Bocche cucite ai primi confronti col giudice. Oggi tocca ai Bontempo Scavo
MESSINA – Sono cominciati ieri gli interrogatori delle persone coinvolte nel blitz anti mafia Nebrodi 2. I confronti col giudice Eugenio Fiorentino entrano nel vivo però da stamane, con gli interrogatori per rogatoria degli indagati detenuti al carcere Pagliarelli di Palermo e proseguono domani, per completare questa prima tornata di confronto tra chi è rimasto coinvolto nella seconda tranche dell’inchiesta sui clan di Tortorici e il magistrato che ha autorizzato arresti, sequestri e sospensioni.
Bocche cucite ai primi interrogatori
Il primo giorno “d’appello” non è stato molto proficuo, per gli inquirenti. E’ toccato infatti a Carmelo Galati Massaro, assistito dall’avvocato Alessandro Pruiti, che però ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, facendo scena muta. Al confronto anche Giuseppe Furnari (60 anni) di Montalbano e Giuseppe Giletto (55 anni) di Sant’Agata Militello, che sono andati ai domiciliari. Anche per loro bocche cucite.
Droga ed estorsioni
Per la Direzione distrettuale antimafia Carmelo Galati Massaro, noto come “grillaru”, è il braccio destro di Sebastiano Bontempo “u uappo” per gli affari della droga e le estorsioni. Giletto è invece stato indicato dai pentiti come l’uomo che ha portato avanti per i batanesi l’estorsione ad una azienda calabrese impegnata a Santo Stefano di Camastra, una vicenda che ha visto sorgere contrasti con i palermitani. Il traid union tra cosa nostra del messinese e i palermitani resta, secondo gli inquirenti, il mistrettese Pino Lo Re.
I Bontempo Scavo al confronto
Stamane gli interrogatori per rogatoria di Carmelo Bontempo Scavo, Salvatore Bontempo Scavo, Sebastiano Bontempo Scavo (classe ’93) e l’omonimo del 1971, tutti detenuti a Palermo. Sono difesi dagli avvocati Pruiti, Decimo Lo Presti, Fabio Armeli Iapichino e Nino Cacia. Agli interrogatori prenderanno parte anche i magistrati della Dda che hanno coordinato l’inchiesta, il procuratore aggiunto Vito Di Giorgio, Francesco Massara, Antonio Carchietti e Fabrizio Monaco.