Ordinanza per il rientro. Le perplessità di chi torna in Sicilia

Ordinanza per il rientro. Le perplessità di chi torna in Sicilia

Simone Milioti

Ordinanza per il rientro. Le perplessità di chi torna in Sicilia

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lunedì 14 Dicembre 2020 - 12:05

A partire da oggi, lunedì 14 dicembre, fino al 7 gennaio gli step da rispettare per passare le Feste a casa. Qualche incongruenza e il pensiero dei messinesi che torneranno.

In vigore da lunedì 14 dicembre la nuova ordinanza della Regione Siciliana, in cui sono esplicati gli step da seguire per i messinesi che vorranno festeggiare a casa con i familiari. Questa norma si applicherà a tutti gli spostamenti verso la Sicilia sino al 7 gennaio.

Con l’ordinanza di Musumeci i siciliani, che hanno abbandonato il territorio regionale da più di 4 giorni, potranno tornare a casa nel periodo delle festività natalizie ma solo a determinate condizioni. La precisazione temporale dell’ordinanza individua quindi tutti coloro che per studio o lavoro vivono fuori dalla Sicilia e da Messina stabilmente.

Gli step da rispettare per tornare

Per contenere il contagio è richiesto a tutti coloro che faranno ritorno in Sicilia di registrarsi al portale SiciliaCoronavirus.it, al momento della registrazione sarà chiesto al viaggiatore se è in possesso dell’esito negativo di un tampone molecolare rino-faringeo effettuato nelle ultime 48 ore, in alternativa a proprie spese può essere effettuato in Sicilia privatamente.

La seconda possibilità è di recarsi presso i drive-in e sottoporsi ad un tampone rapido antigenico, da ripetere dopo cinque giorni per controllo. Sarà allestito un complesso a questo scopo all’aeroporto di Catania, mentre per quanto riguarda gli arrivi a Messina con mezzi propri o autobus o treno sono stati predisposti dei drive-in alla Stazione ferroviaria e all’approdo delle navi veloci.

In ultimo, anche se il Presidente Musumeci dichiara che si ritorna solo con esito negativo al tampone, esiste la possibilità all’interno dell’Ordinanza da lui firmata di non sottoporsi ad alcun controllo ma in quel caso corre l’obbligo di porsi in isolamento fiduciario per 10 giorni presso il proprio domicilio, comunicando questa decisione al proprio medico e all’Asp di pertinenza.

Le differenze rispetto alla prima ondata e le perplessità

L’ordinanza recente presenta alcune lacune rispetto al passato e difficoltà per chi vuole tornare. Rispetto ad alcuni mesi fa la Regione non si fa carico di tamponare tutti coloro che tornano, il test che viene offerto è solo quello rapido. Per il tampone rino-faringeo ogni viaggiatore che rientra dovrà fare da sé, quando alla Regione va bene il semplice tampone rapido che costa meno.

I tempi richiesti creano incertezza per chi vuole arrivare in Sicilia col tampone già fatto. Fare un tampone nelle ultime 48 ore, considerando che almeno un giorno per conoscere l’esito è necessario, significa partire scoprendo l’esito in viaggio oppure organizzarsi per il viaggio acquistando ad esempio il biglietto e poi essere fermato al momento della partenza. Non viene contemplata l’ipotesi che ci si possa infettare in viaggio, quando la negatività del tampone risulta tale prima di esso. Al tempo stesso chi vuole farlo direttamente all’arrivo si vedrà costretto ad attendere in quarantena l’esito, vedendo così passare giorni di ferie ma ancor più importante col rischio, nel caso fosse positivo, di contagiare i propri congiunti.

In ultimo, concentrandoci su Messina, visti i lunghi tempi di attesa dell’Asp e le lunghe code al drive-in dell’Annunziata – aggiungendo all’equazione anche la variabile dei giorni di ferie – molti sono stati scoraggiati a tornare, proprio perché una disorganizzazione dei drive-in si trasformerebbe in un’odissea per chi torna.

L’opinione dei fuori sede che potenzialmente potrebbero rientrare

Tempostretto ha contattato alcuni ex-studenti ora lavoratori fuori sede, tutti nati a Messina, e dopo avergli descritto gli step da seguire ha loro rivolto tre semplici domande. Di seguito le risposte di Roberto da Trento, Giacomo da Milano, Federico da Bologna e Vincenzo da Novara. Quasi tutti optano per un tampone pre-partenza, consci di essere al riparo legalmente, ma che il rischio sanitario di arrivare infetti e non saperlo esiste. Inoltre non c’è molta fiducia nelle scelte della politica e neanche nell’organizzazione e gestione degli arrivi.

Chiunque si trovasse nella stessa situazione e volessi dire la propria può scrivere a “info@tempostretto.it”.

Aveva intenzione di tornare per le feste e se si aveva già programmato il viaggio per farlo combaciare con gli impegni del lavoro?

Roberto: Rientrerò il 20 dicembre, ho acquistato biglietto in anticipo e devo dire di aver fatto bene perché ad oggi lo stesso biglietto mi sarebbe costato più del triplo.
Giacomo: Avevo già programmato il rientro, facendo il conto dei giorni da prendermi e tenendo in conto che già dopo Capodanno sarei dovuto rientrare a lavoro.
Federico: Quest’anno in realtà avevo pensato non di scendere io ma di far salire i miei per Capodanno, ma ovviamente i nostri piani sono saltati.
Vincenzo: Avevo programmato di scendere ma ho desistito perché non volevo rischiare che eventuali misure restrittive dell’ultimo minuto, o le chiusure tra Regioni, mi facessero spendere inutilmente i soldi del viaggio.

L’ordinanza recente in vigore dal 14 dicembre 2020 al 7 gennaio 2021 le crea qualche difficoltà? Eventualmente per quale delle possibilità opterà?

Roberto: Non mi crea difficoltà, ma ho alcuni dubbi. Ragionando sulle 48h precedenti, facendo così l’esito lo avrò quando sarò a Messina e avrei preferito ricevere l’esito a Trento e malauguratamente fossi risultato negativo non sarei sceso mettendo a rischio i miei familiari durante la quarantena. In più non capisco perché devo farmi privatamente il tampone molecolare, mentre alla Regione va bene il tampone rapido e non capisco perché non posso fare, sempre a mie spese, questa tipologia prima di partire.
Giacomo: Lavorando in un ospedale non avrò problemi a farmi, a spese mie, un ulteriore tampone prima di scendere. Il risultato dovrei averlo entro un giorno spero e quindi opterò per scendere con il tampone già fatto. Anche se nel viaggio potrei sempre entrare a contatto con un positivo.
Federico: Nonostante le notizie di possibili riaperture dei confini regionali, i costi elevati dei biglietti e la necessità di tamponarsi hanno reso impossibile per me tentare la discesa.
Vincenzo: Non mi crea difficoltà perché non scenderò. In alternativa avrei optato per un tampone prima della partenza, anche per essere sicuro di non scendere infettato senza saperlo. Inoltre sceglierei il molecolare perché non reputo molto affidabile il tampone rapido offerto dalla Regione.

Ha fiducia che Regione e Comune di Messina saranno in grado di venirle incontro per farle vivere serenamente le feste con i propri familiari senza farla attendere in file infinite e ritardi burocratici?

Roberto: Tra le soluzioni opto di fare un tampone prima di partire qui a Trento per evitare eventuali ritardi e isolamenti forzati dovuti a lungaggini burocratiche, quindi non ho molta fiducia.
Giacomo: Mi sembra proprio che le disposizioni non vengano incontro a chi vuole tornare, quasi scoraggianti per chi rientra. Perché deve pagare di tasca propria o ancora rischia di dover attendere gli esiti dei tamponi nei pochi giorni di ferie che ha.
Federico: Sicuramente non aiutano le norme prese in tal senso, con pochi giorni di ferie disponibili è impossibile tornare a Messina ed essere sicuro di passare più tempo in famiglia che a rincorrere gli esiti dei tamponi.
Vincenzo: Riguardo a quest’ultima domanda più che fiducia nutro la speranza che il Sindaco di Messina su tutti possa capire la sofferenza di genitori e figli che non si vedono da tempo. Spero non aggiunga ulteriori restrizioni per queste Feste, senza che ci sia bisogno di ricordargli che lui mesi fa si è assentato dal suo ruolo per stare giustamente vicino al proprio padre.

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