Il Pd all’attacco dell’amministrazione Ricevuto sulle Partecipate: dopo gli annunci nulla di fatto

Il Pd all’attacco dell’amministrazione Ricevuto sulle Partecipate: dopo gli annunci nulla di fatto

Emanuele Rigano

Il Pd all’attacco dell’amministrazione Ricevuto sulle Partecipate: dopo gli annunci nulla di fatto

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lunedì 12 Settembre 2011 - 11:34

Nuovo diffida del Partito Democratico, firmata dal capogruppo Pippo Rao: Ad aprile 2010 presentato in pompa magna il piano di dismissione, ad oggi fuoriuscita solo da Sogas e per mano di opposizione e Udc contro la volontà della maggioranza

L’uscita da Sogas non ha calmato le acque mosse delle Partecipate alla Provincia Regionale. Sul piede di guerra c’è il Partito Democratico, che rinfaccia all’amministrazione Ricevuto l’aver ostentato l’avvio di un serio programma di valutazione delle dismissioni salvo poi ritrovarsi a distanza di tempo senza avere attuato nulla di quanto assicurato. «Dopo innumerevoli interrogazioni presentate e gli interventi in materia della sezione regionale della Corte dei Conti – scrive in una nota il capogruppo, Pippo Rao -, nell’aprile del 2010 il presidente Ricevuto e l’assessore Bisignano presentavano in pompa magna in una conferenza stampa il piano di dismissione, annunciando la volontà di dismettere tutti quei carrozzoni che negli anni avevano comportato l’accumularsi di enormi debiti senza alcuna ricaduta positiva per i cittadini e per l’ente, sbandierando gli enormi risparmi che tale operazione avrebbe comportato. Siamo a settembre 2011 e di tutto quello che era stato promesso non si è fatto ancora nulla, tranne che per la Sogas che però non era tra le società da dismettere, secondo i voleri di Ricevuto, e la cui soppressione è avvenuta per mano dell’opposizione e dell’Udc contro la volontà della maggioranza di centro destra e del presidente».

L’unico atto formulato è stato quello di inviare in consiglio provinciale le delibere di dismissione delle società per azioni partecipate dalla Provincia, tra l’altro in ritardo in quanto l’ente, in molti casi, non disponeva neanche della documentazione necessaria o addirittura dei bilanci. «Quello che non è mai avvenuto è la predisposizione degli atti di dismissione in merito alla miriade di società ed enti, non ricadenti nella tipologia delle società per azioni, per le quali era stato garantito il totale taglio con i relativi risparmi finanziari e comunque una svolta netta rispetto alle gestioni passate», continua Rao. Questi sono gli enti interessati: Ente teatro di Messina, Consorzio ripopolamento ittico, Ente fiera campionaria, consorzio Quarit, Anpaca, consorzio Me.c.tur, Centro per lo sviluppo culturale, Ente porto, Urps, Upi, Fondazione Piccolo Calanovella, Conservatori riuniti – fondazione Scandurra, Fondazione Sciacca – Baratta, Stazione consorziale di granicoltura, World trade centers (60 east 42nd street – suite 191 new york), Consorzio ceramiche S.Stefano, Centro internazionale di ricerche e studi penitenziari e sociologici penali e penitenziari, Gal Nebrodi, Gal Castell’Umberto Nebrodi, Gal Valle Alcantara, Centro italiano per le ricerche atmosferiche, consorzio Apem, Consorzio ricerca filiera carni, consorzio tutela limone interdonato, strade e rotte del vino, consorzio asi, consorzio Federico II, Ups (unione comuni e province petrolifere siciliane), Cas, consorzio intercomunale patti, istituto nazionale di architettura, tecla, lega autonomie locali, associazione internazionale permanente congressi della strada, centro neurolesi, coordinamento enti nazionali per la pace, aiccre, ente parco dei Nebrodi, parco fluviale dell’Alcantara, arco latino, uncem, iacp, TaoArte.

Enti che si vanno a sommare a quelli che rientrano nella tipologia di società per azioni che sono: Ato me 1 Nebrodi ambiente, ato me2, ato me3, ato me 4, ato me 5, multiservizi spa, progeta spa, gogepat srl, centro mercantile, feluca, sviluppo taormina etna, nettuno spa, innovabic spa. Il capogruppo del Pd Pippo Rao, ha presentato una interrogazione al presidente della Provincia con la quale intima all’amministrazione provinciale di procedere alla elaborazione degli atti amministrativi riguardo alla dismissione degli enti e delle società non rientranti nella tipologia delle società per azioni, valutando la possibilità, così come è già avvenuto per la Sogas, di predisporre in aula atti in merito, riservandosi inoltre la facoltà di inviare gli atti alla Corte dei Conti se non ci dovessero essere azioni concludenti in merito. «Si sottolinea il fatto – conclude Rao – che molti di questi enti negli anni hanno rappresentato solo l’occasione per distribuire posti di sottogoverno e piazzare “amici degli amici” o “trombati” di turno, oltre a rappresentare un’inutile spreco di soldi, senza che il territorio ne avesse alcun ritorno».

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