Una maggioranza traballante incassa il sì al bilancio consuntivo

Una maggioranza traballante incassa il sì al bilancio consuntivo

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martedì 02 Agosto 2011 - 13:52

L’Udc in formato ridotto, il Pdl compatto, ma alla fine decisive sono le troppe assenze nel Pd

Il Pdl era entrato in consiglio comunale con un obiettivo ben preciso: portare a casa l’approvazione del bilancio consuntivo. E l’obiettivo è stato raggiunto, con l’assessore alle Finanze Orazio Miloro che, circondato come sempre dai colleghi di Giunta in forze (ma solo quelli del Pdl), ancora una volta incassa (anche le critiche, sportivamente) e se ne va. Pianificando come, nelle prossime settimane, ottenere lo stesso risultato col previsionale, che ancora tarda ad arrivare. Ci sono dati politici, però, che non vanno sottovalutati. L’Udc ha votato favorevole, certo, ma non accettando l’imprimatur del Pdl di tirare dritto senza nemmeno intervenire nel dibattito e soprattutto presentandosi in formazione ridotta, soprattutto la componente D’Alia, della quale ha votato il solo capogruppo Cilento, rispetto ai sei consiglieri che fanno parte del gruppo. Cilento non ha risparmiato critiche, parlando di «scarsa capacità di attrarre risorse», di eccessive «disarmonie tra le previsioni e i rendiconti» e concludendo con una frase a effetto: «Se l’Udc dà fastidio mandateci a casa».

«Uscite voi dalla giunta», la controproposta provocatoria del capogruppo Pd Felice Calabrò: «Siete ormai un cartello elettorale, la maggioranza non esiste più. E se ci fossero stati i conti delle partecipate, assenti in questo consuntivo, il bilancio non sarebbe esistito». Il punto è che se il Pd fosse stato presente compatto, il bilancio non sarebbe stato nemmeno approvato. Troppe assenze, alcune fuoriuscite che alla fine sono risultate decisive al netto della votazione finale: 16 sì, 11 no, un’astensione (quella di Tamà dell’Mpa e non, come prassi vorrebbe, del presidente del Consiglio Previti, che ha votato favorevolmente). Con almeno quattro dei consiglieri del Pd che sono usciti dall’aula, l’esito del voto sarebbe stato diverso. I più duri nei confronti dell’Amministrazione sono stati gli “alfieri” di Fli, Nello Pergolizzi e Pippo Trischitta, che in sintesi hanno evidenziato come una relazione come quella dei revisori dei conti (LEGGI QUI) avrebbe dovuto portare ad un parere contrario, non certo favorevole. Troppe le incognite, legate soprattutto alle partecipate, secondo i finiani. Durissimi anche Tanino Caliò del Pid («è un consuntivo farsa, antipasto di un previsionale drogato») e Nino Carreri di Risorgimento messinese («avete illuso la città, adesso andate a casa»). Il risultato finale, però, dice che a vincere è stata la maggioranza. Anche se definirla tale, oggi come ieri, appare francamente una forzatura.

Un commento

  1. IL PD LATITANTE??? certo mica sono fessi ,se affossano il bilancio si va a casa,e poi i buddaci che fanno???

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