Oltre due ore e mezzo di discussione ieri in consiglio comunale riguardo la nuova giunta comunale. Il sindaco non ha più una maggioranza, ma promette: “Riusciremo a concretizzare quel percorso che mi ero proposto”
Eligio Giardina non ha più i numeri per amministrare la città. Dopo la nomina della nuova giunta comunale di Taormina, presentata ieri sera ufficialmente in consiglio, lo strappo nel gruppo di maggioranza è divenuto evidente. Un punto di non ritorno, con il quale il primo cittadino dovrà fare i conti per portare a compimento quel programma amministrativo che aveva stilato all’inizio del suo mandato. L’argomento ha tenuto banco nell’aula consiliare di Palazzo dei Giurati per oltre due ore e mezzo, in cui si sono susseguiti gli interventi dei consiglieri dell’ex maggioranza, dell’opposizione, e di coloro che, tra dubbi e amarezza, restano per il momento fedeli all’amministrazione e al loro sindaco.
Rosaria Sterrantino ha letto in aula il documento redatto all’indomani della nomina degli assessori con il quale, insieme a Vittorio Sabato, Liliana Tona, Alessandra Caltabiano e Carmelo Valentino, prende le distanze da Giardina. I cinque si sono riuniti in un nuovo gruppo, chiamato “Alternativa 2015” che pone evidentemente le basi per il futuro. Valentino, nominato capogruppo, ha ribadito di non appoggiare la nuova giunta, svelando quasi un senso di tradimento da parte del 32enne assessore nonché vice sindaco Ivan Gioia. “Non siamo stati tenuti in considerazione dal sindaco nella scelta della nuova giunta. C’è stato un solo incontro voluto da noi in cui abbiamo chiarito la nostra posizione seguito dal silenzio – dichiara l’ex consigliere di maggioranza -. Non abbiamo condiviso l’atteggiamento del primo cittadino né che l’amico Ivan Gioia abbia accettato l’incarico senza prima informarci”.
Quale sarà il futuro della città di Taormina? Giardina dichiara che il programma è sempre lo stesso e che lo porterà a termine: “Mi assumo tutta la responsabilità riguardo i nuovi assessori. Se faranno bene sarà merito loro, se faranno male sarà demerito mio. Avevo previsto le conseguenze, ma non ho paura, perché non ho accordi con nessun potere forte, non devo accontentare nessuno. Nel momento in cui mi renderò conto che faccio male alla città, io me ne andrò”.
Se è giusto che rimanga o che se ne vada lo dovrebbero decidere i cittadini, secondo il consigliere di opposizione Graziella Longo: “Oggi ci viene presentata una giunta che rappresenta il fallimento del progetto politico Giardina. Gran parte della forze politiche che hanno contribuito in maniera determinante alla sua elezione non gli sono più vicine. I cittadini hanno votato un programma formato da persone di diversa estrazione politica e non da un monocolore: la città ha diritto di decidere nuovamente da chi essere governata”.
Gli screzi sono arrivati come era previsto perché, ricordano in diversi, non è facile accontentare 120 candidati per 6 liste, quelle che hanno sostenuto Giardina in campagna elettorale. Qualcuno, nella maggioranza che resiste, ricorda però che in sei mesi tutti hanno contribuito a fare solo chiacchiere. “Spero che sia l’ultimo consiglio in cui parliamo e basta – dichiara il consigliere Salvo Abate – E’arrivato il momento di rimboccarci le maniche, darci programmi a scadenza breve e, aldilà delle lotte personali, dare tutti insieme risposte alla città”.
Giusy Briguglio
