Ospedale di Sant'Agata, Razza apre ai sindaci sul punto nascita

Ospedale di Sant’Agata, Razza apre ai sindaci sul punto nascita

Alessandra Serio

Ospedale di Sant’Agata, Razza apre ai sindaci sul punto nascita

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mercoledì 10 Febbraio 2021 - 20:16

L'Assessore Razza incontra i sindaci dei Nebrodi e si impegna a salvare il punto nascita dell'ospedale di Sant'Agata

L’Assessore regionale alla Salute Ruggero Razza si è detto pronto a far partire quanto prima i lavori di adeguamento dell’edificio che ospita il punto nascita dell’ospedale di Sant’Agata, così da salvare l’importante presidio. Un milione di euro la somma a disposizione per i lavori di sistemazione della struttura sanitaria dei Nebrodi.

Il rappresentante del Governo Musumeci non ha dettato tempi ma ha preso un preciso impegno con i sindaci della zona, incontrati oggi in video conferenza, alla presenza dell’onorevole Bernadette Grasso.

L’assessore si è anche detto disponibile a chiedere la riconvocazione a stretto giro del Comitato percorso nascita nazionale, cui è demandato il parere consultivo per la deroga, fin qui negativo per il mancato raggiungimento del numero minino di 500 parti annui, con l’audizione dei rappresentanti del Comitato percorso nascita regionale.

“Dalla riunione è quindi emersa una decisa unità d’intenti, finalizzata ad ottenere la riapertura del punto nascita chiuso da settembre 2019, ed un’importante sinergia operativa tra amministrazioni comunali e l’assessorato regionale che ha documentato ai sindaci la corrispondenza intercorsa e tutti i passaggi di propria pertinenza svolti dal novembre 2019 ad oggi per sostenere la richiesta di deroga la cui competenza è del Ministero della Salute. L’assessore Razza, che ha pienamente condiviso le critiche al vincolo numerico per il mantenimento del punto nascita, ritenuto non rispettoso delle specificità e delle esigenze proprie del territorio nell’ottica della miglior tutela del diritto alla salute della popolazione”, commenta il sindaco di Sant’Agata Bruno Mancuso.

L’incontro era stato sollecitato dagli stessi primi cittadini dopo l’ultimo provvedimento dell’Asp di Messina di indebolimento del reparto di ostetricia e ginecologia, “declassato” ad ambulatorio, un atto giudicato dai sindaci “di arroganza e prevaricazione istituzionale, senza alcun confronto, per altro all’indomani del sit-in di sensibilizzazione“.

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