complessivamente. A capo del giro c’erano, secondo gli investigatori, proprio Arcolaci e Salvo.

Lasciano il carcere anche Antonino Messina, Emanuele Milia e Ignazio Vadalà, sempre su decisione del Riesame, che ha infine revocato i domiciliari anche per Gaetano Arcolaci, Giuseppe De Salvo, Riccardo Lopes, Domenico Arena e Carmelo Calabrò, tutti difesi dall’avvocato Salvatore Silvestro (per Vadalà anche l’avvocato Giuseppe Giacoppo).
Tutti gli indagati e i dettagli

Sul piano delle esigenze cautelari, quindi, dal vaglio del Riesame l’operazione K esce ridimensionata, mentre l’indagine della Direzione distrettuale antimafia sui rapporti tra i titolari dei portali di giochi on line e i protagonisti messinesi delle raccolte on line va avanti. Gli indagati sono complessivamente 26 persone e la Finanza il giorno del blitz ha fatto scattare anche sequestri di gioielli, veicoli e beni per quasi 3 milioni di euro complessivamente. Al centro dell’inchiesta, coordinata dalla procuratrice vicaria Rosa Raffa e le sostitute Liliana Todaro e Antonella Fradà (nella foto a lato) ricostruisce il business delle scommesse gestito da Carmelo Salvo dopo il processo Totem.
Caniero si è costituito
Ieri intanto si è costituito Nicola Caniero. L’uomo è rientrato dal Sud America e si è consegnato in carcere, assistito dall’avvocata Daniela Agnello che lo difende. Anche per lui, come per gli altri indagati, Il Tribunale della Libertà riesaminerà i provvedimenti adottati, a partire da domattina.
