Paradossale contrapporre il profitto aziendale ai legittimi diritti di una comunità, ma grottesco è ridurre un problema così serio a derby e sforzarsi di far apparire la scelta della giunta come un improvviso scatto di orgoglio.
Che i TIR debbano restare fuori dal centro cittadino, a Messina lo sanno anche le pietre, ma l’unica struttura che ha realmente iniziato a limitarne la presenza – l’approdo d’emergenza di tremestieri – si deve ad un messinese “onorario” come l’ex Prefetto Alecci. Poi purtroppo, a parte la lotta per avere quei poteri speciali, più niente. Ed ancor oggi, ad oltre 9 anni dall’avvio, la città e la politica sono costretti a interrogarsi su quando quel terminal verrà ripristinato, e non invece su quando lo stesso sarà ampliato, completando così l’opera di liberazione della città da quella che è oggettivamente una vera occupazione.
In queste condizioni la delibera sui Tir è dunque una toppa. Un atto forte senza alcun dubbio, ma pur sempre una toppa. Sarebbe bastato che Accorinti, tra un sorriso e una pacca con Crocetta o Poletti avesse posto con forza a Stato e Regione l’imprescindibile richiesta del completamento di Tremestieri per far apparire la decisione di ieri come un energico schiaffo in faccia dato a queste istituzioni per il loro immobilismo, ma così purtroppo come si sa non è stato.
Tutti i provvedimenti emessi finora hanno dovuto riconoscere come ineludibile il sistema delle deroghe che a questo punto è facile intuire, con la via per Salerno preclusa, potranno solo aumentare. Si devia quindi il traffico delle deroghe nel centro cittadino, e proprio sulla via Vittorio Emanuele dove tra l’altro sbarcano i crocieristi, e comunque penalizzando nuovamente Boccetta.
ipotizzare che tutto ciò non avrà conseguenze è puro azzardo. La rimodulazione degli orari e dei percorsi, se riguardo al settore marittimo può decidere del mantenimento o meno di una linea, e dunque dei conseguenti occupati, sul versante del trasporto delle merci ha inevitabili e pesanti ricadute sulla produzione e sull’intera economia collegata.
Si è deciso di fare un gesto plateale, dando un taglio netto ai Tir ben sapendo che quel taglio in queste condizioni non potrà avvenire. Un impegno smisurato se paragonato al risultato, proprio mentre su tutti gli altri problemi questa città ancora attende.
I problemi vanno affrontati e non aggirati. Lo abbiamo ripetuto ad Accorinti, ma ancora attendiamo risposte.
Tutti i provvedimenti emessi finora hanno dovuto riconoscere come ineludibile il sistema delle deroghe che a questo punto è facile intuire, con la via per Salerno preclusa, potranno solo aumentare. Si devia quindi il traffico delle deroghe nel centro cittadino, e proprio sulla via Vittorio Emanuele dove tra l’altro sbarcano i crocieristi, e comunque penalizzando nuovamente Boccetta.
ipotizzare che tutto ciò non avrà conseguenze è puro azzardo. La rimodulazione degli orari e dei percorsi, se riguardo al settore marittimo può decidere del mantenimento o meno di una linea, e dunque dei conseguenti occupati, sul versante del trasporto delle merci ha inevitabili e pesanti ricadute sulla produzione e sull’intera economia collegata.
Si è deciso di fare un gesto plateale, dando un taglio netto ai Tir ben sapendo che quel taglio in queste condizioni non potrà avvenire. Un impegno smisurato se paragonato al risultato, proprio mentre su tutti gli altri problemi questa città ancora attende.
I problemi vanno affrontati e non aggirati. Lo abbiamo ripetuto ad Accorinti, ma ancora attendiamo risposte.
CGIL, CISL E UIL
